L'ANNUNCIO

L’annuncio del Comitato Pendolari: “Roma-Lido, in arrivo un nuovo treno dalla metro A”

8 luglio 2024 | 11:42
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L’annuncio del Comitato Pendolari: “Roma-Lido, in arrivo un nuovo treno dalla metro A”

“Siamo felici della partita finalmente vinta dall’intelligenza e dal buon senso, siamo contenti di questo successo come Comitato. E soprattutto siamo felici per i pendolari”

Ostia, 8 luglio 2024 – “Attenzione! E’ in arrivo sulla Roma Lido un treno dalla Metro A. Si, avete capito bene! Ebbene si, si sta concludendo l’iter amministrativo per la #cessione di 1 treno CAF300 della Metro A, andato in revisione generale a Piacenza e che sarà adattato, con tre piccoli interventi, per essere impiegato a supporto della Roma-Lido”. Ne dà notizia il Comitato Pendolari Roma-Lido, che sottolinea: “La trattativa iniziata vari mesi fa fra Regione e Comune, poi proseguita fra Cotral e Atac, sta giungendo alla fine, con sottoscrizione del protocollo di intesa, delibera e quant’altro. Ultima e determinante la Delibera di Giunta Regionale del 4/7/2024 che autorizza Cotral ad acquisire il famoso materiale rotabile da Atac”.

“Siamo felici della partita finalmente vinta dall’intelligenza e dal buon senso, siamo contenti di questo successo come Comitato; soprattutto siamo felici per i pendolari, che avranno (speriamo subito dopo l’estate) un treno in più in linea (finalmente 6 CAF 300 revisionati e 2 da revisionare, ma affidabili) e quindi tempi di attesa in banchina ridotti e quindi COTRAL ora può #ridurre i tempi di attesa a 15 minuti su intera linea.
Questa è anche una vittoria della “partecipazione”, di 23mila cittadini che avevano sostenuto la nostra proposta sottoscrivendo la famosa petizione di proposte percorribili, rivolte a Comune e Regione”.

E’ una piccola grande vittoria, che dimostra che siamo realisti, anche quando ci accusano di chiedere l’impossibile, e quindi l’otteniamo. Ma allora noi del Comitato Pendolari Roma Ostia – si legge ancora – che da anni ci battiamo per questo #prestito, l’unico in grado di dare un po’ di ossigeno fino al vero arrivo del primo lotto dei treni nuovi Titagarh-Firema ed allo switch-off della flotta CAF300 a questa disastrata linea ferroviaria, noi che siamo stati ampiamente boicottati dal Comune, ignorati (l’Assessore all’im-mobilità Eugenio Patané, dopo aver ricevuto in Assessorato la petizione, non arrossiva dicendo in sedi istituzionali: “…nessuno me lo ha chiesto…”, insultati via social da soggetti prezzolati (per conto terzi), derisi da chi gestiva pessimamente lo scadente servizio, come Cotral, eppure ci diceva cosa occorreva “non” chiedere per “non disturbare” Comune e Atac (…ma che lo richiedete a fare?”

“E’ inutile, non ve li daranno mai…E poi fra poco arrivano i treni dalla manutenzione, praticamente nuovi e poi quelli veramente nuovi arrivano nel 2023, …. no, a gennaio 2024 il prototipo del primo treno, … no, a maggio … forse più sicuramente in autunno 2024…ma tanto che ci siamo facciamo direttamente nel 2025… o giù di lì…“), screditati (Presidente Commissione Mobilità del Comune Zannola: “…voi non potete capire che questa richiesta mette in crisi il sistema Metro…”, poi, per fortuna, il grido di dolore nostro, cioè di noi frequentatori abituali anche della Metro B, è arrivato anche alle orecchie di Atac, e il tabù è stato infranto e da mesi 3 treni CAF300 ex Metro A, revisionati, viaggiano per soccorrere i passeggeri della più vecchia e degradata metropolitana romana; oggi arriva la notizia del “nostro” CAF300: allora noi siamo pazzi o lungimiranti? Vedremo quindi il crollo del servizio metro nei prossimi mesi? No!” sottolinea ancora il Comitato.

“E che dire dei consiglieri capitolini che hanno bocciato il 27 febbraio 2023 un’ordine del giorno con cui si richiedevano i 2 famosi treni dalla Metro A? Sicuramente neppure si ricordano più cosa abbiano votato, ma per i pendolari è stato un duro colpo.  Personaggi, che di fatto ci hanno relegato per anni a cittadini di Serie B, dovrebbero guardarsi allo specchio ed essere conseguenti. Ma non lo faranno. Siamo certi che gran parte di questi soggetti neppure sapeva cosa stava votando, e chi lo sapeva ha obbedito agli ordini di scuderia, senza neppure soffermarsi a riflettere. Ma i pendolari invece hanno la memoria lunga. Alle prossime elezioni ricordatevi di questi soggetti che ci hanno negato anche l’indispensabile.

“Ma dobbiamo senza dubbio dei ringraziamenti a chi invece ci ha sostenuto in questa battaglia:

– in primis i 23mila cittadini sottoscrittori della nostra petizione,

– i Consigli Municipali IX e X che hanno votato all’unanimità documenti che richiedevano i treni dalla metro; anzi, il Consiglio del X Municipio lo aveva già fatto a Ottobre 2018, con la precedente maggioranza e quasi unanimemente, approvando un’articolata delibera che individuava modelli e matricole di 5 terni CAF, abbandonati a marcire o a farsi cannibalizzare da ATAC a Magliana, perché guasti o incidentati, che si sarebbero potuti recuperare per la Metro B e per la Lido, con interventi a basso costo e tempi ristretti; matti o ubriachi anche loro? No: infatti uno di questi ATAC lo recuperò per assegnarlo al salvamento della collassante Metro B.

– il Consigliere capitolino Francesco Carpano che ha presentato il citato ordine del giorno e che si è fatto carico delle nostre richieste,

– l’Assessore regionale alle Infrastrutture e mobilità, Fabrizio Ghera , che non ha chiuso orecchio e cervello alle istanze che non gli arrivavano da interessati “boiardi” aziendali, ma ha creduto nella possibilità di acquisizione del treno ed ha lavorato in tal senso, piegando anche la dirigenza Cotral con i suoi dubbi (o meglio con i suoi input ricevuti da altrove).

Grazie anche a loro e bene per tutti, persino per Cotral che ora (forse) riuscirà a fare per davvero e nel suo stesso interesse le centinaia di migliaia di “TreniXKm” previsti dal Contratto di Servizio che ha firmato con la Regione, e che non ha fatto nel 2023 e non completerà ormai neppure nel 2024 per carenza treni.

“La lotta paga perché è fondata su basi solide, praticabili e ragionevoli. Non vogliamo appuntarci al petto nessuna medaglia, non è nel nostro stile: questa vicenda dimostra che quando si è nel giusto, perché si risponde a esigenze sentite da molti, problemi collettivi reali e pressanti (non “percezioni del disagio” degne di un corso serale di psicologia applicata) e si è determinati a raggiungere l’obiettivo senza mollare, alla fine ci si riesce, anche se dalla parte opposta ci troviamo muri apparentemente insormontabili” conclude il Comitato.

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