il fatto

Ponza, la “Grotta dei Morti” trasformata in discarica abusiva di rifiuti pericolosi

12 giugno 2024 | 10:19
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Ponza, la “Grotta dei Morti” trasformata in discarica abusiva di rifiuti pericolosi
Ponza, la “Grotta dei Morti” trasformata in discarica abusiva di rifiuti pericolosi
Ponza, la “Grotta dei Morti” trasformata in discarica abusiva di rifiuti pericolosi
Ponza, la “Grotta dei Morti” trasformata in discarica abusiva di rifiuti pericolosi
Ponza, la “Grotta dei Morti” trasformata in discarica abusiva di rifiuti pericolosi

La grotta ipogea di 300 metri quadrati era interdetta dal Comune per rischio frana

Ponza, 12 giugno 2024 – I militari della Sezione Operativa Navale di Gaeta e della Tenenza di Ponza, nel corso del costante monitoraggio del territorio, finalizzato in particolar modo alla tutela delle risorse ambientali e paesaggistiche, hanno individuato un’area del pubblico demanio marittimo, censita con il nome di “Grotta dei Morti”, interdetta da un’ordinanza Comunale per rischio frana , adibita illegalmente a discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi e non, costituiti da relitti di natanti in legno, vetroresina e battelli pneumatici, nonché utilizzata abusivamente per il deposito e l’effettuazione di manutenzione straordinaria di essi.

Le Fiamme Gialle procedevano, pertanto, al sequestro preventivo della grotta, paesaggisticamente tutelata, deferendo, in seguito a successivi accertamenti di polizia giudiziaria, tre responsabili alla competente Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino per i reati di occupazione abusiva e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.  L’attività svolta testimonia, ancora una volta, l’attenzione che le Fiamme Gialle pongono nella tutela dello splendido patrimonio naturale delle isole Ponziane, località ad alta vocazione turistica della regione Lazio.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.