Roma, accampato in tenda con la ex incinta. Ma lui ha il divieto di avvicinamento

26 luglio 2024 | 10:36
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Roma, accampato in tenda con la ex incinta. Ma lui ha il divieto di avvicinamento

I due sono stati trovati nudi e in condizioni igienico-sanitarie precarie. La donna era in forte stato di fragilità emotiva

Roma, 26 luglio 2024 – Gli investigatori della Polizia di Stato del Commissariato Porta Pia hanno arrestato un 31enne di origine albanese, nella flagranza della violazione del divieto di avvicinamento a meno di 1 km dai luoghi frequentati dalla sua ex compagna.

Nei fatti, il 31 maggio scorso, l’uomo era stato colpito dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento a una distanza inferiore a 1 km dai luoghi abitualmente frequentati dall’ex compagna, in stato di gravidanza, che lo aveva denunciato, poiché resosi responsabile del reato di maltrattamenti; inoltre, per garantire una maggiore tutela alla donna, era stata disposta anche l’applicazione del cd. “braccialetto elettronico”, a seguito della quale il 31 enne si era reso irreperibile sin da subito.

Gli agenti allora hanno messo in atto vari servizi volti alla ricerca dell’uomo, fino al momento in cui lo hanno ritrovato in una tenda da campeggio, allestita su una tettoia della galleria di Circonvallazione Tiburtina, proprio in compagnia della ragazza.

Nello specifico, i due sono stati trovati in condizioni igienico sanitarie precarie, privi di indumenti, con cibo e oggetti personali sparsi all’interno della tenda; pertanto la donna, in forte stato di fragilità emotiva, è stata immediatamente soccorsa e accompagnata dapprima presso gli uffici di Polizia e poi presso l’abitazione di una sua amica.

I poliziotti hanno quindi tratto in arresto il 31enne poiché gravemente indiziato di aver violato il divieto di avvicinamento dalla sua compagna. L’arresto, su richiesta della locale Procura della Repubblica, è stato convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Roma.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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