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Scarcerato Julian Assange: era prigioniero da 5 anni a Londra

26 giugno 2024 | 19:29
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Scarcerato Julian Assange: era prigioniero da 5 anni a Londra

Il fondatore di Wikileaks pubblicò, tra le altre cose, centinaia di migliaia di documenti militari statunitensi riservati sulle guerre di Washington in Afghanistan e Iraq

Londra, 26 giugno 2024 – Julian Assange è libero. Il 52enne fondatore di Wikileaks, dopo oltre 5 anni di carcere – 1901 giorni – nel Regno Unito, ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Stato americano. Assange si è imbarcato su un jet privato verso l’Australia. Secondo quanto riporta FlightRadar24, l’aereo è atterrato a Bangkok, in Thailandia. Da qui, Assange sarà trasferito a Saipan, sulle Isole Marianne Settentrional.

Questo è il risultato di un lungo, lungo processo che va avanti da un certo tempo. E’ stata una lunga battaglia, ma ora siamo concentrati a far riunire Julian con la sua famiglia. La cosa più importante è che ora sia libero e finalmente in grado di godersi il cielo azzurro”, ha dichiarato il direttore di WikiLeaks, Kristinn Hrafnsson, a Pa Media. “I dettagli di quello che ora succederà usciranno nelle prossime 24 ore, la sua famiglia ora lo sta aspettando in Australia”, ha poi aggiunto.

Assange, in carcere per aver pubblicato con Wikileaks migliaia di documenti militari e dispacci diplomatici riservati di Washington, nella lunga battaglia legale aveva recentemente ottenuto il via libera dall’Alta Corte Britannica per presentare ricorso contro l’estradizione negli Stati Uniti. Wikileaks, in particolare, nel 2010 ha pubblicato centinaia di migliaia di documenti militari statunitensi riservati sulle guerre di Washington in Afghanistan e Iraq.

Assange, come mostra un video diffuso da Wikileaks, ha lasciato il carcere di massima sicurezza di Belmarsh nella giornata del 24 giugno, ha raggiunto l’aeroporto di Stansted e si è imbarcato su un jet privato con cui ha lasciato il Regno Unito. A bordo ci sarebbe anche un funzionario del governo australiano. L’aereo, come evidenzia FlightRadar, è diretto verso Bangkok, probabilmente per uno scalo tecnico.

L’accordo con gli Usa, cosa succede in tribunale ora

L’annuncio della liberazione di Assange arriva poco dopo la notizia che si sarebbe dichiarato colpevole questa settimana di aver violato la legge statunitense sullo spionaggio, in base a un accordo che gli avrebbe permesso di tornare nella sua nativa Australia.

La Bbc fa riferimento a documenti processuali secondo cui Assange dovrebbe comparire mercoledì mattina alle 9 ora locale in un’aula di tribunale delle Northern Mariana Islands, nell’Oceano Pacifico, sotto la giurisdizione degli Stati Uniti, per formalizzare l’accordo che, con l’approvazione di un giudice, chiuderà il caso. Assange avrebbe accettato, nell’ambito dell’intesa, di dichiararsi colpevole dell’unico reato di aver cospirato per ottenere e divulgare documenti riservati della difesa nazionale degli Stati Uniti.

Il fondatore di Wikileaks dovrebbe essere condannato ad una pena di 62 mesi da scontare in carcere, ma secondo l’intesa – dopo la detenzione nel Regno Unito – non passerà più tempo in cella. Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Assange tornerà in Australia. WikiLeaks ha precisato in una nota che Assange ha trascorso in carcere 1.901 giorni, ”in una cella di 2 metri per 3 metri, isolato 23 ore al giorno”.

WikiLeaks nel 2010 ha pubblicato centinaia di migliaia di documenti militari statunitensi riservati sulle guerre di Washington in Afghanistan e Iraq, le più grandi violazioni della sicurezza di questo tipo nella storia militare degli Stati Uniti, insieme a una serie di dispacci diplomatici.

Le reazioni

Il primo ministro australiano Antony Albanese ha detto di “volere che venga riportato a casa in Australia” Julian Assange e che “ciò avvenga molto presto”. Riferendo in Parlamento, Albanese ha spiegato che “abbiamo difeso gli interessi dell’Australia utilizzando tutti i canali appropriati per arrivare a un risultato positivo e l’ho fatto fin dall’inizio del mio mandato di primo ministro”. Albanese ha aggiunto che “sia come leader laburista che come opposizione, ma anche come primo ministro sono stato molto chiaro nel dire che, indipendentemente dalle opinioni che le persone hanno su Julian Assange e sulle sue attività, il caso si è trascinato per troppo tempo. Non c’è nulla da guadagnare dalla sua detenzione e vogliamo che venga riportato a casa in Australia”.

Il ministro degli Esteri australiano Penny Wong ha quindi affermato che “il primo ministro e io siamo stati molto chiari: il caso di Assange si trascina da troppo tempo”. Wong ha ricordato che “negli ultimi due anni il governo albanese ha sostenuto il suo ritorno a casa” e “il primo ministro ha guidato questi sforzi e ha sollevato personalmente il caso di Assange ai livelli più alti, anche con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro[britannico Rishi Sunak”.

La moglie Stella: “Grazie a chi si è mobilitato per lui”

”Julian è libero!!!! Le parole non possono esprimere la nostra immensa gratitudine a Voi, sì proprio Voi, che vi siete tutti mobilitati per anni e anni per far sì che tutto ciò diventasse realtà. Grazie. Grazie. Grazie”, ha scritto su X la mosglie Stella Assange, ringraziando coloro che negli anni sono scesi in piazza o hanno chiesto attraverso vari canali la liberazione del marito.

Julian è stato rilasciato in un base ad “un accordo di principio con il dipartimento di Giustizia Usa” che ora dovrà essere ratificato da un giudice delle isole delle Marianne settentrionali, che un territorio Usa. “Una volta che il giudice avrà ratificato, allora sarà formalmente reale”, ha spiegato poi alla Bbc Stella Assange, confermando che il marito si è dichiarato colpevole di un capo di imputazione collegato all’Espionage Act.

L’avvocato per i diritti umani ha definito l’accordo stipulato tra il marito e le autorità americani “molto interessante”. Ed ha assicurato che sarà reso pubblico, ma solo una volta che sarà sancita la libertà di Assange: “non posso ora entrare nei dettagli, ovviamente ho le mie opinioni sull’accordo, ma non voglio mettere a rischio niente”. Anche perché, ha rivelato ancora la moglie di Assange, la chiusura dell’accordo è stata “incerta” fino alla fine. Una volta tornato in libertà Julian Assange dovrà avere il “tempo e la privacy” per rimettersi in salute.

“Il suo calvario è finalmente giunto al termine”, la reazione della madre, Christine, alla notizia del rilascio del figlio. Si tratta di una svolta ”meravigliosa” che “dà energia”, ha invece detto il padre di Julian Assange, come riporta il Guardian. (fonte: Adnkronos)

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