Ostia, che fine farà il trampolino del Kursaal?
Venduto o non venduto, smontato o trasferito, è ancora tutto in fase di valutazione. Ma le trattative non sembrano chiarissime
Ostia, 3 settembre 2024- Aveva suscitato un’accalorata reazione, la notizia della chiusura del Kursaal, storico stabilimento balneare di Ostia. Non c’è da stupirsi, quindi, se adesso la notizia della probabile vendita del simbolo della bella vita ostiense – e anche romana- fa uno scalpore ancora più violento: il rischio è quello di non vedere più l’alto trampolino svettare dalla spiaggia, passando sul lungomare. Smontato, venduto, trasferito: “Ma è ancora tutto in fase di valutazione” racconta Emiliano Piccioni, uno degli ultimi gestori del Kursaal, al Corriere della Sera, parlando di operazioni di vendita non ancora chiarissime.
Ma quanto vale un pezzo di memoria? Senza voler essere sentimentali, di quello si tratta: immaginato dall’architetto Attilio Lapadula, il trionfalismo della struttura ben rappresentava il momento storico che in quell’epoca si viveva: Ostia,tra le macerie della guerra, si preparava a rialzare il capo. E, a quel trampolino, si sono abituate intere generazioni di ostiensi e romani: il vuoto che rischia di lasciare sarà lampante e, forse, non perdonabile.
”Sto cercando di vendere il trampolino- continua intanto Emiliano Piccioni- ho avuto un’offerta dalla Spagna, ben 350mila euro. Al momento valuto le opzioni”. Ed ecco la risposta che cercavamo: nell’ottica cinica del denaro, la storia si vende a 350mila euro. Ma non tutto è così semplice: lo stesso afferma che la gestione del lido è solo ufficiosa e che in realtà “ci hanno tolto la concessione”. Vendibile o non vendibile? E’ questo il dubbio, per parafrasare una nota frase del teatro mondiale.
Nel dubbio di un possibile “lutto”, intanto i commenti si rincorrono, più o meno dispiaciuti. Rimane da considerare, quando si pensa al Kursaal, che già da mesi lo stabilimento aveva conosciuto un lungo periodo di abbandono, con le macerie finite in mare. Ma quale sarà davvero il destino del noto simbolo di Ostia, ad oggi, non è da sapersi: e così, il destino di un bene collettivo, rimane nelle mani dei pochi.