Paralimpiadi 2024, i risultati degli Azzurri della quarta giornata: Ganeshamoorthy trionfa nel disco F52

2 settembre 2024 | 10:44
Share0
Paralimpiadi 2024, i risultati degli Azzurri della quarta giornata: Ganeshamoorthy trionfa nel disco F52

L’atleta di Dragona, in provincia di Roma, sigla anche il record del mondo. Nel ciclismo Cretti in finale per il bronzo

Parigi – Prima medaglia d’oro per l’atletica ai Giochi Paralimpici Parigi 2024. Nella quarta giornata, Rigivan Ganeshamoorthy ha trionfato nel lancio del disco F52 con il miglior lancio di 27.06, una misura che è valsa al romano non solo l’oro ma anche il record del mondo.

Per quanto riguarda gli altri azzurri in gara nell’atletica, Maxcel Amo Manu domina la batteria dei 100 metri T64, vola in finale e stabilisce anche il record paralimpico. Niente da fare, invece, per Fabio Bottazzini, ottavo in batteria e fuori dalla finale dei qoo metri T64. Nella finale dei 100 T44, ottavo tempo per Marco Cicchetti. Nelle batterie dei 100 metri T63, quinto Alessandro Ossola.

Le altre due medaglie arrivano dal nuoto. Stefano Raimondi è medaglia d’oro nei 100m stile libero S10. Alla Paris La Defense Arena il nuotatore azzurro si è imposto con un tempo di 51.40, davanti agli australiani Rowan Crothers (51.55) e Thomas Gallagher (51.86). Quinto l’altro italiano in gara, Simone Barlaam (52.43).

“È un’emozione unica. Sono veramente contento di potermi godere ancora una volta il gradino più alto del podio. Oggi volevo provare a vincere e l’ho vinta con un tempo alto rispetto alle altre Paralimpiadi. Ma gli altri non erano particolarmente in forma, io invece lo sono”. Lo ha detto Stefano Raimondi, oro nei 100 stile libero S10 ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024. “Adesso vorrei continuare con questo standard, ma le energie cominciano a scarseggiare prima del solito. – ha aggiunto l’azzurro in zona mista – Adesso ho due giorni per recuperare e poi alla fine della settimana mi giocherò le altre medaglie con atleti più freschi, che non hanno gareggiato fino ad oggi e quindi non so cosa aspettarmi. Ma sono pronto a lottare perchè con questo tifo è incredibile, arrivare a podio o solo in finale per poter godere di questo pubblico ogni volta che si entra in vasca è incredibile”.

Nei 100 stile libero S10 femminili, medaglia di bronzo per Alessia Scortechini. La romana chiude in 1:01.02, dietro alla francese Emeline Pierre (1:00.49) e alla canadese Aurelie Rivard (1:00.82).

“Ho dato tutto, diciamo che adesso ancora non ho ben realizzato, non so neanche come ho fatto. A parole è difficile spiegarlo ma non me l’aspettavo: ero andata in gara molto per godermela, e forse proprio perché ero andata con molta più tranquillità sono riuscita ad andare bene”. Lo ha detto Alessia Scortechini, medaglia di bronzo nei 100m stile libero S10 ai Giochi paralimpici di Parigi 2024.

“Io penso che nelle gare, quando arrivi a questo livello, è la testa che deve fare il lavoro più importante”, ha aggiunto Scortechini nella zona mista della Paris La Defense Arena.

Per quanto riguarda gli altri azzurri in gara, quinto tempo per Xenia Francesca Palazzo nei 200m individuali misti SM8, settimo per Efrem Morelli nei 150m individuali misti SM4. Arianna Talamona, infine, si è classificata quarta nella finale dei 100m Rana femminili SB5 ai Giochi paralimpici di Parigi 2024. L’azzurra ha chiuso la gara alla Paris La Defense Arena con un tempo di 1:46.48, a poco più di due secondi dal podio: l’oro è andato alla britannica Grace Harvey (1:42.33), l’argento alla cinese Li Zhang (1:43.17, nuovo record asiatico), il bronzo all’ucraina Anna Hontar (1:44.25).

