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Ita-Lufthansa, Assovolo al veleno: “Troppe fake news: ecco come stanno le cose”

11 luglio 2024 | 12:01
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Ita-Lufthansa, Assovolo al veleno: “Troppe fake news: ecco come stanno le cose”

“Commenti di sedicenti esperti, economisti improvvisati, giornalisti schierati e politicanti hanno diffuso una lettura falsa e per certi versi paradossale di quanto accaduto”

Fiumicino, 11 luglio 2024 – “Ci si meraviglia che l’Italia sia retrocessa al quarantaseiesimo posto per la libertà di stampa, ma in questi giorni rischiamo un ulteriore declassamento, dato che i media nostrani si sono limitati a fare da megafono ad una miriade di notizie fake e letture distorteriguardo il recente ok della DG Competition europea all’acquisto di Ita da parte di Lufthansa, senza alcun approfondimento (tranne alcune isolate eccezioni).
Commenti di sedicenti esperti, economisti improvvisati, giornalisti schierati e politicanti hanno diffuso una lettura falsa e per certi versi paradossale di quanto accaduto. Chiarisco dunque alcuni punti“. E’ quanto si legge in un comunicato stampa firmato da Carlo Furiga, segretario nazionale di Assovolo.

Da Alitalia a Ita-Lufthansa: quasi 80 anni di sprechi

I punti di Assovolo

“1 –  Non si tratta di un ‘matrimonio‘, bensì di un subentro e annessione graduale della piccola compagnia aerea italiana in uno dei più grandi gruppi europei.

2- Non ci si è “liberati di Alitalia”, per due ordini di motivi: primo perché il dichiararlo è un inciampo evidente con l’ammissione (appurata in svariati giudizi nei tribunali) che si è trattato di cessione di ramo d’azienda; secondo perché lo Stato mantiene il 59% della proprietà, ed il fatto che Lufthansa riesca in futuro a debellare i cancri cronici che hanno devastato ogni volta il rilancio della compagnia di bandiera è tutto da dimostrare;

3- “Lufthansa compra Ita”: l’azionista unico di Ita (lo Stato italiano) non riceverà un centesimo da Lufthansa. Tutti i 325 milioni sono destinati all’aumento di capitale della compagnia; quindi, si configurano come un investimento proprio. Praticamente LH rileva a costo zero il ricchissimo mercato nostrano.

4- “Gli italiani non ci metteranno più un euro”: anche questo è tutto da dimostrare. Dipenderà solo dal fatto che
Lufthansa possa gestire realmente la compagnia e che questa possa effettivamente “tornare in utile entro 2 anni”. In caso contrario, tornerà tutto sul groppone del Governo di turno.

5- “In 40 anni l’Alitalia è costata 14 miliardi ai contribuenti”. Verissimo, ma si tratta forse della millesima parte di quanto ha fatto incamerare allo Stato in questo ampio arco di tempo. Nessuno si è preso la briga di tentare una valutazione, né di sottolineare che 11 di questi miliardi sono stati versati negli ultimi vent’anni per ripianare i buchi di bilancio causati dai capitani coraggiosi e da Etihad, o di far notare che su quest’ultima bancarotta c’è un processo penale in corso al Tribunale di Civitavecchia che vede imputati i top manager italiani e stranieri. Nessuno che abbia scritto che tale importo è praticamente quanto, ogni anno, viene elargito per le Ferrovie dello Stato.

6- “I lavoratori sono dei privilegiati”. Infatti, guadagnano la metà dei colleghi di Lufthansa, ed un 20% in meno delle low cost. Ita ha enormi difficoltà a trovare manodopera, e sta registrando parecchie dimissioni di personale che se ne va verso altre compagnie, o altre tipologie di lavoro. Non può concedere il part time, per evidenti carenze di organico, ed al contempo pretende di impiegare i naviganti ai limiti massimi concessi dagli enti regolatori. Dimostrazione di quanto esposto, il contratto di lavoro sarà rinnovato molto prima della sua naturale scadenza: caso più unico che raro in Italia, dove in tutti i comparti i contratti vengono prorogati per anni oltre il proprio termine.

7- “Puntare sul lavoro e non sul fare causa”. Se più di 1200 lavoratori si sono rivolti ai Tribunali di mezza Italia è
esattamente perché vogliono riavere il proprio lavoro, senza soluzione di continuità, come previsto dalla Legge e dalle Direttive Europee”.

“Le tante questioni del percorso Alitalia-Ita (valutazione e corrispettivo pagato per il ramo aviation, cessione slot come bene, mancata registrazione Contratto di Cessione oltretutto non notarile, esiti al Tribunale Penale di Civitavecchia, destino dei lavoratori e via dicendo, rimangono tutte sul tavolo, e sono in grado di provocare effetti anche sull’intesa con LH. Solo alcuni media e ristretti ambiti politici ne hanno parlato, ma non sono mai state poste all’attenzione delle Procure della Repubblica, della Corte dei Conti nazionale ed europea, né degli altri Enti preposti al controllo delle procedure” conclude Assovolo.

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