Pericolo escalation dopo il patto militare Putin-Kim. I militari sudcoreani sparano colpi d’avvertimento nella zona de-militarizzata. Convocato l’ambasciatore russo a Seul
Mosca, 21 giugno 2024 – Lasciata la Corea del Nord, salutato Kim Jong Un, Vladimir Putin è arrivato nelle scorse ore in Vietnam, per la sua quinta visita nel Paese, la prima dal 2017. Previsti, stando ai media russi, incontri con il segretario generale del Partito comunista, Nguyen Phu Trong, il presidente To Lam, il premier Pham Minh Chinh e il capo del Parlamento Tran Thanh Man.
La visita è “un’occasione per i leader dei due Paesi per parlare e proporre misure concrete per rafforzare il commercio bilaterale e la cooperazione economica” e servirà a “intensificare la cooperazione tra Hanoi e Mosca”, ha detto all’agenzia Vietnam News Agency, l’ambasciatore del Vietnam in Russia, Dang Minh Koi. Dichiarazioni rilanciate dall’agenzia russa Tass secondo cui la visita porterà una dichiarazione congiunta sulla “partnership strategica globale” e alla firma di una ventina di accordi di cooperazione in vari settori.
Firmato un patto militare
“Secondo l’articolo 4 del Trattato, esiste un accordo che prevede l’assistenza reciproca in caso di aggressione contro uno dei due Paesi firmatari”. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in dichiarazioni riportate dall’agenzia russa Tass a commento del trattato di partnership strategica globale firmato dal leader russo Vladimir Putin e dal nordcoreano Kim Jong Un.
In cima all’agenda, sottolineano gli osservatori, ci saranno anche il conflitto in Ucraina, che va avanti dal febbraio 2022, dall’inizio dell’invasione russa, e la cooperazione nel settore della difesa.
Possibili armi russe a Pyongyang
E’ ”estremamente preoccupante” l’ipotesi che la Russia possa fornire armi alla Corea del Nord. Lo ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato americano Matthew Miller commentando la storica visita del presidente russo Vladimir Putin a Pyongyang e la firma dell’accordo di assistenza reciproca tra Russia e Corea nel Nord nel caso in cui uno dei due Paesi venisse attaccato.
La fornitura di armi russe a Pyongyang ”destabilizzerebbe la penisola coreana, ovviamente, e potenzialmente, a seconda del tipo di armi fornite, violerebbe le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che la stessa Russia ha sostenuto”, ha detto Miller.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministero degli Esteri della Corea del Sud hanno entrambi affermato che il trattato tra Russia e Corea del Nord rappresenta una ”seria minaccia” alla pace e alla stabilità nella penisola coreana. Blinken ha affermato che gli Stati Uniti prenderanno in considerazione ”varie misure” in risposta all’accordo firmato da Putin e dal leader nordcoreano Kim Jong-un.
Giappone: “Fortemente preoccupati”
Forte preoccupazione in Giappone per il patto stretto a Pyongyang tra Kim Jong Un e Vladimir Putin che prevede collaborazione militare e una promessa di mutuo soccorso in caso di “aggressione“. “Siamo molto preoccupati per il fatto che il presidente russo non abbia escluso una cooperazione tecnico-militare con la Corea del Nord”, ha detto il portavoce del governo di Tokyo, Yoshimasa Hayashi, in dichiarazioni riportate dai media locali. E questa collaborazione, ha aggiunto, potrebbe costituire una “violazione diretta delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”.
Seul alza la posta: “Risponderemo a qualsiasi minaccia”
Monito da Seul. All’indomani del patto stretto fra Kim Jong Un e Vladimir Putin, la Corea del Sud fa sapere che “risponderà con determinazione a qualsiasi azione” considerata una “minaccia” per la sua “sicurezza“. La Corea del Sud “risponderà con determinazione a qualsiasi azione minacci la nostra sicurezza lavorando con la comunità internazionale, con gli alleati e i Paesi amici”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Seul, Lim Soo-suk.
“Deploriamo il fatto che, nonostante i ripetuti moniti della comunità internazionale, Russia e Corea del Nord abbiano firmato un trattato di partnership strategica globale e che sia stata citata esplicitamente la cooperazione tecnico-militare, un fatto che viola direttamente le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”, ha detto il portavoce, secondo quanto riporta l’agenzia sudcoreana Yonhap.
“Valutiamo l’invio di armi all’Ucraina”
La Corea del Sud apre ad un possibile invio di armi a Kiev, dopo l’accordo di assistenza reciproca tra Vladimir Putin e Kim Jong un, che ha condannato, avvertendo che “avrà inevitabilmente un impatto negativo sulle relazioni” tra Mosca e Seul. “Stiamo pensando di riconsiderare la questione del supporto di armi all’Ucraina”, ha anticipato il direttore della sicurezza nazionale Chang Ho Jin, a causa della “seria preoccupazione” che Seul nutre nei confronti dell’accordo tra la Russia e la Corea del Nord.
In questo senso, Chang ha avvertito che qualsiasi intesa che contribuisca direttamente o indirettamente a rafforzare le capacità operative della Corea del Nord è una violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e dovrebbe quindi essere soggetto a controlli e sanzioni internazionali.
Intanto, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, Seul imporrà nuove sanzioni contro quattro navi, cinque società e otto individui per il loro coinvolgimento nella vendita e fornitura di armi e petrolio tra la Russia e la Corea del Nord.
È assurdo che due parti con una storia di guerre d’invasione – la guerra di Corea e la guerra in Ucraina – giurino ora una reciproca cooperazione militare sulla base di un attacco preventivo da parte della comunità internazionale che non avverrà mai”, ha poi denunciato in una nota l’ufficio del presidente sudcoreano, Yoon Suk Yeol.
“In particolare, la decisione della Russia di sostenere la Corea del Nord e di danneggiare la nostra sicurezza, nonostante il suo status di membro permanente del Consiglio di Sicurezza che ha approvato la risoluzione sulle sanzioni contro la Corea del Nord, avrà inevitabilmente un impatto negativo sulle relazioni (Corea del Sud-Russia)”, ha aggiunto.
Convocato l’ambasciatore russo: “Non accettiamo ricatti”
“I tentativi di ricatto e di minaccia contro la Russia sono inaccettabili“. Lo ha dichiarato l’ambasciatore russo a Seul, Georgy Zinoviev, che oggi è stato convocato dal ministero degli Esteri della Corea del Sud per contestare l’accordo di partenariato strategico globale firmato tra la Russia e la Corea del Nord.
Secondo l’agenzia Tass, durante l’incontro con il primo vice ministro degli Esteri della Corea del Sud, Kim Hong-kyun, Zinoviev ha sottolineato “l’inaccettabilità dei tentativi di minaccia e di ricatto contro la Federazione Russa” e ha osservato che “la cooperazione tra Russia e Corea del Nord non è diretta contro Paesi terzi, è conforme ai principi e alle norme del diritto internazionale e contribuisce a rafforzare la pace e la stabilità nella penisola coreana”. L’ambasciatore russo ha osservato che la Russia è pronta a continuare a compiere sforzi per garantire la pace a lungo termine nella penisola coreana. (fonte: Adnkronos)