E’ accusato di omicidio doloso. Dopo l’incidente in cui Singh perse un braccio, lo abbandonò davanti casa
Latina, 2 luglio 2024 – Arrestato dai carabinieri il datore di lavoro di Satnam Singh: l’accusa è omicidio doloso. Lo rende noto la Procura di Latina. “Sulla scorta delle risultanze della consulenza medico legale la Procura ha variato l’ipotesi di reato inizialmente configurata (omicidio colposo) ed ha contestato il reato di omicidio doloso con dolo eventuale.- spiega una nota -. La consulenza medico legale ha accertato che ove l’indiano, deceduto per la copiosa perdita di sangue, fosse stato tempestivamente soccorso, si sarebbe con ogni probabilità salvato”.
Nella nota la Procura di Latina aggiunge che “le condizioni del lavoratore dopo l’infortunio sono risultate talmente gravi da rendere evidente la necessità di un tempestivo soccorso“. Per gli inquirenti “la decisione di omettere il doveroso soccorso abbia costituito accettazione del rischio dell’evento letale ed abbia integrato la causa che ha direttamente determinato il decesso“. L’attività di indagine, spiega la Procura, prosegue “con riferimento al delitto oggetto di contestazione e ad altri delitti connessi, con riguardo specificamente all’accertamento delle condizioni di lavoro”.
La comunità indiana: “Inammissibile non soccorrerlo”
“Stavamo aspettando questa notizia, eravamo arrabbiati”. Con queste parole Gurmukh Singh, presidente della comunità indiana del Lazio, commenta la notizia dell’arresto di Antonello Lovato, il proprietario dell’azienda agricola di borgo Santa Maria che ha abbandonato il bracciante indiano Satnam Singh davanti casa dopo aver perso un braccio in un incidente sul lavoro. “La cosa più brutta che ha fatto è stata quella di lasciarlo davanti alla sua abitazione invece di portarlo all’ospedale. Un incidente può capitare, ma non chiamare i soccorsi è inammissibile”, le parole di Gurmukh Singh.
Il commento del sindaco Celentano
“Ringrazio, a nome della comunità che rappresento, la magistratura e le forze dell’ordine per il loro impegno e il loro lavoro incessante volto a fare luce sulla morte di Satnam Singh. Da quanto apprendo dalla stampa, la consulenza medico legale avrebbe accertato che, se fosse stato tempestivamente soccorso, si sarebbe con ogni probabilità salvato. È per questa ragione, la stessa che ha profondamente toccato tutti i cittadini di Latina, che rinnovo l’impegno dell’amministrazione comunale a seguire da vicino gli sviluppi di questa vicenda e a collaborare con le autorità competenti. Come Sindaco sono consapevole dell’importanza di garantire la sicurezza e la giustizia per tutti i cittadini e della necessità di fare rete perché i diritti di tutti i lavoratori siano sempre rispettati. È per questo che ho accolto la richiesta che nei giorni scorsi mi è arrivata dall’intero Consiglio comunale di promuovere, ove ne ricorrano i presupposti, la costituzione di parte civile del Comune di Latina al futuro procedimento giudiziario a carico del datore di lavoro di Satnam Singh. Lo stesso farò in altri procedimenti giudiziari per caporalato”. Così il sindaco di Latina Matilde Celentano.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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