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Italo Calvino non smette mai di insegnare: ad Ostia una mostra dedicata allo scrittore

28 agosto 2024 | 11:54
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Italo Calvino non smette mai di insegnare: ad Ostia una mostra dedicata allo scrittore

Calvino, in realtà, non è solo uno scrittore del tardo Novecento ma un uomo consapevole di parlare ai posteri

Ostia, 28 agosto 2024- Sabato 31 agosto 2024, alle ore 18.00, presso la galleria d’arte Artheka 32 in Via Sartena 30/32, a Ostia, sarà inaugurata la mostra “International Post Card”, dedicata a Italo Calvino e organizzata in occasione della conclusione dell’anno calviniano: l’esposizione, che vanta la partecipazione di numerosi artisti, presenta oltre 200 cartoline provenienti da più di 35 paesi.

La mostra sarà visitabile fino al 12 settembre 2024, tutti i giorni, esclusi la domenica e i festivi, dalle ore 16.00 alle 19.00. Le visite mattutine saranno possibili solo su appuntamento, scrivendo a artheka32@gmail.com.

L’evento è organizzato da Artheka 32 e Observo APS, con il patrocinio del Municipio Roma X.

L’anno di Calvino

Un lungo anno, quello dedicato alla figura poliedrica di Italo Calvino. L’anno ha visto la promozione di numerose iniziative volte ad aprire questa figura complessa, a volte anche enigmatica, al grande pubblico. Prima tra tutte, la mostra al Quirinale dedicata al percorso umano e artistico compiuto dall’uomo e dallo scrittore ma anche le bellissime luminarie che hanno illuminato le notti romane promosse da Acea e dedicate all’ultimo romanzo dell’autore ‘Palomar’.

Molte anche le iniziative in ambito accademico. Oltre le numerose conferenze, importante la pubblicazione del portale online ” Laboratorio Calvino”: un importante risorsa per addetti ai lavori e non che, divisa in sezione, consente approfondimenti trasversali nel corpus autoriale dello scrittore.

Dal 27 marzo è stato possibile inoltre accedere a BIBLIC, un database che offre una bibliografia completa sull’argomento: oltre 19.000 schede, restituendo la vastità del lascito dello scrittore. Il database include l’opera completa di Calvino, le numerose traduzioni internazionali e la vasta bibliografia critica a lui dedicata. Questo prezioso strumento è frutto di un lungo e meticoloso lavoro realizzato dal Laboratorio Calvino, centro di ricerca della Sapienza Università di Roma, ideato da Laura Di Nicola e basato sul Fondo Italo Calvino, donato nel 2015 dalla moglie dello scrittore, Esther Singer, e dalla figlia, Giovanna Calvino.

Perché Calvino Oggi?

Agli estranei alla letteratura, potrà sembrare strano un così fitto interessamento. Calvino, in realtà, non è solo uno scrittore del tardo novecento ma un uomo consapevole di parlare ai posteri. Quando si parla infatti di lascito calviniano, si parla di un’eredità non casuale: non siamo noi che abbiamo raccolto e interpretato le opere di Italo ma è lui che, con alcune raccomandazioni di sorta, le ha trasmesse a noi.

L’esempio più lampante sono per certo quelle Lezioni Americane che gli furono commissionate sul finire della vita, poco prima che venisse stroncato da un ictus. Esther racconta di come il lavoro di Calvino a quelle lezioni che gli si chiedeva di tenere fosse stato febbrile, coinvolto. Ed è dal lavoro che lo scrittore de Il Sentiero dei Nidi di Ragno fa a tal proposito che ricaviamo precise istruzioni sul mondo nostro.

Si era sul finire di un millennio, si approssimavano gli anni Duemila, ma Italo non era tra quella schiera di uomini che guardavano con sfiducia al futuro. Certo, le cose sarebbero cambiate ed egli non sottovalutava i rischi insiti in quel ”diluvio massmediologico” che cancellava la forza della parola: le immagini avevano finito col svuotare la comunicazione e su questo, diceva lo scrittore, bisognava prestare attenzione. E, su come questa attenzione dev’esser prestata, le istruzioni erano precise: la scrittura dev’essere leggera, rapida, visibile, coerente, esatta e molteplice.

Ma non è tutto: tra i consigli di cui dobbiamo far tesoro, quello sempre verde sulla lettura dei classici contenuta in Perché leggere i classici. Un manualetto preziosissimo che viene propinato a forza nelle scuole e per questo, qualche volta, anche odiato. Ma si fraintende il tono: dobbiamo sentire un uomo bonario che ci parla e ci dice che il classico va letto perché ci consente di trovare noi stessi. Ci aiuta in giovane età, per trovare modelli contro i quali scontrarci o incontrarci. Ci aiuta da adulti quando, passata la fame degli anni verdi, possiamo riscoprire in quelle righe significati nuovi.

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