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Sinner e antidoping. Perchè perde punti e montepremi, nonostante sia innocente?

20 agosto 2024 | 17:26
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Sinner e antidoping. Perchè perde punti e montepremi, nonostante sia innocente?

Nonostante Jannik sia stato scagionato dall’ITIA (la quale ha accertato che la contaminazione è avvenuta per errore) sarà costretto a perdere ciò che si è guadagnato sul campo

Roma, 20 agosto 2024 – Jannik Sinner è un fenomeno. Ora anche i più scettici, o coloro che come sport amano massacrare i nostri campioni Azzurri, saranno obbligati a ricredersi. Già, perchè Jannik in questi mesi ha continuato a vincere nonostante sia stato trovato positivo ad un test antidoping lo scorso aprile, positività per cui è già stato scagionato dall’International Tennis Integrity Agency (ITIA). Un macigno sulla testa che quasi chiunque non avrebbe avuto le spalle abbastanza larghe per sopportarlo. Quasi, appunto. Lui sì.

Sinner

Foto: FITP – Facebook

Sinner positivo all’antidoping, ma è scagionato: cos’è successo

La vicenda è ormai nota: nel sangue del numero uno del mondo (ogni tanto fa bene ricordare di chi si sta parlando) sono state trovate tracce di Clostebol, per un totale di meno di un miliardesimo di grammo. In seguito ad un’indagine condotta dall’ITIA è stato tuttavia dimostrato che la contaminazione è avvenuta attraverso un massaggio effettuato dal fisioterapista, che ha utilizzato la crema per curare un taglio sul proprio dito. La contaminazione è avvenuta per mancanza di attenzione e perché la sostanza è entrata in contatto con alcune ferite aperte dell’altoatesino. Lo ha annunciato lo stesso Sinner sui suoi profili social. Tuttavia, nonostante l’innocenza, perderà i 400 punti ottenuti ad Indian Wells ed il conseguente montepremi in denaro.

Perchè perde punti e soldi?

La domanda, tuttavia, è lecita. Perchè nonostante Jannik sia stato scagionato e dichiarato innocente, è costretto a perdere ciò che si è guadagnato sul campo? A rispondere è stato lui stesso, attraverso il suo avvocato Jamie Singer, in un comunicato pubblicato anche sui social media: “Ora mi lascerò alle spalle questo periodo molto impegnativo ed estremamente spiacevole. Continuerò a fare tutto il possibile per rispettare il programma antidoping dell’ITIA e ho un team intorno a me che è meticoloso nella conformità alle regole”. “Le regole antidoping devono essere molto severe per essere efficaci. Purtroppo la sfortunata conseguenza è che, occasionalmente, atleti completamente innocenti vengono coinvolti – ha detto il legale – Non c’è dubbio che Jannik sia completamente innocente in questo caso. L’ITIA non ha contestato questo principio fondamentale. Tuttavia, secondo le regole, è responsabile degli errori di qualunque cosa sia nel suo sistema, anche se lui no è in consapevole, come in questo caso”. 

Insomma, Sinner non è responsabile solo di se stesso, ma anche del suo team. Dunque per ogni errore che fa un membro dello staff, paga anche lui. Giusto? Sbagliato? Non sta a noi giudicare, c’è un regolamento che parla chiaro e che va rispettato alla lettera. Ma l’importante è che, nonostante lo sfortunato episodio in cui è stato coinvolto il fisioterapista, Jannik sia stato dichiarato innocente. Ora alla finestra c’è lo US Open, che ovviamente potrà giocare. Sarà l’occasione giusta per lasciarsi tutto alle spalle. Magari con un trofeo.

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L’ATP: “Rincuorati. Non riscontrata nessuna colpa”

Siamo rincuorati dal fatto che non sia stata riscontrata alcuna colpa o negligenza da parte di Jannik Sinner. Vorremmo anche riconoscere la solidità del processo di indagine e la valutazione indipendente dei fatti nell’ambito del Tennis Anti-Doping Programme (Tadp), che gli ha consentito di continuare a competere. Questa è stata una questione impegnativa per Jannik e il suo team e sottolinea la necessità che i giocatori e i loro entourage prestino la massima attenzione nell’uso di prodotti o trattamenti. L’integrità è fondamentale nel nostro sport“. Così sui social l’Atp Tour commenta la notizia della positività di Jannik Sinner.

La FITP: “Nessuna conseguenza. Resterà in vetta almeno fino a Pechino”

A causa di una contaminazione involontaria, Jannik Sinner è risultato positivo in bassissima concentrazione al metabolite del clostebol durante un controllo antidoping a Indian Wells. La contaminazione è avvenuta tramite una pomata utilizzata dal fisioterapista per curare una sua stessa ferita prima di trattare i muscoli di Jannik senza l’utilizzo dei guanti. Nessuna conseguenza per il n.1 del mondo, solo la decurtazione dei 400 punti conquistati a Indian Wells. Sinner parteciperà regolarmente agli Us Open e avrà la certezza di restare in vetta al ranking almeno fino a Pechino“. E’ questo l’intervento, in una nota, della Federazione Italiana Tennis Padel.

Pietrangeli: “Se sono innocente, voglio soldi e punti che mi spettano. Farei ricorso”

Quello che non capisco è perché gli hanno tolto i punti e i soldi conquistati a Indian Wells se è innocente? Io sono sicuro che Jannik lo sia e al posto suo avrei fatto ricorso per farmi ridare i punti e i soldi che ha guadagnato nel torneo californiano“. L’ex capitano azzurro di Coppa Davis Nicola Pietrangeli commenta così all’Adnkronos la vicenda.

Questo Tribunale indipendente mi convince poco, è una decisione che lascia dubbi – sottolinea il vincitore di due Roland Garros-. Credo che Jannik abbia deciso di non fare ricorso perché consigliato dai suoi legali ma se fosse successo a me io non avrei accettato che una decisione a metà. Se sono innocente voglio i punti e i soldi che mi spettano“. (Foto: Instagram @janniksin)

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