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Musetti, Sinner, Paolini e co. Generazione di fenomeni

5 agosto 2024 | 10:01
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Musetti, Sinner, Paolini e co. Generazione di fenomeni

Dopo un secolo, l’Italia torna sul podio del tennis olimpico. Gli Azzurri della racchetta continuano a battere record su record

Parigi, 3 agosto 2024 – L’anno è il 1924, la città è sempre la stessa: Parigi. Un gioco del destino, astri che si allineano, cose che possono succedere solo alle Olimpiadi. Sono passati 100 anni, tondi tondi. Un secolo, e stavolta non è un modo di dire. La Prima guerra mondiale era appena finita, a breve ne sarebbe scoppiata un’altra. Mussolini, 2 anni prima, aveva fatto la marcia su Roma e si era fatto nominare presidente del Consiglio dal re Vittorio Emanuele. Si usavano ancora le racchette di legno, inutilizzabili se non si è nati in quell’epoca. Ad ognuno il suo.

Musetti, Sinner e non solo: brilla l’Italia del tennis

Fu quell’anno ed in quel clima, tra un conflitto e l’altro, che Uberto de Morpurgo portò a casa la medaglia di Bronzo, la prima proveniente dal tennis per l’Italia. Ed anche l’unica, fino a poche ore fa. Il Bronzo portato da Lorenzo Musetti, nella finalina contro il canadese Auger-Aliassime, ed il successivo Oro portato da Sara Errani e Jasmine Paolini nel doppio femminile, sono vere e proprie pagine di storia. Quest’ultima è’un’espressione usata tante volte, di cui spesso si abusa. Ma, in questo caso, è vero.

Per quanto riguarda Musetti, tutti avremmo preferito fosse Oro, ma non importa: va bene così. Djokovic è spietato e non perdona. Quel metallo lo hanno portato Errani e Paoli nel doppio femminile. E se abbiamo atteso 100 anni per riuscire a portare una medaglia dal tennis, questa volta abbiamo dovuto aspettare un giorno. Mica male i nostri tennisti, ci stanno abituando bene. E chissà cosa sarebbe successo se ci fossero stati Sinner e Berrettini, probabilmente il medagliere tennistico sarebbe stato ancor più succoso di quant’è. Ma Jannik è stato fermato dalla tonsillite (e viene massacrato ogni giorno sui social per questo motivo), mentre Matteo dalle discutibili regole di partecipazione. Ma tant’è, guardiamo avanti.

Record su record

Gli Azzurri del tennis, negli ultimi anni, di record ne hanno battuti tanti. Elenchiamone qualcuno, giusto per renderci conto. Hanno riportato la Coppa Davis in Italia dopo 47 anni, uno Slam dopo 48 anni (l’Australian Open di Sinner), lo stesso Jannik è il primo italiano di sempre a diventare il numero 1 del mondo, Jasmine Paolini ha fatto 2 finali di fila al Roland Garros e Wimbledon (senza vittorie, purtroppo), e ora Musetti che porta a casa una medaglia olimpica (ed aspettiamo il doppio femminile di domani). Che si può chiedere di più? E va obbligatoriamente menzionata anche la finale di Wimbledon 2021, dove solo Novak Djokovic fu in grado di fermare l’ascesa di Matteo Berrettini.

La Coppa Davis ha tracciato la strada. Non è stato il punto d’arrivo, ma quello di partenza. In quel momento, gli Azzurri hanno capito di rappresentare la generazione di fenomeni in Italia. I degni eredi di Pietrangeli, Panatta e Bertolucci, i 3 mostri sacri della racchetta nostrana. Nel periodo in cui il calcio italiano vive il suo periodo di crisi storica (una crisi che dura da 15 anni, ad essere onesti), il tennis ha finalmente l’attenzione che merita. Il Bronzo di Musetti è solo l’ultimo di una serie di successi, già elencati in precedenza e che, senza dubbio, aumenteranno nel prossimo futuro.

L’importanza dei campioni

Negli sport di alto livello, i campioni che si affermano e diventano punto di riferimento per gli appassionati svolgono un ruolo fondamentale. Sono loro che ispirano le nuove generazioni, alimentano la passione per una disciplina.

Pensiamo ad alcuni nomi emblematici dello sport italiano. Nel mondo dello sci alpino, Alberto Tomba è stato a lungo il campione che ha catalizzato l’attenzione degli italiani, diventati tutti esperti di scii (si fa per ridere). Nel motociclismo, Valentino Rossi ha dominato per anni la scena, diventando un fenomeno di popolarità ben al di là della sua cerchia di appassionati. E ancora, nel nuoto Federica Pellegrini si è affermata come la campionessa simbolo di questo sport, mentre nella pallavolo Paola Egonu è attualmente la giocatrice più rappresentativa del movimento azzurro. Questo ruolo di riferimento è altrettanto cruciale, e spesso non ci si fa attenzione. E nel tennis anche questo ruolo spetta ai vari Sinner, Musetti, Paolini e compagnia cantante. E questo ci fa proiettare già verso il futuro che si prospetta ancor più roseo. Questo è solo l’inizio. Il meglio deve ancora venire. Nel frattempo, godiamoci il Bronzo di Lorenzo e domani la medaglia di Sara e Jasmine, qualunque sia il metallo. (Per quanto riguarda l’immagine di copertina, questi i copyright: le foto di Errani, Paolini e Musetti sono state prese dall’Instagram @italiateam, quella di Sinner dall’Instagram @jannik_sin e quella di Berrettini dall’Instagram @matberrettini)

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