TRAGEDIA SFIORATA |
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Rapina finisce nel sangue alla stazione Tiburtina, accoltellato un uomo

23 agosto 2024 | 12:40
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Rapina finisce nel sangue alla stazione Tiburtina, accoltellato un uomo

La fuga dell’aggressore è durata circa 10 giorni, prima di essere rintracciato e arrestato

Roma, 23 agosto 2024 – Nella tarda serata del 13 agosto u.s. due uomini vengono notati da una pattuglia dell’Esercito Italiano impegnata nel noto servizio “Stazioni Sicure”, mentre litigano animatamente lungo il marciapiede esterno della stazione ferroviaria di Roma Tiburtina, nelle immediate vicinanze della Circonvallazione Nomentana. Avvicinatisi i militari notano uno dei soggetti darsi alla fuga. mentre l’altro riverso a terra lamenta forti dolori al petto affermando di essere stato attinto da una coltellata.

Immediatamente sul posto interviene una pattuglia della Sottosezione di Polizia Ferroviaria di Roma Tiburtina, unitamente a personale sanitario, che giunto sul posto, stante la gravità delle condizioni del ferito lo accompagna presso l’ospedale Umberto l°, dove lo stesso viene ricoverato in codice rosso.

Dalle prime informazioni apprese l’aggressore viene sommariamente descritto: come un uomo di circa 20 anni, indossante una maglietta di colore verde e dei pantaloni di colore nero, all’istante vengono diramate le ricerche del reo attraverso il Centro Operativo della Questura di Roma, ricerche che fornivano esito negativo.
Gli operatori della Sottosezione Polfer di Roma Tiburtina, ponevano in essere un’attività investigativa finalizzata all’individuazione dell’autore del fatto reato, esaminando le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza posizionati in prossimità del luogo ove era avvenuta l’aggressione, visione dalla quale si delineava parte dell’azione criminosa, consistente in una rapina “a mano armata” con contestuale accoltellamento della vittima, da parte del reo che si dava a precipitosa fuga.

I molteplici accertamenti esperiti su una lista di 490 soggetti, compatibili con l’indiziato consentivano di restringere la stessa a 36 elementi, corrispondenti per fisionomia e caratteristiche somatiche alla descrizione del soggetto autore del reato, fornita dalla parte lesa e compatibile con i fotogrammi estrapolati dai sistemi di videosorveglianza.

Nella mattinata del giorno 21 agosto u.s., in seguito alla dimissione dall’ospedale Policlinico Umberto la parte lesa veniva condotta negli Uffici della Sottosezione di Polizia Ferroviaria per sporgere denuncia/querela in merito ai fatti occorsi, nello specifico il denunciante confermava quanto già dichiarato in precedenza ed effettuava un’identificazione fotografica nella quale indicava quale responsabile del reato un soggetto, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona, tutti reati recenti e molti dei quali commessi in aree limitrofe alla stazione di Roma Tiburtina.

Nel pomeriggio del giorno 21 agosto u.s., durante un servizio di appostamento finalizzato alla ricerca di tale soggetto, gli agenti della Sottosezione di Polizia Ferroviaria di Roma Tiburtina, 10 rintracciavano in L.go G. Mazzoni nelle vicinanze dell’autostazione “Tibus”, sottoponendolo ad un fermo di P.G. per i reati di rapina aggravata e lesioni personali.

Alla luce di quanto emerso, veniva contattato il P.M. titolare dell’indagine, che una volta reso edotto degli sviluppi investigativi, disponeva che il soggetto venisse associato presso il carcere di Regina Coeli.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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