Stretta dei carabinieri sul litorale: 5 arresti fra Ostia e Acilia
Servizio di controllo straordinario con particolare attenzione nei luoghi caratterizzati da maggior indice di criminalità
Ostia, 24 giugno 2024 – Weekend di controlli sul litorale romano dove, icarabinieri della Compagnia di Roma Ostia hanno condotto un servizio straordinario nel municipio lidense, con particolare attenzione nei luoghi caratterizzati da maggior indice di criminalità, finalizzato al contrasto dell’illegalità diffusa e ai fenomeni di degrado. Al termine del servizio i carabinieri hanno complessivamente controllato 78 persone (di cui 27 stranieri e 26 gravati da precedenti penali), nonché 42 autoveicoli, hanno effettuato 3 perquisizioni domiciliari, 7 personali e 5 veicolare. In manette sono finite 5 persone, due in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, due per aggravamento della misura in atto e una in flagranza per evasione. I carabinieri hanno poi denunciato un uomo per porto abusivo di arma, segnalato amministrativamente 2 persone trovate in possesso di alcune dosi di hashish e elevato sanzioni al codice della strada per complessivi 1.700 euro.
Lotta allo spaccio
In particolare, i carabinieri della Stazione di Ponte Galeria hanno arrestato un 20enne trovato in possesso di 305 g di hashish, materiale per confezionamento e pesatura, nonché banconote di piccolo taglio per complessivi 80 euro, ritenuti provento di illecita attività di spaccio ed è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.
Un 30enne, invece, già agli arresti domiciliari per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, sottoposto a controllo e successiva perquisizione domiciliare, è stato nuovamente trovato in possesso di 33 g di hashish suddivisa in piccole dosi, nonché materiale per la pesatura e confezionamento dello stupefacente.
I carabinieri hanno poi arrestato, in esecuzione dell’ordinanza di aggravamento della misura in atto con la custodia cautelare in carcere, un 30enne, già sottoposto agli arresti domiciliari per reati contro la persona, il patrimonio ed inerenti agli stupefacenti. Il provvedimento è stato emesso a seguito del rifiuto del medesimo all’applicazione dei dispositivi elettronici di sicurezza per il proseguimento della pena in regime di arresti domiciliari, nonché del dissenso da parte dei propri familiari ad ospitarlo in casa.
Viola il divieto di avvicinamento
In manette è finito anche un 41enne, con precedenti reati contro la persona, il patrimonio e in materia di sostanze stupefacenti, già sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento con l’applicazione del braccialetto elettronico nei confronti della ex compagna, che è stato accompagnato in carcere in sostituzione della misura in atto con quella della custodia cautelare. Il provvedimento è scaturito dagli accertamenti svolti dai carabinieri della Stazione di Acilia che hanno documentato le reiterate violazioni delle prescrizioni imposte, venendo sorpreso, in più occasioni, in compagnia della ex compagna, pur essendone vietato l’avvicinamento.
Evasione dai domiciliari
Infine un uomo, 53enne già sottoposto alla misura della detenzione domiciliare, dopo essere stato sottoposto a controllo presso la sua abitazione e non trovato in casa, è stato rintracciato dai carabinieri poco dopo, nelle adiacenze del suo domicilio dalla quale si era allontanato arbitrariamente e senza autorizzazione.
Porto abusivo di armi
Nel corso dei servizi, i militari dell’Arma hanno altresì deferito in stato di libertà un cittadino colombiano classe 1996, incensurato, in quanto ritenuto responsabile del reato di “porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere”. Nello specifico, sottoposto a controllo da personale della stazione di Ostia Antica nei pressi dell’ingresso principale della stazione metropolitana di Roma-Acilia, veniva trovato in possesso, occultata nel proprio zaino, una pistola a salve, di cui il predetto non ha saputo giustificarne il possesso. L’arma, risultata innocua e di tipo giocattolo, è stata debitamente sequestrata.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.