Thomas Ceccon, dal nulla all’Oro olimpico

29 agosto 2024 | 21:06
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Thomas Ceccon, dal nulla all’Oro olimpico

Non ha rinunciato al suo sguardo glaciale nemmeno dopo aver toccato prima di tutti, alle scorse Olimpiadi di Parigi, nei 100 metri dorso. Ma ora, dopo qualche settimana, si è finalmente sciolto

Roma, 29 agosto 2024 – Come si suol dire, siam fatti tutti di carne, acqua e sentimenti. Ed anche chi appare freddo e distaccato da ciò che lo circonda, può nascondere un cuore caldo, un’anima focosa, forse ancor più bollente del solito. E’ tutta una questione di approfondimento, di non fermarsi alle apparenze. Prendete Thomas Ceccon, ad esempio. Non ha rinunciato al suo sguardo glaciale nemmeno dopo aver toccato prima di tutti, alle scorse Olimpiadi di Parigi, nei 100 metri dorso. Non è bastata nemmeno una Medaglia d’Oro a farlo sciogliere. Qualche sporadica emozione è trapelata sul podio, al momento dell’Inno di Mameli, ma neanche troppo. Ma, oggi, ha dimostrato che dietro la corazza da samurai, c’è un ragazzo di 23 anni come tanti altri. Gli ci è voluta qualche settimana per realizzare di aver vinto l’Oro (e come biasimarlo), ma alla fine ce l’ha fatta. Si è esposto. Parole poche, ma buone. Parole che sanno di motivazione, di orgoglio, d’insegnamento. Ed ora, di essere campione olimpico, ha il coraggio di dirselo anche da solo. Ma è solo il primo di tanti successi (o meglio l’ultimo fin’adesso, visto ciò che ha già conquistato) che noi tutti ci auguriamo possa raggiungere nei prossimi mesi ed anni. La carta d’identità gioca dalla sua parte, il talento anche, la tenacia pure.

Thomas Ceccon

Foto: Andrea Staccioli – DBM Deepbluemedia

Ceccon: “Ecco come ho vinto l’Oro”

Dal nulla all’oro olimpico. La mia storia non è fatta di privilegi, ma di sacrifici, notti insonni e una volontà incrollabile. Sono cresciuto come un ragazzo normale, ma con un sogno che brillava più forte di qualsiasi ostacolo. Ho imparato presto che il talento è solo una parte del viaggio; il resto è determinazione, sudore e la capacità di credere in se stessi anche quando tutto sembra perduto. Oggi, guardo indietro e vedo ogni sconfitta come una lezione, ogni difficoltà come un passo verso questo momento. Non è stato facile, ma è stato possibile. Se c’è una cosa che voglio condividere con voi, è che non importa da dove vieni, ciò che conta è dove sei diretto. Credi in te stesso, anche quando gli altri non lo fanno. Il successo non è un caso, è una scelta“. 

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Ceccon ha affidato ai social media, che qualche volta lanciano qualche spunto di riflessione interessante e da raccogliere, ha raccontato la cavalcata che l’ha portato a conquistare la Medaglia d’Oro, il titolo più prestigioso di qualsiasi sportivo (tranne il calcio). Una storia priva di segreti, piena di cose che dovrebbero essere ovvie. Ma che, spesso e volentieri, non lo sono. Sono parole che delimitano il confine tra coloro che hanno il coraggio di spingerci oltre e raggiungere risultati insperati, e chi nemmeno ci prova, chi lascia tutto intentato, chi molla alle prime difficoltà. Nel nuoto, nello sport e nella vita quotidiana.

Non è usuale sentir parlare un 23enne di duro lavoro, impegni, sacrifici. Ceccon, così come Sinner e tanti altri atleti che il nostro Paese può vantare, a testimonianza di come l’attuale generazione giovanile non è quella che spesso viene erroneamente descritta. Ceccon – e gli altri suoi straordinari colleghi (anche coloro che non hanno preso Medaglie o si sono dovuti accontentare delle medaglie di legno) hanno in realtà vinto 2 volte. (Foto: DBM)

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