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Euro 2024, Italia-Svizzera: le pagelle degli Azzurri

30 giugno 2024 | 14:27
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Euro 2024, Italia-Svizzera: le pagelle degli Azzurri
La formazione titolare di Italia-Svizzera (Foto: figc.it - Sito Web Federazione Italiana Giuoco Calcio)

L’insufficienza più grave se la becca Spalletti. Gli Azzurri, per l’ennesima volta, non sono riusciti a tirar fuori una prestazione degna di questo nome

Berlino, 30 giugno 2024 – Sono passate poche ore dalla sconfitta dell’Italia contro la Svizzera (leggi qui). Una debacle, forse inaspettata nei modi, ma comunque prevedibile. Gli Azzurri, per l’ennesima volta in questa fallimentare edizione di Euro 2024, non sono riusciti a tirar fuori una prestazione degna di questo nome. Completamente in balia degli elvetici, non abbiamo potuto fare altro che assistere impotenti alla disfatta, vederla consumarsi di fronte i nostri occhi. La Svizzera passa meritatamente e vola ai quarti di finale, ed ora attende una tra Inghilterra e Slovachia.  Noi invece ce ne andiamo a casa a leccarci le ferite, per l’ennesima volta.

Euro 2024: Berlino, la Caporetto del calcio italiano

Italia-Svizzera, le pagelle degli Azzurri

Donnarumma: 7,5.
Gigio era l’unico a non meritarsi un’ingloriosa fine di questo tipo. Ha provato a salvare la baracca ancora una volta, ipnotizzando Embolo. Non può nulla sui gol di Freuler e Vargas. In più, ha anche il coraggio di chiedere scusa ai tifosi subito dopo la partita. Poco da aggiungere.

Di Lorenzo: 3,5.
Spalletti ha detto che per lui è “come un figlio”. Bene, allora forse è il caso che lo metta in castigo, invece di farlo giocare sempre. Bellanova era tanto peggio?

Mancini: 4.
Aveva il compito di sostituire Calafiori, che ha disputato una competizione a fasi alterne. Per il difensore romanista si trattava del primo esame ad Euro 2024 . Risultato? Bocciato, torni la prossima volta. Sfortunato sulla deviazione del primo gol svizzero.

Bastoni: 5.
Non c’è traccia della sua leadership, ma è quello che sicuramente fa meno danni. Ci prova, lotta, prova a fermare gli attaccanti elvetici. Ma in questa squadra avrebbe fatto fatica pure Maldini ai tempi d’oro.

Darmian: 4.
Spiace dirlo, ma non si capisce perchè debba giocare sempre. Nettamente fuori condizione, continuamente in difficoltà, non spinge mai e quando difende fa danni. Il famoso “giocatore dall’usato sicuro, da 6,5 fisso” è scomparso. E stavolta si becca una grave insufficienza. (Dal 75′ Cambiaso: sv).

Barella: 4,5.
Un po’ come tutti gli interisti, sembra in ritardo di condizione fisica. E se a un giocatore come lui viene a mancare il dinamismo, viene a mancare tutto. Leggermente meglio di altri, ma prestazione ugualmente di basso (anzi, bassissimo) livello. (Dal 64′ Retegui: 4. Sconclusiionato, confuso, a tratti anche goffo. Con lui, gli svizzeri stanno tranquilli. Deve crescere ancora tanto).

Cristante: 4.
Sappiamo cosa può dare. Intelligenza tattica, equilibrio, a tratti anche geometrie. Ma non gli si può chiedere di lottare contro i centrocampisti svizzeri, che vanno a 200 all’ora. Gli svizzeri se lo sono mangiato. Non era la partita adatta ad un giocatore come lui. (Dal 75′ Pellegrini: sv).

Fagioli: 5.
Nel primo tempo illude con un paio di buone verticalizzazioni. Sprazzi di qualità che ancora non si erano viste in Germania. Poi, come tutta la squadra, sparisce. (Dall’85’ Frattesi: sv).

Chiesa: 4.
Negli occhi abbiamo ancora Euro 2021. Il figlio d’arte che, come Schillaci ad Italia ’90, diventa il simbolo della Nazionale. Ma è un lontanissimo ricordo. Non salta mai l’uomo, anche perchè mai aiutato dal resto della squadra. I suoi tiri spesso finiscono in curva.

El Shaarawy: 4.
Sembra che avesse anche qualche problema fisico e non fosse al 100%. Eppure, un po’ a sorpresa, è addirittura partito dall’inizio. Cos’ha dato? Tanto impegno. Ma nulla di tutto il resto. Spalletti lo toglie, giustamente, dopo un solo tempo. (Dal 45′ Zaccagni: 5,5. E’ il voto “più alto” e non è un caso. Salta l’uomo, prende qualche fallo importante, mette paura agli avversari. Ma i miracoli in stile Croazia purtroppo accadono solo una volta. Per quale motivo ha giocato così poco in quest’Europeo, nonostante abbia caratteristiche uniche in questa squadra? Rimarrà un mistero).

Scamacca: 3,5.
Dargli di più, significherebbe fargli del male. Giocare una partita decisiva, con la maglia Azzurra addosso, pretende non solo delle giocate diverse, ma soprattutto un atteggiamento differente. Basta con tacchi e giochi di suola. Non sempre si può giocare di fioretto, a volte serve la spada. E che fine ha fatto la sua capacità di tirare da fuori? In più colpisce un palo a 2 passi dalla porta di Sommer. Era più difficile sbagliare che fare gol.

Spalletti: 3.
Lo ha detto lui stesso: la responsabilità è sua, è di chi sceglie i giocatori. Ed anche di chi non è stato in grado di dargli un gioco chiaro e definito o non è riuscito a trasmettergli la motivazione che serve in occasioni di questo tipo. E’ un tecnico preparato, lo sa benissimo. Non c’è bisogno che qualcuno glielo dica. Tuttavia, l’insufficienza più grave se la becca lui, il “comandante in capo”. Non ha quasi mai azzeccato la formazione, giocatori in forma tenuti fuori troppo tempo, altri che non hanno visto il campo neanche col binocolo nonostante la grande stagione disputata, convocazioni da rivedere. In conferenza stampa ha detto che non si dimetterà. Benissimo, ma ora le scuse sono finite. Avrà il tempo che chiede per conoscere la squadra e riuscire a raggiungere la qualificazione ai Mondiali 2026. E raggiungerlo è un obbligo morale verso la nostra storia calcistica. (Foto: figc.it – Sito Web Federazione Italiana Giuoco Calcio).

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