Si chiudono con l’amaro in bocca per gli azzurri del pararowing i Giochi Paralimpici di Parigi 2024. Nell’ultima giornata di gare allo Stade Nautique di Vaires-sur-Marne, Giacomo Perini è stato infatti protagonista di una finale straordinaria nel singolo PR1 maschile, che lo ha visto terminare al terzo posto dopo essere stato anche in testa fino a metà gara. Al termine della regata è stato però escluso dal Giudice di Gara il quale, dopo aver controllato la borsa di Perini dove aveva riposto acqua e oggetti personali, si è accorto della presenza dello smartphone che, involontariamente, aveva dimenticato di posare. L’esclusione è avvenuta in base al regolamento che vieta la presenza sull’imbarcazione di strumenti in grado di comunicare con l’esterno. La Federazione Italiana Canottaggio ha prontamente presentato un ricorso che è stato rigettato dal Board of Jury (Consiglio di Giuria), e sta ora predisponendo l’impugnazione della decisione argomentando all’Executive Board di World Rowing.

Per quanto riguarda la parte agonistica, dopo una partenza veloce dell’inglese Pritchard, Perini ha imposto il suo ritmo agli avversari andando a prendere il comando e mantenendolo fino ai 1000 metri. Nella seconda parte, Pritchard è riuscito a superare l’azzurro e in progressione ha aumentato il suo vantaggio andando a conquistare la medaglia d’oro, mentre con un grande finale l’ucraino Roman Polianskyi, campione paralimpico in carica, ha concluso al secondo posto giungendo davanti a Perini per 1″91. A seguito del declassamento di Giacomo, la medaglia di bronzo è stata assegnata al pluricampione mondiale Erik Horrie (Australia), che aveva concluso la regata al quarto posto distanziato di quasi sette secondi dall’azzurro.

Sesto posto, invece, per il quattro con PR3 Misto, di Carolina Foresti, Tommaso Schettino, Greta Elizabeth Muti, Marco Frank, con Enrico D’Aniello al timone, che dopo essere rimasto agganciato al treno dei battistrada nella prima frazione di gara, ha poi dovuto cedere alla maggior forza ed esperienza degli avversari, con in testa la Gran Bretagna che ha poi confermato l’oro paralimpico già conquistato a Tokyo 2020. Per gli azzurri comunque una gara generosa che li ha visti lottare fin sul traguardo per rimontare di una posizione nei confronti dell’Australia, che alla fine li ha preceduti per soli 83 centesimi.

Nel ciclismo, Claudia Cretti ha conquistato la finale per la medaglia di bronzo nell’inseguimento individuale femminile 3000m C5 di ciclismo su pista ai Giochi paralimpici di Parigi 2024. Dopo aver sfiorato la qualificazione tre giorni fa nella crono 500m in quello che era il suo esordio paralimpico assoluto, stavolta Cretti ha centrato l’obiettivo: con il quarto tempo (3:38.869), si giocherà l’accesso al podio contro l’australiana Nicole Murray, piazzatasi terza (3:37.599). Le due si sfideranno alle 15.14 sulla pista del Velodrome Nationale de Saint-Quentin-en-Yvelines.

Niente da fare invece per l’altro azzurro in gara nel cycling track: Lorenzo Bernard e la sua guida Davide Plebani, dopo aver vinto giovedì scorso il bronzo nell’inseguimento individuale 4000m B, per quella che era stata la prima medaglia dell’Italia in Francia – nonché il 600esimo podio paralimpico assoluto – stamattina non sono riusciti ad andare oltre il settimo tempo nelle qualifiche della cronometro maschile 1000m B, chiudendo con 1:03.744 a meno di due secondi dall’ultimo posto utile per l’accesso in finale. Per il ciclista piemontese e la sua guida, però, i Giochi non finiscono qui: i due saranno di nuovo in sella mercoledì 4 settembre per la crono su strada e venerdì 6 per la gara in linea, sempre su strada.

