Il caso

L’Ufficio Ufo del Pentagono sviluppa sensori “Gremlin” per identificare anomalie in orbita

24 luglio 2024 | 15:10
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L’Ufficio Ufo del Pentagono sviluppa sensori “Gremlin” per identificare anomalie in orbita

Iniziativa a scopi militari difensivi oppure è una ricerca degli Ufo?

L’All-Domain Anomaly Resolution Office (AARO) del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti sta compiendo passi significativi nella comprensione e nell’identificazione di oggetti anomali in orbita attorno al nostro pianeta. Questa iniziativa è parte di un progetto più ampio volto a raccogliere dati in tempo reale su fenomeni aerei non identificati (UAP), un termine che sostituisce il più noto “UFO” e comprende oggetti misteriosi non solo nel cielo, ma anche sott’acqua e nello spazio.

Alla guida di questa innovazione c’è Tim Phillips, direttore ad interim dell’AARO. In una recente conferenza stampa, Phillips ha illustrato lo sviluppo di un kit di sensori avanzati chiamato “Gremlin System”. Questo sistema, frutto della collaborazione tra laboratori governativi e il mondo accademico, è progettato per essere altamente portatile e capace di acquisire dati attraverso più spettri.

Phillips ha spiegato che il Gremlin System ha già dimostrato notevoli capacità di rilevamento, non solo sulla Terra, ma anche nello spazio. “Sta rilevando molti pipistrelli e uccelli. Stiamo imparando molto sulle eruzioni solari”, ha dichiarato Phillips, sottolineando l’ampio spettro di fenomeni che il sistema è in grado di monitorare. L’importanza del Gremlin System non risiede solo nella sua capacità di identificare oggetti noti, ma anche nella sua potenzialità di distinguere tra questi e gli oggetti anomali. “Stiamo davvero iniziando a capire cosa c’è in orbita attorno al nostro pianeta e come possiamo escluderlo dagli oggetti anomali”, ha aggiunto Phillips.

Il Gremlin System potrebbe avere numerose applicazioni pratiche, in particolare nel contesto della sicurezza nazionale. Phillips ha spiegato che questi sensori potrebbero essere utilizzati per sorvegliare siti sensibili alle intrusioni nello spazio aereo o per monitorare i satelliti statunitensi in orbita. “Se abbiamo un sito di sicurezza nazionale e ci sono oggetti segnalati che tendono a trovarsi all’interno di uno spazio aereo limitato, o all’interno di una portata marittima, o in prossimità di una delle nostre astronavi, dobbiamo capire di cosa si tratta“, ha affermato Phillips.

L’AARO prevede di presentare il sistema Gremlin ai vertici del Pentagono, con l’obiettivo di impiegare questi kit di sensori in caso di “incontri di UAP in luoghi di importanza militare o in prossimità di infrastrutture critiche statunitensi”, come riportato da DefenseScoop.

Nonostante gli avanzamenti tecnologici e le numerose indagini, il mistero che circonda gli UAP rimane irrisolto. Un recente rapporto del Pentagono, lungo oltre 60 pagine, ha gettato nuova luce sulla questione, smentendo molte delle teorie cospirative che suggeriscono coperture governative di contatti con alieni. Il rapporto afferma chiaramente che non sono state trovate prove a sostegno dell’idea che qualsiasi avvistamento di UAP rappresenti tecnologia extraterrestre. L’AARO, infatti, non ha trovato prove che qualsiasi indagine governativa, ricerca accademica o revisione ufficiale abbia confermato che un avvistamento di UAP fosse legato a tecnologia extraterrestre. Al contrario, “tutti gli sforzi investigativi, a tutti i livelli di classificazione, hanno concluso che la maggior parte degli avvistamenti erano oggetti e fenomeni ordinari e il risultato di un’identificazione errata”, si legge nel rapporto.

L’iniziativa dell’AARO e lo sviluppo del sistema Gremlin rappresentano un passo avanti significativo nella comprensione degli UAP e nella sorveglianza dello spazio attorno al nostro pianeta. Sebbene la questione degli UAP continui a suscitare interesse e speculazioni, le attuali evidenze suggeriscono che la maggior parte di questi fenomeni ha spiegazioni più terrene.

* Stefano Innocenti –
Cisu – Centro Italiano Studi Ufologici
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