il fatto

Rissa a Latina: uomo sfregiato al volto con un coccio di bottiglia

2 luglio 2024 | 15:11
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Rissa a Latina: uomo sfregiato al volto con un coccio di bottiglia

La violenza è esplosa fra alcuni stranieri nella zona Autolinee

Latina, 2 luglio 2024 – I poliziotti della squadra volante, nel pomeriggio di ieri, sono intervenuti in zona Autolinee per una lite tra alcuni cittadini extracomunitari, culminata nell’aggressione ai danni di due soggetti, tra cui un minorenne. Gli agenti delle volanti, impegnati nei servizi controllo del territorio, stavano transitando nella zona, luogo dove è stata disposta l’intensificazione dei controlli da parte del Questore proprio in considerazione dell’elevato tasso di delittuosità, quando hanno visto un gruppetto di giovani stranieri in particolare stato di agitazione.

Avvicinatisi al gruppo per chiedere spiegazioni, i poliziotti hanno accertato che uno dei due stranieri presentava delle ferite da taglio sul volto e l’altro una ferita all’addome. Sentiti dagli agenti, i due hanno dichiarato di essere stati vittime di un’aggressione da parte di un cittadino tunisino che li avrebbe dapprima minacciati ed in seguito colpiti con i cocci di una bottiglia di vetro infranta. Dopo aver allertato i soccorsi, i poliziotti della squadra volante si sono subito adoperati nella ricerca dell’aggressore. La presenza sul posto degli agenti impegnato nel controllo del territorio ha consentito di acquisire nell’immediatezza la testimonianza resa dagli aggrediti, ha fatto sì che si potesse con velocità arrivare all’identificazione del presunto responsabile. Si tratta di un cittadino tunisino, classe 2005, soggetto già noto e con precedenti penali e di polizia, attualmente regolare sul territorio.

L’uomo, stante i riscontri effettuati anche attraverso l’identificazione fotografica, è stato denunciato in stato di libertà all’A.G. per il reato di lesioni e sarà valutata l’adozione delle misure amministrative di competenza del Questore previste per i soggetti che esprimono una particolare pericolosità sociale.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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