Roma, rapina due farmacie nella stessa giornata: 42enne tradito dal sistema di videosorveglianza
Il 42enne era già agli arresti domiciliari per numerosi furti messi a segno sempre in farmacia
Roma, 23 giugno 2024- Gli investigatori della Polizia di Stato del XI Distretto San Paolo hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti di un 42enne romano perché gravemente indiziato del reato di rapina aggravata ai danni di numerose farmacie della città.
In particolare, nei giorni scorsi, i poliziotti, su disposizione della Sala Operativa, sono intervenuti in via Portuense, per la segnalazione di una rapina ai danni di una farmacia e, dopo pochi minuti, di un’altra rapina presso un’altra farmacia in via delle Vigne. Gli agenti, in entrambe le occasioni, grazie alla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza e alle descrizioni del rapinatore fornite dalle vittime, hanno appurato che le fattezze fisiche dell’autore fossero molto simili.
A seguito di un’accurata indagine, i poliziotti hanno, altresì, accertato che il 42enne era colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Procura, il 18 aprile scorso, perché si era reso responsabile di 4 rapine ai danni di altre farmacie già nei mesi di novembre e dicembre dello scorso anno. Nello specifico, l’uomo, travisato, entrava nelle farmacie e, facendo credere di avere una pistola in tasca mostrandone solo il calcio, si faceva consegnare l’incasso.
Gli agenti hanno accertato che il 42enne si era reso irreperibile fuggendo per un periodo in Spagna, ma il 18 giugno scorso lo hanno rintracciato presso la propria abitazione, in via Giovanni Porzio, notificandogli l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere perché gravemente indiziato del reato di rapina aggravata. Inoltre, a casa dell’uomo, hanno rinvenuto alcuni capi d’abbigliamento indossati dallo stesso nelle rapine dei giorni precedenti. Terminate le attività di rito, l’uomo è stato associato presso la casa circondariale di Regina Coeli.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio