Israele, razzo di Hezbollah su un campo da calcio: “Strage di bambini”
Secondo l’esercito israeliano, l’attacco nel villaggio di Majdal Shams ha causato la morte di 11 bimbi. Netanyahu anticipa il rientro dagli Stati Uniti. Forze di sicurezza fanno sapere che la risposta sarà dura ma “non c’è l’intenzione di scatenare una guerra”
Majdal Shams, 28 luglio 2024 – E’ salito a 11 il numero dei morti e a 34 quello dei feriti, 17 dei quali in condizioni critiche, nel raid che Israele attribuisce a Hezbollah – e per il quale il gruppo nega ogni responsabilità – che ha colpito un campo da calcio nel villaggio di Majdal Shams, sulle alture del Golan. Le vittime hanno tutte tra i 10 e 20 anni.
Secondo quanto scritto su X dal portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, “l’incidente avvenuto oggi è il più grave per cittadini innocenti, 11 bambini uccisi, un disastro nazionale che si è abbattuto sullo Stato di Israele. Hezbollah è dietro questo disastro ed è responsabile delle sue conseguenze”.
Idf: “Hezbollah dietro all’attacco a Majdal Shams”
“C’è Hezbollah dietro al lancio di un razzo che ha colpito il campo di calcio di Majdal Shams e ha causato molte vittime civili, tra cui bambini, questa sera”. E’ quanto sostengono le Forze di difesa israeliane, che, “a seguito delle valutazioni effettuate nell’Idf e dell’intelligence a nostra disposizione”, affermano che “il lancio di razzi a Majdal Shams è stato effettuato dal gruppo terroristico Hezbollah”. Che in una nota ha negato ogni responsabilità.
Hezbollah: “False accuse”
Ma Hezbollah nega e in una nota sostiene di “non essere in alcun modo legato all’incidente e respinge in modo categorico tutte le false accuse”. Il Times of Israel ricorda che Hezbollah aveva in precedenza rivendicato il lancio di decine di razzi contro una base dell’esercito israeliano nei pressi di Majdal Shams.
“Superata la linea rossa”
“Non c’è dubbio che Hezbollah abbia superato tutte le linee rosse, siamo di fronte a una guerra totale”, ha detto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz a Channel 12, riferendo di aver parlato con il primo ministro Benjamin Netanyahu dopo l’attacco a Majdal Shams. “Non ho dubbi sul fatto che pagheremo un costo”, ha affermato, e che Israele avrà il “pieno sostegno” degli Stati Uniti e dell’Europa.
Fonti della sicurezza: “Nessuna guerra con Hezbollah”
Israele risponderà con forza all’attacco di Hezbollah contro Majdan Shams, “ma non intendiamo scatenare una guerra“, ha però fatto sapere una fonte della sicurezza israeliana a Sky News Arabic, secondo quanto riferisce il Times of Israel.
Netanyahu rientra dagli Usa
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in seguito all’attacco contro Majdal Shams costato la vita a dieci persone, ha anticipato di qualche ora il rientro dagli Stati Uniti dove si trova ancora in visita. Lo riferisce su X Barak Ravid, giornalista di Axios, secondo cui Netanyahu ripartirà alle 19.30 ora americana, l’1.30 in Italia.
Immediatamente al suo rientro dagli Stati Uniti Netanyahu convocherà una riunione del gabinetto di sicurezza per discutere dell’attacco a Majdal Shams, dove sono rimasti uccisi 11 bambini e ragazzi. Lo fa sapere il suo ufficio, che poi ha smentito, definendole “completamente false”, le notizie secondo cui il premier “avrebbe deciso di anticipare il suo rientro nel Paese a seguito delle critiche”. “Il primo ministro ha deciso di anticipare il suo rientro immediatamente dopo essere stato informato del terribile disastro di Majdal Shams e ha aggiornato il ministro della Difesa in tal senso prima che le false critiche apparissero sui media”.
Secondo quanto riferito dai media israeliani, la riunione del gabinetto di sicurezza si terrà domani alle 16 ora locale, le 15 in Italia, nella sede del quartier generale delle Idf a Tel Aviv.
Herzog: “Il mondo non può stare in silenzio”
“Il mondo non può continuare a sedere in silenzio di fronte agli attacchi terroristici di Nasrallah, che arrivano per conto dell’impero del male in Iran. Lo Stato di Israele difenderà con fermezza i suoi cittadini e la sua sovranità”, scrive in un post su X il presidente israeliano Isaac Herzog, che definisce “straziante il terribile e scioccante disastro avvenuto nel villaggio druso di Majdal Shams, non ci sono parole che possano confortare le famiglie delle giovani vittime che hanno perso la vita senza alcuna colpa“.
Tajani e Crosetto: “Evitare l’escalation”
Il Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani sta seguendo in queste ore, in stretto coordinamento con il Ministro della Difesa Guido Crosetto, l’evoluzione della crisi in Libano. Lo riporta la Farnesina ricordando che “il Governo italiano ha già rinnovato ai governi israeliano e libanese la richiesta pressante di fare tutto quanto in loro potere per evitare un’ulteriore escalation negli scontri militari nella regione, una fase che potrebbe finire fuori controllo e provocare altri danni e lutti dolorosi in un’area colpita da un conflitto che andrebbe al contrario totalmente disinnescato“. Tajani – si annuncia – ha avviato consultazioni telefoniche con i Ministri degli Esteri di Israele, Israel Katz, e del governo libanese, Abdullah Bou Habib.
Tajani e Crosetto, “con i vertici dei loro ministeri, hanno valutato le opzioni a disposizione per la protezione dei cittadini italiani presenti nella regione. La Farnesina rafforza il monitoraggio operativo sugli italiani in Libano e Israele e continua a suggerire a tutti i cittadini italiani in grado di farlo di lasciare la regione”.
Nelle scorse settimane assieme al Comando Operativo di Vertice Interforze della Difesa, anche con riferimento alla presenza militare in Unifil, l’Unità di Crisi della Farnesina ha aggiornato i piani per possibili evacuazioni.
(fonte: Adnkronos, foto: X @IDF)