Appunti di viaggio

Fregene, contro l’inciviltà della gente non c’è servizio di raccolta rifiuti che tenga

24 agosto 2024 | 15:48
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Fregene, contro l’inciviltà della gente non c’è servizio di raccolta rifiuti che tenga

Il caso simbolo: una stradina che si dirige verso il lungomare di Fregene invasa dai rifiuti e da degrado. Ma la soluzione non è chiuderla

Fiumicino, 24 agosto 2024 – La situazione di degrado nella stradina di raccordo che porta al lungomare di Fregene, proprio davanti agli stabilimenti dell’Aeronautica, è diventata insostenibile. Rifiuti di ogni genere sono stati abbandonati ai lati della strada, creando un vero e proprio cumulo di spazzatura che deturpa il paesaggio e mette in pericolo l’igiene pubblica.

Questa piccola via, che dovrebbe rappresentare un accesso diretto e piacevole al mare, è stata trasformata in una discarica a cielo aperto, con sacchi di immondizia e altri detriti sparsi lungo il percorso. La presenza di questi rifiuti non solo rovina l’immagine di una località turistica apprezzata come Fregene, ma evidenzia un problema più profondo: l’inciviltà di chi, senza alcun rispetto per l’ambiente e per la comunità, abbandona i propri rifiuti in luoghi non destinati allo smaltimento.

Un problema di inciviltà, non di raccolta

Nonostante gli sforzi delle autorità locali e delle aziende incaricate della raccolta dei rifiuti, è evidente che contro l’inciviltà della gente non c’è servizio di raccolta che tenga. Il problema non risiede nella mancanza di strutture adeguate o nella frequenza dei servizi di smaltimento, ma nell’atteggiamento irresponsabile di alcune persone che scelgono di non rispettare le regole.

La strada di raccordo verso il lungomare dovrebbe essere un percorso curato e accogliente, un biglietto da visita per i turisti che scelgono Fregene per le loro vacanze estive. Invece, si presenta come un triste esempio di come il comportamento incivile di pochi possa rovinare il territorio e compromettere la qualità della vita di tutti.

Le conseguenze dell’abbandono dei rifiuti

L’accumulo di rifiuti in una zona così vicina al mare comporta rischi non solo estetici, ma anche sanitari e ambientali. I rifiuti abbandonati possono attirare animali indesiderati, diventare un focolaio di malattie.

L’abbandono indiscriminato dei rifiuti, inoltre, rappresenta un costo aggiuntivo per la comunità. Le operazioni di bonifica e smaltimento straordinario richiedono risorse che potrebbero essere destinate ad altri servizi essenziali per i cittadini. Questo circolo vizioso non fa altro che penalizzare chi rispetta le regole e contribuisce al decoro urbano.

La necessità di una maggiore consapevolezza

Affinché situazioni come quella di Fregene non si ripetano, è fondamentale un cambiamento di mentalità. Serve una maggiore consapevolezza sull’importanza del rispetto dell’ambiente e delle regole di smaltimento dei rifiuti. Le campagne di sensibilizzazione e l’educazione civica possono fare molto, ma è necessario anche un controllo più rigido e sanzioni adeguate per chi si macchia di questi comportamenti incivili.

Le autorità locali sono chiamate a intervenire tempestivamente per ripristinare il decoro della stradina di raccordo, ma la soluzione a lungo termine passa attraverso la responsabilizzazione di ogni cittadino. Solo con un impegno collettivo sarà possibile preservare la bellezza e la vivibilità di Fregene e di tutte le altre località turistiche del nostro Paese. Intendiamoci però: la soluzione non è e non può essere lam mera chiusura del tratto… Troppo facile. Bisogna smaltire l’esistente, rispristinare la sicurezza (ci sono delle inferriate cadute e dei ferri scoperti…) e poi lavorare sull’educazione civica, anche – se serve – attraverso i giornali.

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