Arrestato in Spagna pericoloso narcotrafficante vicino alla “Camorra Romana”

23 luglio 2024 | 10:08
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Il latitante è stato individuato a Barcellona nei pressi dell’Aeroporto internazionale “El Prat de Llobregat”

Roma, 23 luglio 2024 – Su delega della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, a conclusione di un costante coordinamento e scambio informativo tra il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, la Divisione SI.Re.N.E. del Dipartimento Centrale Polizia Criminale del Ministero dell’Interno e la Policìa Nacional spagnola, veniva tratto in arresto un noto narcotrafficante italiano sottrattosi ad un ordine di carcerazione per residuo pena di 2 anni di reclusione, emesso dalla Procura Generale della Corte di Appello di Roma nel novembre 2019, per traffico di sostanze stupefacenti. In particolare, nel corso dell’analisi e della ricostruzione di chat di comunicazione criptata, gli investigatori del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma individuavano il soggetto arrestato, presente nell’elenco dei “latitanti pericolosi” e noto negli ambienti criminali quale uomo
vicino alla c.d. “Camorra Romana”.

Le informazioni acquisite sul suo conto consentivano al Grupo I de Localizaciòn de Fugitivos de UDYCO della Policìa Nacional, con il coordinamento del Team Fast italiano vic del Servizio Centrale per la Cooperazione Internazionale di Polizia della D.C.P.C., di individuare il latitante a Barcellona ove, nei pressi dell’Aeroporto internazionale “El Prat de Llobregat”, veniva preso in custodia, in attesa dell’estradizione sul territorio italiano. L’odierna operazione testimonia il costante impegno della Procura della Repubblica di Roma, con il supporto della Guardia di Finanza, orientato al contrasto dei traffici illeciti di organizzazioni criminali strutturate e operanti anche in territorio estero.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.