Dopo il ritrovamento dei cadaveri di 6 ostaggi israeliani, il popolo mette alle strette il gabinetto di guerra, che però non ha intenzione di andarsene da Gaza
Tel Aviv, 2 settembre 2024 – Migliaia di manifestanti stanno bloccando le strade di Tel Aviv. I negozi sono chiusi, le banche anche, i voli non decollano: Israele è in sciopero. Nel mirino c’è solo una persona: Benjamin Netanyahu. E il suo Governo, naturalmente. Il cuore della popolazione è ferito, sanguinante, a causa del ritrovamento dei cadaveri di 6 ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre. Motivo per cui migliaia di persone hanno deciso di bloccare il Paese per mettere Netanyahu alle corde, costringendolo ad accettare l’accordo con Hamas, che fermerebbe il massacro in corso (da parte delle forze di difesa israeliane) nella Striscia di Gaza.
A Netanyahu, però, da un orecchio gli entra e dall’altro gli esce: non ne vuole sentir parlare. Ed anzi: secondo quanto riportato dal Times of Israel e da Ynet News, Bibi ed il ministro delle Finanze Smotrich (un estremista di destra) “hanno presentato una richiesta al tribunale per ottenere una sentenza contro lo sciopero in corso, proclamato dal sindacato Histadrut“. Un ricorso che il Tribunale del Lavoro, evidentemente sotto pressione, ha tra l’altro accolto.
Smotrich: “Il sindacato non sta con Israele, ma con i terroristi”
Ma non è tutto. Smotrich ha dichiarato: “I lavoratori che hanno aderito allo sciopero in Israele non saranno pagati, precisando di aver ordinato al Tesoro di non pagare nessuno che aderisca allo sciopero generale indetto dall’Histadrut”.
Il ministro di estrema destra, che ha anche chiesto ai tribunali di fermare lo sciopero, ha anche accusato il presidente dell’Histadrut, Arnon Bar-David, di lavorare nell’interesse del leader di Hamas, Yahya Sinwar: “Mi dispiace che il presidente dell’Histadrut, invece di scegliere di sostenere lo Stato di Israele in questi tempi difficili contribuendo a rafforzare l’economia israeliana, sostenere le imprese e sostenere i riservisti, stia effettivamente realizzando il sogno di Sinwar. Invece di rappresentare i lavoratori israeliani, sceglie di rappresentare gli interessi di Hamas“.
Smotrich, un fanatico estremista, non abbandona la sua retorica antipalestinese nemmeno in questo caso, nemmeno quando il suo popolo ne sia ormai stufo. E anzi, già nelle scorse settimane si era preso la scena – suo malgrado – per aver affermato che lasciar morire di fame due milioni di civili a Gaza “potrebbe essere giustificato e morale“.
Bibi ai parenti: “Vi chiedo perdono”.
Benjamin Netanyahu chiede perdono ai parenti dei 6 ostaggi i cui corpi senza vita sono stati recuperati nel fine settimana nella Striscia di Gaza: “Ho detto alle famiglie, lo ripeto e lo dico questa sera: vi chiedo perdono per non essere riusciti a riportarli indietro vivi. Siamo stati molto vicini, ma non ci siamo riusciti“, ha detto il premier israeliano.
Corridoio Philadelphi. Cos’è?
“Non ci ritireremo dal Corridoio Philadelphi – ha detto Netanyahu – L’asse del male ha bisogno del Corridoio Philadelphi. Dobbiamo averne il controllo”. Nel suo intervento il premier israeliano ha rimarcato che “ci sono cose su cui non scendiamo a compromessi“.
Il corridoio è una striscia di terra di 14 chilometri al confine tra Gaza ed Egitto. Venne istituito nel 1979, prende il nome dal trattato di pace siglato tra Egitto e Israele nel 1979: ha preso il nome in codice utilizzato dall’esercito israeliano per chiamare la zona demilitarizzata dopo gli accordi di Camp David.
Il corridoio è uno dei punti di attrito nei difficili negoziati per un accordo tra Israele e Hamas. Questo perchè, pur essendo l’unico accesso alla Striscia di Gaza che non passa da Israele, è stato occupato militarmente dall’esercito di Tel Aviv. Ciò significa che fuggire dalla Striscia è impossibile. Netanyahu giustifica l’occupazione militare in questo modo: “Se Israele non ne avesse il controllo, Hamascontinuerebbe ad armarsi e si creerà un mostro. Hamas si ostina a non volerci lì e per questo motivo chiediamo ostinatamente di essere presenti perché ha insistito – la nostra presenza è una questione strategica”.
Biden: “Netanyahu non fa abbastanza”
Intanto, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden potrebbe presentare in settimana un accordo “prendere o lasciare” a Israele e Hamas nella speranza di raggiungere un’intesa sul cessate il fuoco. Lo riporta Nbc citando alcune fonti, secondo le quali l’ipotesi è stata ventilata dal consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan nel corso di un incontro virtuale con le famiglie degli ostaggi. Inoltre, il capo della Casa Bianca ha detto ai reporter che come Netanyahu “non stia facendo abbastanza per garantire tale accordo“. (Foto: Facebook Benjamin Netanyahu)
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