Mattarella: “Gli atti contro la libera informazione sono eversivi”
Il Capo dello Stato difende a spada tratta la libertà di stampa: “I giornalisti hanno un ruolo democratico decisivo, esercitano una funzione di carattere Costituzionale”
Roma, 24 luglio 2024 – Informazione come presidio democratico, tolleranza e rispetto reciproco in politica contro la violenza e condanna della guerra sempre. Sono tra i temi affrontati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia del Ventaglio al Quirinale.
“Atti contro informazione e diffusione fake news sono eversivi”
“Ogni atto rivolto contro la libera informazione, ogni sua riduzione a fake news, è un atto eversivo rivolto contro la Repubblica“, ha affermato Mattarella.
“Va sempre rammentato che i giornalisti si trovano ad esercitare una funzione di carattere costituzionale che si collega all’articolo 21 della nostra Carta fondamentale, con un ruolo democratico decisivo. Si vanno infittendo, negli ultimi tempi, contestazioni, intimidazioni, se non aggressioni, nei confronti di giornalisti, che si trovano a documentare fatti. Ma l’informazione – ha ricordato il Capo dello Stato – è esattamente questo, come a Torino nei giorni scorsi. Documentazione dell’esistente, senza obbligo di sconti. Luce gettata su fatti sin lì trascurati. Raccolta di sensibilità e denunce della pubblica opinione. Canale di partecipazione e appello alle istituzioni. Per citare Tocqueville, ‘democrazia è il potere di un popolo informato'”.
Pluralismo, piattaforme digitali e rispetto delle regole
“Garanzia di democrazia è, naturalmente, il pluralismo dell’informazione. A questo valore le istituzioni della Repubblica devono rivolgere la massima attenzione e sostegno. Si è aperta la discussione – ha ricordato il Capo dello Stato – sulla opportunità di una nuova legge organica sull’editoria, come avvenuto in precedenti occasioni di svolta in questa industria. È inevitabile tenere conto della evoluzione tecnologica che ha mutato radicalmente diffusione e fruizione delle notizie. È responsabilità della Repubblica e della Unione europea che i valori del pluralismo si affermino anche nei nuovi ambiti e si creino le condizioni per accompagnare la transizione in atto”. (fonte: Adnkronos, foto: quirinale.it)