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Olimpiadi di Parigi 2024, Nicolò Martinenghi: “L’oro è un’emozione indescrivibile”

29 luglio 2024 | 11:12
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Olimpiadi di Parigi 2024, Nicolò Martinenghi: “L’oro è un’emozione indescrivibile”
Olimpiadi di Parigi 2024, Nicolò Martinenghi: “L’oro è un’emozione indescrivibile”
Olimpiadi di Parigi 2024, Nicolò Martinenghi: “L’oro è un’emozione indescrivibile”

L’Azzurro ha scritto la storia nei 100 rana, 24 anni dopo Fioravanti. Il titolo a cinque cerchi corona una carriera straordinaria e la fa proseguire verso nuovi prestigiosi traguardi

Parigi, 29 luglio 2024 – Quando Domenico Fioravanti vinceva gli storici ori olimpici a Sydney 2000 (una fantastica combinazione dei 100 e 200 rana), Nicolò aveva poco più di un anno. E pian piano, il futuro campione a cinque cerchi a Parigi 2024 è cresciuto e si è fatto strada nel nuoto mondiale. Già giovanissimo, vinceva allori preziosi nelle competizioni internazionali di categoria, e sognava di farlo anche tra i grandi. Il bronzo vinto poi alle Olimpiadi di Tokyo 2020, insieme all’altro terzo posto dei 400×100 misti di Tokyo 2020, ha spianato la strada verso quei successi che nel tempo sono arrivati.

Parte della Nuova Generazione dei Fenomeni della Nazionale di Nuoto, Martinenghi ha collezionato numerose medaglie, tra cui otto ori mondiali e cinque titoli europei, con l’oro continentale vinto a Roma, davanti alla sua famiglia e ai tifosi di casa. Già lì, il dio della rana e della velocità. Poi il volo verso le Olimpiadi del 2024 e quell’oro vinto, 24 anni dopo il successo straordinario di Fioravanti, che lo ha chiamato per congratularsi, come Nicolò ha detto ai microfoni di Raisport, a margine della vittoria. Velocissimo in vasca, ieri sera in finale, prima terzo dietro agli dei, e poi primo di determinazione e di tenacia e dio lui. L’oro olimpico nei 100 rana, la gara regina della specialità, sta a coronare una carriera importante ed eccezionale. L’arrivo e l’inizio della strada, anche lunga e bellissima per lui.

Incredulo, a quasi 25 anni, che compirà ai Giochi il prossimo 1 agosto, Martinenghi ha terminato la gara e si è girato a guardare il tabellone (come tutti i campioni di nuoto fanno) e ha visto il sogno realizzato. Allora, è esplosa la gioia e la festa meravigliosa azzurra alla Defense Arena di Parigi. Tutta italiana e tutta tricolore per onorare il primo oro conquistato a Parigi 2024 per l’Italia Team (e la sesta in bacheca).

Le parole di Nicolò Martinenghi – Fonte federnuoto.it

“Sesta medaglia per l’Italia e prima d’oro qui a Parigi. Noi viviamo per questi momenti – commenta Tete sfoggiando i suoi capelli biondo platino – Per tutto quello che sto vivendo dagli ultimi cinque anni a questa parte. Ce lo meritiamo e non trovo le parole per esprimere l’emozione che provo in questo momento; vorrei dire tante cose ma forse un sorriso ogni tanto racchiude tutte le parole che non si riescono a dire. E’ bello vedere la mia famiglia, la mia ragazza, i miei amici, i miei compagni di squadra, qui a supportarmi e condividere questa grande gioia. C’era chi credeva più di me in quello che potevo fare, Marco, il mio allenatore e lo ringrazio: abbiamo passato tantissime cose insieme, credo che quest’anno arrivare alla fine con un oro olimpico al collo sia un’emozione indescrivibile”.

“Volevo ringraziare in generale anche tutti voi televisione e organi di informazione che siete sempre pronti ad aiutarci, seguirci a raccontarci. E’ una giornata incredibile: il podio è quel momento che tengo per me stesso e rispetto a tre anni fa me lo sono goduto completamente, ho capito cosa mi stava succedendo. Questo mi darà una forte mano ad arrivare alla fine dei Giochi Olimpici nel migliore dei modi. Tra qualche giorno compirò anche 25 anni e il regalo più prestigioso me lo sono fatto in anticipo. Avrò modo per festeggiare doppio.”

Le congratulazioni – Fonte federnuoto.it

Le congratulazioni del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Complimenti a Nicolò Martinenghi per la vittoria nei 100 rana. Un grande risultato che fa conquistare all’Italia la sua prima medaglia d’oro in questi Giochi Olimpici. Avanti così!”.

Le parole del presidente della FIN Paolo Barelli. “Ho ricevuto anche i complimenti del ministro dello Sport Andrea Abodi che conosco da tanto tempo, perché nuotava con me alla Lazio Nuoto. Quest’oro è una bella soddisfazione; è il primo della spedizione olimpica intera. Questo ragazzo ha fatto impazzire tutti e sto ricevendo tantissimi messaggi. Una vittoria che ripaga il lavoro svolto dalle società, da allenatori e dai dirigenti che si fanno in quattro. In questi anni le società hanno compiuto grande sacrifici; malgrado gli aiuti ricevuti dal Governo, anche grazie al mio intervento, senza la capacità resilente dei dirigenti, dei tecnici delle società, nulla di tutto ciò sarebbe possibile. Questi risultati sono un miracolo vero e proprio che va descritto e rimarcato: conferma la capacità dei dirigenti italiani di rigenerarsi sempre, trovare soluzioni, risolvere i problemi, pianificare il futuro. Sono loro che consentono ai campioni di allenarsi al meglio e alla collettività di svolgere attività motoria e, in particolare, di imparare a nuotare”.

La commozione del tecnico Marco Pedoja. “Mi ricordo il 2012, a Roma, era il primo anno che lavoravamo insieme; allora gli avevo predetto che il 2024 sarebbe stato il suo anno. Prima delle Olimpiadi abbiamo aggiustato dei dettagli tecnici: alzava la testa prima dell’attacco della bracciata in spinta e perdeva energia a caso. Abbiamo corretto la posizione della testa portandola un centimetro più avanti: questo dettaglio è stato determinante per battere Peaty che ancora si è dimostrato un grande campione. Oggi avrei accettato che venisse battuto da Peaty ma non da Qin Haiyang. Questa sera è stato perfetto: economico nel primo cinquanta, per poi sprigionare tutta la sua potenza nella vasca di ritorno. Gli ho detto prima della finale che è il più forte; per me lo è, ed oggi l’ha confermato. La stagione del 2023 è stata la più difficile, quella in cui le motivazioni erano minori. Poi abbiamo cambiato preparazione; siamo stati sei mesi fuori casa e gli è tornata la voglia di vincere. Cercava l’oro e l’ha meritato”.

Foto Giorgio Scala e Andrea Masini/ DBM

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