Pistole, fucili e munizioni: maxi-sequestro di armi alle porte di Roma

29 giugno 2024 | 14:00
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Pistole, fucili e munizioni: maxi-sequestro di armi alle porte di Roma

Tra le principali violazioni riscontrate, anche la mancata o non aggiornata certificazione medica di idoneità psicofisica

Roma, 29 giugno 2024 – I recenti fatti di sangue avvenuti a Roma e provincia, che evidenziano sempre più la facilità con cui le armi circolano, hanno ulteriormente messo in luce l’esigenza, auspicata anche dal Prefetto di Roma Lamberto Giannini in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, di maggiori verifiche sulle condizioni con cui le armi vengono conservate e protette. Pistole, fucili che, troppo spesso, vengono lasciate incustodite e preda di ladri che li rubano per poi immetterli nel mercato illegale.

A tal proposito, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma dopo i controlli già eseguiti nei mesi scorsi, hanno intensificato l’attività di prevenzione e controllo sull’osservanza delle prescrizioni in materia di armi nella Capitale come nell’area metropolitana, come Tivoli, Frascati, Velletri, Colleferro e Palestrina.

I Carabinieri, in particolare, hanno focalizzato l’attenzione sulle modalità di custodia e porto delle armi da sparo e relativo munizionamento, sulla tenuta della relativa documentazione amministrativa e sul mantenimento dei requisiti soggettivi (morali, giudiziari, ecc.) richiesti per il possesso di armi.

Gli accertamenti, che hanno riguardato 403 persone e 1.421 armi, hanno permesso di denunciare un uomo per omessa custodia di armi e diffidare 41 persone per mancata regolarizzazione della certificazione medica di idoneità psicofisica.

In totale, i Carabinieri hanno ritirato 20 fucili, 6 pistole e otre 400 munizioni, tra sequestri e ritiri amministrativi.

Sull’onda dei controlli, alcuni cittadini si sono messi in regola, anche acquistando idonei armadi per la custodia delle armi, altri spontaneamente hanno deciso di disfarsi delle armi e delle munizioni, regalandole ad amici che hanno titolo per la detenzione oppure, consegnandole presso le Stazioni dell’Arma dei Carabinieri competenti per territorio, per la successiva rottamazione.

Tra le principali violazioni riscontrate ci sono la custodia delle armi in luoghi e con modalità non consentite, la mancata o non aggiornata certificazione medica di idoneità psicofisica, il possesso di munizionamento in più rispetto al consentito, porto d’armi scaduto, omessa denuncia del trasferimento del luogo di custodia delle armi, cessione di armi senza la prevista autorizzazione, mancanza delle armi regolarmente denunciate.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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