L'INTERVENTO

Formia, il divieto di avvicinamento non basta: arrestata una donna

14 agosto 2024 | 16:56
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Formia, il divieto di avvicinamento non basta: arrestata una donna

Nonostante il braccialetto elettronico ed il divieto di dimora, continuava ad importunare la sua famiglia

Gaeta, 14 agosto 2024 – Nella giornata del 9 agosto c.a. a Gaeta, i Carabinieri della Tenenza di Gaeta, traevano in arresto, per esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dall’A.G. di Cassino, una donna classe 1988, originaria di Formia e senza fissa dimora. La misura scaturisce da una serie di inottemperanze nei confronti di precedenti provvedimenti emessi a suo carico dalla stessa Autorità Giudiziaria che era intervenuta in seguito alle numerose segnalazioni pervenutele dai diversi Reparti del Comando Compagnia Carabinieri di Formia (Sez. Radiomobile N.O.R.M. di Scauri e Stazione CC di Formia).

La giovane, infatti, a seguito degli episodi delittuosi di maltrattamenti in famiglia ed atti persecutori commessi nei confronti dei prossimi congiunti veniva sottoposta alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alle persone offese, oltre al divieto di dimora nel Comune di Formia (quest’ultimo provvedimento applicato in esecuzione della medesima ordinanza, in virtù del dissenso manifestato dall’indagata circa l’impiego del “braccialetto elettronico”).

Nonostante ciò, dal mese di aprile al luglio c.a. era stata più volte individuata dal personale della Benemerita percorrere le vie del centro di Formia (LT) o a ridosso dell’abitazione delle vittime.
Oggi la donna è stata associata presso il Carcere di Roma Rebibbia – Istituto di pena previsto per il personale femminile – ove dovrà scontare la misura cautelare inflittale a seguito dell’escalation delle violazioni delle prescrizioni che le erano state imposte dall’A.G. ed emessa in difesa dell’incolumità delle persone offese.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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