Orrore alla stazione Ponte Galeria, cane ucciso a coltellate
Gli autori del gesto sono stati denunciati. L’Oipa: “Aspettiamo un inasprimento delle pene per i reati contro gli animali, come promesso da diverse parti politiche”
Roma, 24 giugno 2024 – Un cane è stato ucciso con un coltello e poi gettato in un fosso vicino alla stazione ferroviaria di Ponte Galeria, a Roma. Sono intervenuti i carabinieri che hanno identificato e successivamente denunciato due italiani, senza fissa dimora, perché responsabili dell’uccisione del cane. Era stato il proprietario dell’animale, un rumeno anche lui senza fissa dimora, a dare l’allarme e i carabinieri grazie alle immagini delle telecamere all’interno della stazione hanno potuto identificare gli autori dell’uccisione del cane che sono stati denunciati. I carabinieri hanno poi chiamato il servizio veterinario dell’Asl per il recupero della carcassa del dell’animale. (fonte: Adnkronos)
L’Oipa: “L’ennesimo atroce gesto di chi infierisce su chi non può difendersi”
“L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) presenterà nelle prossime ore denuncia alla Procura della Repubblica di Roma per uccisione di animali (articolo 544 bis del Codice penale) nei confronti di coloro che hanno ucciso il Giorgio, il cane di un clochard che è stato brutalmente ucciso a Ponte Galeria nella zona ovest della Capitale. I responsabili, individuati attraverso le telecamere installate sul posto, sono già stati denunciati dai carabinieri intervenuti a seguito dell’allarme dato dal suo detentore che non riusciva a trovarlo. Il suo corpo giaceva in un fosso accanto alla stazione di Ponte Galeria, dove il senza fissa dimora stazionava soprattutto di notte”. E’ quanto si legge in un comunicato stampa dell’Oipa.
“Giorgio era molto amato da coloro che lo conoscevano e che aiutavano il suo amico umano a curarlo e a sostentarlo. Ora la comunità è sconvolta, – si legge ancora – così come lo siamo noi per l’ennesimo atroce gesto di chi infierisce su chi non può difendersi. Per questo motivo depositeremo in Procura anche la nostra denuncia. Gli autori di questa crudeltà rischiano fino a 24 mesi di reclusione, senza calcolare le eventuali aggravanti o il concorso con altri reati”.
“Troppo poco, aspettiamo un inasprimento delle pene per i reati contro gli animali, come promesso da diverse parti politiche – commenta il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto -. Soggetti che incrudeliscono contro gli animali sono soggetti pericolosi che possono tranquillamente passare dall’animale all’uomo. L’ordinamento dovrebbe considerare anche questo”. L’Oipa da sempre auspica un inasprimento delle pene per i reati di cui sono vittime gli animali. Soggetti violenti e pericolosi nei confronti degli animali vanno puniti aspramente: gli animali sono esseri senzienti, ora anche tutelati dalla Costituzione all’articolo 9″
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.