Tor Bella Monaca, minacce di morte e botte all’anziana madre: 53enne in manette

3 agosto 2024 | 11:00
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Tor Bella Monaca, minacce di morte e botte all’anziana madre: 53enne in manette
Tor Bella Monaca, minacce di morte e botte all’anziana madre: 53enne in manette
Tor Bella Monaca, minacce di morte e botte all’anziana madre: 53enne in manette

La donna subiva vessazioni da parte del figlio da tempo, anche per futili motivi

Roma, 3 agosto 2024 – I carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca hanno arrestato un 53enne, originario della provincia di Bari ma residente nella Capitale, gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia e detenzione abusiva di arma.

A seguito di una richiesta giunta al 112, i carabinieri sono intervenuti in via dell’Archeologia dove ad attenderli vi era una donna 78enne che riferiva di subire, da qualche tempo, reiterate minacce di morte, violenze fisiche e offese verbali, per futili motivi, da parte del figlio. Questi comportamenti, a dire dell’anziana, sarebbero culminati, la notte precedente, in consistenti danneggiamenti degli arredi della loro abitazione da parte dell’uomo, in evidente stato di agitazione, che avrebbero costretto la donna ad uscire dall’abitazione e attendere i carabinieri all’esterno del condominio.

I carabinieri sono quindi intervenuti nell’appartamento e hanno identificato l’indagato che, anche davanti ai militari, ha continuato a rivolgere ulteriori minacce di morte alla madre. La vittima ha formalizzato regolare denuncia-querela nei confronti del figlio e quindi i carabinieri lo hanno arrestato. Immediati accertamenti nell’abitazione hanno permesso ai carabinieri della Stazione Roma Tor Bella Monaca di rinvenire due fucili da caccia, una pistola e 103 munizioni, regolarmente detenuti, ritirati cautelativamente (ex art.39 TULPS) unitamente al porto d’armi in corso validità. Sequestrati penalmente invece ulteriori due baionette e 244 munizioni calibro 9×21, illegalmente detenute.

L’arrestato è stato portato nel carcere di Regina Coeli e, ad esito dell’udienza, il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto per lui il divieto di avvicinamento alla persona offesa con dispositivo di controllo elettronico.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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