Paolo Tonon è l’unico azzurro protagonista della domenica paralimpica di tiro con l’arco a Parigi. Parte dagli ottavi dove batte Antonios (Fin) 132-130, poi supera ai quarti il bronzo di Tokyo Hekimoglu (Tur) 138-134. E poi sfiora la medaglia, dopo un percorso di altissimo livello che lo porta a occupare un posto fra i migliori quattro arcieri dei Giochi, nel W1. Il debutto in una Paralimpiade è da incorniciare per Tonon, frenato dalla malasorte nel momento decisivo della semifinale: nelle ultime tre frecce una scucitura al polsino che tiene lo sgancio della freccia è fatale per l’arciere veneto, che non riesce ad avere la meglio sullo statunitense Tabansky, in quel momento avanti di un solo punto. Subito dopo l’azzurro torna in campo nella finale per il bronzo, tentando l’impresa con il polsino di riserva, ma il cinese Zhang ha la meglio 138-126, mentre Tabansky festeggia il titolo paralimpico superando l’altro cinese, Han, 134-131.

Per Tonon c’è la possibilità di puntare nuovamente al podio domani, lunedì 2 settembre, quando sarà in campo insieme a Daila Dameno nel mixed team W1: si parte dai quarti di finale proprio contro gli USA di Tabansky e Otto, alle ore 9:20.

Questo pomeriggio eliminatorie e finali del Compound Open maschileche non vedranno in gara atleti azzurri, in seguito all’eliminazione ai sedicesimi di Matteo Bonacina. Il quale, però, è pronto a tornare sulla linea di tiro nel mixed team insieme ad Eleonora Sarti, domani alle 16:20, agli ottavi contro la Malesia (Abdul Lalil, Govinda).

Tonon potrebbe chiamare in causa la sfortuna. Ma non lo fa, non è nel suo stile. E dimostra una nobiltà d’animo e di pensiero da rimarcare: “Ho sentito un colpo nello sgancio e capito che mi si era rotta la cinghia che teneva il gancio stesso al polsino. A quel punto, ho cercato di tirare le ultime tre frecce della semifinale nel miglior modo possibile. E contro il cinese avevo il polsino di riserva, con il quale non avevo lo stesso feeling. Ho commesso un paio d’errori, ma è stata colpa mia. Sono comunque orgoglioso di ciò che ho fatto: me la sono giocata”.

Il trevigiano ha avuto l’atteggiamento giusto, all’interno della sua bolla: “Non sono abituato a tirare con una simile presenza di pubblico. Ho cercato di estraniarmi e di non farmi condizionare da ciò che succedeva attorno a me: c’ero solo io, oltre al bersaglio”. Un quarto posto alle Paralimpiadi è comunque storico: “Va bene così, non voglio accampare alcuna scusa. È stato bellissimo. E ora rimbocchiamoci le maniche per il mixed team. Come al solito, farò del mio meglio. E darò tutto me stesso”.

Il coach Fabio Fuchsova è orgoglioso di un atleta che gareggia solo da pochi anni: “Bravissimo, si è chiuso nella sua bolla e ha fatto quello che sapeva. Ovvero, tirare nel giallo. Sono felice del modo in cui ha condotto i suoi incontri e dell’avvicinamento alle Paralimpiadi. Non dimentichiamo, inoltre, che tre mesi fa la sua presenza a Parigi era in dubbio: lo ringrazio per le emozioni uniche che mi ha regalato”.

Arriva la prima sconfitta per la Nazionale femminile di Sitting Volley ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024: nella seconda giornata della pool A, la squadra di Amauri Ribeiro ha perso contro la corazzata Cina per 3 set a 0 (25-15, 25-16, 25-12). Gara difficile per le azzurre che, pur mostrando un buon gioco in alcuni momenti, non sono riuscite a scardinare l’offensiva delle asiatiche sembrate inarrivabili, che invece sono state attente e precise, soprattutto in attacco e al servizio. Miglior realizzatrice per le azzurre è stata Francesca Bosio con 11 punti, mentre la cinese Tang X ne ha piazzati 17. L’Italia occupa momentaneamente la seconda posizione della pool A, davanti a Stati Uniti e Francia.

Presente alla Nord Paris Arena ad assistere al match tra Italia e Cina anche il presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli e il segretario del CIP Juri Stara.

Decisiva per l’Italia, a questo punto, sarà la sfida di martedì 3 settembre alle ore 14 per la qualificazione alle semifinali, quando le azzurre affronteranno le campionesse paralimpiche degli Stati Uniti. Le statunitensi giocheranno la loro seconda gara contro le padrone di casa della Francia questa sera alle ore 20.

