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Sputi, minacce e sassi contro l’auto: così una donna perseguitava i vicini di casa a Latina

16 luglio 2024 | 10:00
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Sputi, minacce e sassi contro l’auto: così una donna perseguitava i vicini di casa a Latina

Tanti gli episodi in cui le vittime hanno subito anche altri tipi di vessazioni

Latina, 16 luglio 2024 – La Squadra Mobile di Latina, nei giorni scorsi, ha eseguito la misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione del braccialetto elettronico nei confronti di una donna di Latina, responsabile di atti persecutori ai danni dei vicini di casa.

L’attività nasce a seguito delle denunce presentate dalle vittime, che hanno rappresentato un contesto di condotte moleste, ingiurie e minacce ricevute dalla donna, parente di una delle vittime e che le stesse condivideva una porzione di casa, un’abitazione familiare ma con ingressi separati. Secondo quanto rappresentato agli investigatori, l’indagata ad ogni incontro con i vicini era solita rivolgergli insulti e minacce, in alcune occasioni era arrivata fino al punto di lanciare dei sassi contro l’autovettura delle vittime e ad aizzargli contro il proprio cane di grossa taglia.

Non solo, la stessa faceva in modo che il cane abbaiasse di continuo, al fine di arrecare molestia ai suoi vicini. La ricostruzione fornita dalle vittime nelle denunce presentate già a partire dallo scorso 2023 ed integrate nel corso di quest’anno, è stata confermata sia da alcune registrazioni prodotte dalle vittime nelle quali risultano i contenuti minatori, sia dalle dichiarazioni di alcuni testimoni che, hanno confermato che in alcune occasioni di incontro con i coniugi, la donna avrebbe continuato ad insultarli, addirittura arrivando a “sputare” al loro indirizzo.

Un contesto di condotte minatorie ed ingiuriose quello ricostruito dalle vittime che li ha portati a vivere in uno stato perdurante di ansia e a temere per la propria incolumità. Alla luce delle risultanze emerse e dei riscontri acquisiti, il P.M. ha disposto l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese, con dispositivo elettronico di controllo, misura eseguita nei giorni scorsi dai poliziotti della locale Squadra Mobile.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.