Strage di Bologna, 44 anni fa la bomba alla stazione. Mattarella: “Strategia neofascista”
Il Presidente della Repubblica: “A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana. Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare ai giovani”
Bologna, 2 agosto 2024 – Ottantacinque morti, duecento feriti. Alle 10.25 del 2 agosto 1980 una bomba esplode nella sala d’aspetto della seconda classe della stazione di Bologna. Sono passati 44 anni dall’atto terroristico più grave dalla fine della Seconda guerra mondiale in Italia. “Bologna non dimentica”, la scritta che campeggia da ieri sul grande striscione esposto, oltre che a Palazzo d’Accursio, anche su una delle Torri della Regione Emilia-Romagna in attesa delle celebrazioni di oggi. L’iniziativa è realizzata dall’Associazione dei familiari con Cantiere Bologna in collaborazione con l’Assemblea legislativa della Regione. Gli striscioni rientrano all’interno delle attività organizzate da Cantiere Bologna dal 2020 per coltivare la cultura della memoria.
Mattarella: “Una spietata strategia neofascista”
“Con profondi sentimenti di solidarietà, quarantaquattro anni dopo l’attentato, ci uniamo ai familiari delle vittime e alla Città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani. A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana – dichiara il presidente Sergio Mattarella ricorda la strage.
“I morti, le immagini della Stazione di Bologna devastata, l’attacco feroce alla convivenza degli italiani, hanno impresso – sottolinea il capo dello Stato – un segno indelebile, il 2 agosto 1980, nella identità della Repubblica e nella coscienza del popolo italiano. La memoria non è soltanto un dovere ma è l’espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere”.
“A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana. Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra Patria, che hanno consentito il riscatto e, nell’unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune”.
Le celebrazioni
Oggi 2 agosto, la Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti parteciperà alle cerimonie commemorative in Comune a Bologna, durante il corteo e in Stazione in Piazza Medaglie d’Oro, mentre la consigliera Raffaella Raimondi presenzierà alla messa celebrata dall’arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Maria Zuppi, alle ore 11,15 alla Chiesa di San Benedetto, in via Indipendenza. La vicepresidente dell’Assemblea legislativa Silvia Zamboni rappresenterà l’Assemblea legislativa alla cerimonia di deposizione di corone alle lapidi che ricordano le vittime degli attentati ai treni Italicus e 904 Napoli- Milano, che si terrà a San Benedetto Val di Sambro, il 2 agosto, e al Concorso Internazionale di Composizione “2 agosto”, che si terrà a partire dalle ore 21,15 del 2 agosto in Piazza Maggiore. Sempre in occasione dell’anniversario della strage di Bologna, alle ore 22,55 su Rai 3 andrà in onda il film di Giulia Giapponesi “Quel dolore non è immobile”. Già proiettato in piazza Maggiore la scorsa estate, il film è stato realizzato dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Associazione delle vittime, il Teatro dell’Argine e la casa di produzione Codalunga. Il film sarà poi disponibile gratuitamente sulla piattaforma RaiPlay.
“Quel dolore non è immobile” racconta la storia di 85 volontari che hanno portato a termine i viaggi che le vittime della strage non hanno potuto completare. Con loro una valigia bianca, testimone di una memoria che continua, consegnata una volta arrivati “a destino” a un passante, una famiglia, un sindaco, raccontando della strage e della persona che hanno simbolicamente portato “a destino”. Tra le voci c’è quella di Miriam Ridolfi, assessora del Comune di Bologna scomparsa lo scorso anno e che coordinò i soccorsi subito dopo la strage. E proprio da una sua frase prende spunto il titolo del film, “Quel dolore non è immobile”, da lei pronunciata durante quella che è stata la sua ultima intervista. (Fonte: Adnkronos)