Il CT azzurro per questa sfida si è affidato al sestetto collaudato che prevede Bosio, Bellandi, Pedrelli, Ceccatelli, Cirelli, Battagli e Biasi (Libero).

La Cina, scesa in campo con la consapevolezza che una vittoria le avrebbe garantito l’accesso in semifinalesi è schierata con Xu Y., Tang, Lyu, Wang, Zhang X.F., Zhang L.J. e Huang (Libero).

La partita. Avvio di primo set favorevole alla Cina, che si porta sul 1-5. Il CT Amauri chiama subito il time-out. La nazionale tricolore, al rientro in campo, mostra delle buone cose, mettendo anche in difficoltà le avversarie (4-6). Con il passare delle azioni, però, la Cina, grazie a un buon turno in battuta, piazza un nuovo allungo (5-10). Il prosieguo del set è quasi sempre di marca cinese (8-16), con la squadra che conduce fino alla conclusione del set sul 25-15. 1-0 Cina.

Avvio di secondo set molto diverso dal primo, con le due squadre costantemente a contatto. La Cina è stata avanti, ma sempre con vantaggi minimi. Nella fase centrale del set, però, le cinesi hanno spinto sull’acceleratore e si sono portate sul +5 (10-15). L’Italia, scivolata dietro (12-20), è stata costretta a chiamare il timeout per provare a cambiare l’inerzia. Al rientro in campo, Bosio (9 punti in questo set) e compagne hanno provato a rifarsi sotto, ma le vice-campionesse olimpiche, che si sono espresse su alti livelli, grazie all’ace di Tang, hanno fissato il punteggio sul 16-25.

La Nazionale tricolore non è riuscita a cambiare l’andamento della gara nel terzo set. Le avversarie cinesi hanno piazzato subito l’allungo, costringendo l’Italia ad inseguire (2-8). Il Ct Amauri mette in campo Moggio al posto di Pedrelli. Il finale è stato tutto in favore della Cina, che grazie a questa vittoria (12-25) accede in semifinale.

Eva Ceccatelli: “La Cina è una squadra fortissima ed è stata la finalista delle ultime due edizioni dei Giochi Paralimpici. Al netto di questo, però, oggi a noi è mancata un po’ di convinzione in più, soprattutto in battuta, perché con queste squadre tenere il livello della battuta alto vuol dire sicuramente metterle in difficoltà. Noi lo abbiamo fatto poco e solo a sprazzi, e penso che questo ci abbia penalizzato molto.

Nel secondo set abbiamo fatto delle cose buone. Ci sono stati degli scambi lunghi e anche combattuti. Tra due giorni scenderemo in campo contro gli Stati Uniti, e loro sono una squadra completamente diversa dalla Cina. Hanno un gioco più lento e più di forza. Sarà una partita completamente diversa. Abbiamo un giorno e mezzo per ricaricarci e preparare al meglio la prossima sfida. Sarà una partita da dentro o fuori per entrambe. Staremo a vedere cosa succederà”.

Giulia Bellandi: “Penso che loro si siano rivelate quello che già immaginavamo: sono delle giocatrici veramente fortissime, di esperienza, non sbagliano niente e riescono a raccattare delle palle impossibili. Hanno spinto parecchio rispetto all’ultima volta che le avevamo incontrate nella World Super Six a giugno. Nelle prime fasi di questa partita abbiamo giocato compatte, però ci è mancata quella cattiveria in più, quel qualcosa in più che ci avrebbe permesso di strappare almeno un set, che ci avrebbe poi dato la carica. Con gli allenamenti di domani cercheremo di analizzare gli errori, di correggere quelli che abbiamo fatto, e poi scenderemo in campo contro gli USA. Sicuramente non sarà facile perché parliamo di un team che ha vinto due Paralimpiadi. Siamo venute fin qui per provarci e daremo tutto martedì contro di loro.

Gli USA spingeranno sicuramente tantissimo perché anche per loro si tratta di una partita da dentro o fuori. È una squadra diversa, che esprime un gioco molto diverso. Ripeto che noi siamo qui ai Giochi per provare a vincere con tutti, ma gli obiettivi principali sono con noi stesse. Vogliamo aggiungere sempre qualcosa in più e superare i nostri limiti”.

