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Parigi 2024, Angela Carini si ritira. “Ma Imane Khelif è uomo o donna?”: ecco come stanno le cose

1 agosto 2024 | 14:20
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Parigi 2024, Angela Carini si ritira. “Ma Imane Khelif è uomo o donna?”: ecco come stanno le cose

Il ritiro della boxer italiana alle Olimpiadi sta dominando la cronaca olimpica. Tra propaganda, disinformazione e fake news, la verità è difficile da trovare. Ma esiste

Parigi, 1° agosto 2024 – La boxer Angela Carini, dopo nemmeno 50 secondi, si è ritirata contro l’algerina Imane Khelif agli ottavi di finale delle Olimpiadi di Parigi 2024. L’atleta Azzurra, disperata, si è lasciato andare ad un pianto in mezzo al ring, un’immagine destinata ad entrare nella storia delle Olimpiadi, nel bene e nel male. Si conclude così, evidentemente come peggio non poteva, la polemica che negli ultimi giorni ha tormentato quest’edizione dei Giochi Olimpici. Una polemica, tanto per cambiare, scatenata dalla politica, che non ha perso tempo per ficcare il naso in mezzo a questa storia. Oggetto del contendere? La sessualità di Imane Khelif. Si sta leggendo la qualunque dappertutto, ma in pochi hanno chiaro cos’è effettivamente successo. Tra fake news e propaganda politica, la verità è difficile da trovare. Eppure c’è. E, in fondo, non è nemmeno così complicata da capire.

Imane Khelif: ecco come stanno le cose

Iniziamo con la cosa più semplice: per quel che ne sappiamo noi, Imane Khelif è una donna. E’ nata donna ed è rimasta tale. Non è nè un uomo nè una trans. E’ una donna, appunto. Al momento queste sono le informazioni note. Se dovessero Quindi, sfatiamo subito questo falso mito. Il problema c’è, ma non è di certo questo. E allora qual è?

Ce lo spiega direttamente Rosaria Cocco, presidente del Gaynet, che interpellata dall’Ansa afferma quanto segue: “Dalle informazioni che abbiamo su di lei, si tratta di una persona intersex, che si è sempre socializzata come donna e ha una storia sportiva nelle competizioni femminili. Non è chiaro – le ricostruzioni sono discordanti – se Khelif e Lin Yu ting, altra atleta intersex nella stessa situazione, abbiano dovuto effettuare test cromosomici o ormonali. In ogni caso si tratterebbe di un caso di Variazione delle Caratteristiche del Sesso, definizione ombrello all’interno della quale rientra anche l’intersessualità. Quello che sappiamo con certezza è che siamo di fronte a due atlete con una carriera nello sport femminile alle spalle. Nel caso di Khelif, per altro, va ricordato che l’Algeria proibisce anche il cambio del genere sui documenti”. La 25enne Imane Khelif, dunque, nel corso della sua carriera, ha sempre partecipato a combattimenti di box femminili. Perchè, essendo una donna, fa questo. Ed ha pure vinto una medaglia d’Argento ai Mondiali di Istanbul 2022.

Il problema riguarda i suoi valori ormonali. Khelif, a quanto si sa, è iperandrogina, ovvero è in grado di produrre una quantità di testosterone superiore a quanto di regola può fare il corpo femminile.

Imane Khelif lo scorso un anno fa era stata esclusa dai Mondiali per i livelli elevati di testosterone e – secondo l’International Boxing Association che ha organizzato la rassegna iridata – per la presenza di cromosomi del sesso biologico maschile nel test Dna. Ai Giochi di Parigi, il Cio – che non riconosce l’Iba come ente legittimo – ha reso noto che l’atleta algerina è ammessa a partecipare perché soddisfa tutti i requisiti.

Lei che colpe ha di tutto ciò? Nessuna. Non è colpa sua se i valori ormonali ed il testosterone sono “spropositati” rispetto alla media. Anche la stessa Angela Carini che, da grande sportiva quale ha dimostrato di essere, ha affermato che “non sono nessuno per giudicare, se questa ragazza sta qui ci sarà un motivo. Un pugno mi ha fatto male ed ho deciso di lasciar stare“. In fondo, dopo un pugno, gli stava per volare via il caschetto protettivo. Una forza impari. Ma salendo sul ring, salvo poi ritirarsi, ha dimostrato di essere una guerriera, una vera combattente. Se avesse dovuto ascoltare alcuni suggerimenti non richiesti, non avrebbe dovuto nemmeno presentarsi.

Spunti di riflessione

Insomma, il dibattito è aperto. Ad esempio su come sia possibile che sia stata squalificata dai Mondiali di Nuova Delhi 2022 mentre sia stata ammessa ai Giochi Olimpici, tanto per cominciare. Alla vigilia del match infatti il Coni, che giustamente vuole tutelare la salute dei suoi atleti, ha scritto quanto segue: “Il Coni si è attivato col Comitato Olimpico Internazionale affinché i diritti di tutti gli atleti e le atlete siano conformi alla Carta Olimpica e ai regolamenti sanitari”. Si può discutere anche se sia “corretto” che una donna possa combattere contro altre donne, nonostante i valori ormonali e di testosterone precedentemente citati. E soprattutto, il Cio dovrebbe interrogarsi sul fatto che una pugile ha affermato che “fa male, malissimo” e sia stata costretta a rinunciare al suo sogno dopo nemmeno 50 secondi. Si tratta di un vero e proprio dramma sportivo, anche perchè non ho mai sentito un pugile  lamentarsi di aver ricevuto “colpi troppi forti”. Il Comitato Olimpico Internazionale ha tante domande da porsi e tante risposte da darsi.

Va bene tutto, gli spunti di riflessione sono tanti, tantissimi. Ma raccontare che “un uomo è salito sul ring contro una donna” o “un uomo che prende a pugni una donna” è semplicemente, per le informazioni che sono in nostro possesso, falso. E le fake news, soprattutto sui social media, vanno alla velocità della luce. (Foto: Instagram @italiateam)

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