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Ponza, violentò una sedicenne: ora per l’uomo scattano gli arresti domiciliari

20 agosto 2024 | 15:52
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Ponza, violentò una sedicenne: ora per l’uomo scattano gli arresti domiciliari

Il trentenne, all’epoca dei fatti, era stato immediatamente allontanato dall’isola di Ponza a seguito di emissione di foglio di via obbligatorio

Ponza, 20 agosto- Nel primo pomeriggio odierno i militari della Compagnia di Formia, coadiuvati dai Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Roma Trastevere, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale nei confronti di L.D.M., residente a Roma, classe 1994, ritenuto indiziato del delitto di violenza sessuale ai danni della sedicenne straniera P.A.A. avvenuto sull’isola di Ponza lo scorso 7 luglio 2024.

La ragazza, come già noto, presente sull’isola di Ponza con i genitori, entrambi lavoratori stagionali nel tardo pomeriggio di quel giorno sarebbe stata costretta, secondo le indagini svolte dai Carabinieri della Compagnia di Formia che sono state condivise integralmente dalla Procura della Repubblica di Cassino e dal GIP del medesimo Tribunale, a subire un rapporto sessuale all’interno di un appartamento locato dall’indagato (sull’isola per motivi di lavoro) nonostante la minorenne avesse opposto una ferma resistenza.

Le indagini effettuate nell’immediatezza dalla Stazione CC di Ponza e coordinate dalla Sezione Operativa di Formia hanno permesso di raccogliere elementi atti a ricostruire quando denunciato dalla giovane vittima ed attribuirne la responsabilità all’uomo.
All’esito di quando raccolto, refertato e compendiato alla competente Procura di Cassino è stata emessa nei confronti dell’uomo misura cautelare degli arresti domiciliari con contestuale applicazione del braccialetto elettronico, ricorrendo il pericolo concreto ed attuale che l’indagato reiteri le condotte delittuose analoghe a quelle commesse nei confronti della giovane vittima. L’uomo, all’epoca dei fatti, era stato immediatamente allontanato dall’isola di Ponza a seguito di emissione di foglio di via obbligatorio, richiesto da quest’arma, per la durata di anni tre.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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