TABELLINO- ITALIA – CINA 0-3 (15-25, 16-25, 12-25)

Italia: Battaglia, Bellandi 2, Bosio 11, Ceccatelli 2, Cirelli 3, Pedrelli 4, Biasi (L), Barigelli 1, Aringhieri 2, Moggio 1. N.e. Desini, Spediacci. All. Ribeiro.

Il tennistavolo italiano ha esordito questa sera nelle gare di singolare delle Paralimpiadi di Parigi. Alla South Paris Arena 4 erano in programma gli ottavi di finale di classe 3 femminile e Carlotta Ragazzini, testa di serie n. 4 si è imposta per 3-2 (11-7, 11-6, 9-11, 7-11, 11-9) sulla turca Hatice Duman (n. 10). Nei quarti affronterà mercoledì la croata Helena Dretar Karic (n. 13).

L’azzurra, esordiente ai Giochi, dal 3-3 si è portata sul 5-3, dal 6-5 ha incrementato il vantaggio sull’8-5, ha subìto il recupero (8-7) ed è salita a tre set-point, sfruttando il primo.

Nel secondo parziale dal 2-2 la 22enne faentina ha allungato sul 5-2 e ha continuato a condurre. Dal 7-5 si è issata a cinque palle set (10-5) e alla seconda è stata efficace. Ragazzini, dopo il cambio di campo, dall’1-2 ha ribaltato la situazione (4-2) e ha poi «»spinto sul 6-3. Dal 7-4 è stata appaiata (7-7) e superata (8-9). Dal 9-9 ha perso gli ultimi due punti.

Al ritorno al tavolo la romagnola dal 2-3 ha assunto il comando (6-3) ed è stata sorpassata (6-7). Dal 7-7 Duman è andata dritta fino in fondo, rinviando il verdetto alla “bella”, nella quale ha cambiato campo sul 5-3, costringendo al timeout Hwang Eunbit. Ragazzini ha approfittato del tempo tecnico e ha messo la freccia (7-5). Sul 9-8 un top di rovescio le ha consegnato due match-point e il secondo l’ha promossa ai quarti.

«Contro la Duman – commenta Carlotta – sono sempre gare molto tirate, c’era anche un po’ di emozione, anche se avevo già esordito a queste Paralimpiadi nel doppio misto. Conosco la turca e so che bisogna giocare il più possibile palle a uscire e servizi corti, dove lei non possa arrivare. Ho iniziato con quell’idea lì e nei primi due set è andata bene. Nel terzo e nel quarto sono stata in vantaggio e in entrambi i casi ho commesso degli errori, permettendole di recuperare. Al quinto ho stretto i denti e, anche se non ho giocato bene, l’importante era vincere. Sul 3-5 Hwang ha chiamato il timeout e mi ha detto di giocare lungolinea e angolato e usare il servizio corto e alla fine è andata bene. Sono molto felice e ora ci concentreremo sul match dei quarti».

Non ce l’ha fatta la capitana Michela Brunelli (n. 11), alla sua quinta presenza alle Paralimpiadi, che è stata sconfitta per 3-0 (9-11, 6-11, 4-11) dalla cinese Xue Juan (n. 3).

La 50enne veronese nel primo set ha tenuto testa alla favorita avversaria e dal 9-7 ha patito un break di 4-0. Nel secondo parziale Brunelli è rimasta a contatto nella prima metà e nella seconda è stata staccata. Il 6-1 in apertura di terza frazione ha spianato la strada all’asiatica.

«Sapevo che sarebbe stata una partita tosta – spiega Brunelli – Xue spinge molto con le sue gomme ed è brava. Nel primo set sono partita aggressiva e lei si è imposta di misura solo nel finale. Nel secondo sono stata un po’ remissiva nei servizi e fallosa in risposta, nonostante tutto sono rimasta agganciata nel punteggio fino a metà. Il terzo parziale è invece scivolato via fin da subito. Un po’ ho recuperato, ma la situazione era complicata. Sono comunque soddisfatta, quando ci si trova davanti a un’atleta di questo calibro il timore è di non riuscire a esprimere il proprio gioco, invece ho messo in campo tutto ciò che sapevo fare. Sono stata sempre lucida, lei però si è confermata più forte».

(Fonte comitatoparalimpico.it)

Foto Fispes/Massimo Bertolini

ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo linke seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.

Leggi Anche