Palestina? In Consiglio avrei preferito veder sventolare progetti per Fiumicino, più che bandiere
In Consiglio comunale a Fiumicino, si accende il dibattito su una mozione internazionale mentre i problemi locali restano in ombra.
Per giorni abbiamo sentito parlare di Fiumicino non per i progressi o le sfide della città, ma per una bagarre in Consiglio comunale nata attorno a una mozione riguardante la Palestina e il conflitto israelo-palestinese. La vicenda, seppur rilevante dal punto di vista internazionale, lascia perplessi quando si considera l’effettivo impatto che una mozione comunale possa avere a livello globale.
Non sarebbe forse più utile concentrarsi sui numerosi problemi che Fiumicino, una città in pieno sviluppo, deve affrontare? Dalle infrastrutture al sociale, passando per l’ambiente e l’urbanistica, le sfide non mancano, e i cittadini si aspettano che i loro amministratori — è questo il loro titolo, che siano di maggioranza o di opposizione — si occupino prioritariamente di questi temi. Lasciare che questioni di politica internazionale entrino nel dibattito locale rischia di distrarre dall’obiettivo principale: il benessere della comunità.
C’è chi potrebbe obiettare che la presa di posizione del Consiglio comunale rifletta il sentiment della popolazione, e che sia necessario dare un segnale. Tuttavia, se di segnale si tratta, questo non dovrebbe diventare l’occasione per scivoloni politici (comunque da stigmatizzare) e divisioni. La mozione internazionale andrebbe discussa prima e condivisa, e il dibattito non dovrebbe occupare più di qualche minuto, lasciando spazio alle vere priorità cittadine, senza trasformare la stessa iniziativa in un’occasione di scontro politico.
La politica, in questo contesto, dovrebbe essere uno strumento per risolvere i problemi locali, non per alimentare controversie che appartengono a un’altra arena. È tempo di tornare a parlare dei bisogni dei cittadini e di lasciare la propaganda fuori dalla porta del Consiglio comunale, indipendentemente dal colore politico. Devo dire – e mi assumo la responsabilità di una frase che potrebbe suscitare polemiche – che mi avrebbe fatto piacere vedere sventolare progetti, più che bandiere…