Acilia, continua l’odissea delle famiglie di via Galli 20: “Trattati come pacchi postali”
L’Unione Inquilini denuncia l’assurda situazione che va avanti da 10 anni: “Una storia di ordinaria burocrazia. Attendiamo ancora un incontro per trovare soluzioni idonee
Ostia, 4 settembre 2024 – Ancora cantieri in casa con appartamenti puntellati, ancora incertezze su come questa vicenda andrà a finire (e se mai finirà): continua l’odissea de i residenti della palazzina 8 in via Alberto Galli 20, ad Acilia (leggi qui). Sette famiglie assegnatarie che non smettono di lottare contro una “storia di ordinaria burocrazia”, come la definisce l’Unione Inquilini Ostia. Interventi strutturali sono, infatti, attesi da 10 anni e il Comune di Roma “solo da metà aprile si è attivato per l’esecuzione lavori, malgrado le richieste di incontro per valutare l’itera situazione e per il tempo necessario degli interventi da sostenere, circa 18 mesi, con un vero accompagnamento sociale che prevedesse alloggi alternativi, idonei alle esigenze familiari e lavorative dei nuclei interessati”, spiega l’Unione Inquilini.
Ma le sette famiglie sono ancora in attesa di tali alloggi alternativi e le “disavventure” non sono finite qui: “La situazione precipita all’improvviso, guarda caso nel periodo di Ferragosto, – spiega l’Unione Inquilini – e, dopo settimane di latitanza, le famiglie vengono poste di fronte all’aut aut di dover sloggiare in quattro e quattr’otto, senza però che venissero approntate le misure necessarie previste da un vero accompagnamento sociale, considerando che ci troviamo di fronte a situazioni di accertata grave fragilità: ad oggi mancano informazioni su ditta incaricata per i traslochi (considerato che alcuni nuclei sono fisicamente impossibilitati ad occuparsene); depositi per il mobilio eccedente (considerando che ad alcune famiglie sono stati proposti alloggi temporanei di molto inferiori a quelli in assegnazione); allo stato attuale solo proposte verbali di sistemazione temporanea non congrue”.
Una soluzione, questa (che poi tanto soluzione non è) che ha fatto sentire le persone coinvolte “trattate come pacchi postali e l’Unione Inquilini ha responsabilmente chiesto una brevissima sospensione ai fini di giungere a una positiva definizione della vicenda, subito alla ripresa di settembre. E , dopo anni di inerzia e ritardi, il Dipartimento delle Politiche Abitative, ha pensato di scaricare responsabilità che sono proprie addosso alle famiglie con una diffida, inviata anche al Prefetto il 13 agosto. Un comportamento che non possiamo accettare o condividere e che riteniamo un modo, anche un po’ maldestro, di scaricabarile. Da parte nostra, rinnoviamo la disponibilità a un incontro che possa determinare un esito positivo di questa spiacevole vicenda, – conclude l’Unione Inquilini – realizzando in tempi brevissimi una forma vera e seria di accompagnamento sociale che soddisfi le condizioni abitative, familiari e lavorative delle famiglie coinvolte”.
Nel mentre le famiglie di via Galli 20 continuano a vivere questo disagio, che si portano dietro da tanto, anche troppo tempo: “Siamo esasperati – diceva una delle residenti della palazzina -. Viviamo una situazione assurda“. E la loro speranza è che si possa trovare presto un punto d’incontro per mettere a questa storia la parola fine.