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Ita Airways, sciopero aereo: voli a rischio il 7 settembre

5 settembre 2024 | 18:39
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Ita Airways, sciopero aereo: voli a rischio il 7 settembre

Sciopera anche WizzAir. Si prospetta un sabato pieno di difficoltà per i viaggiatori

Fiumicino, 5 settembre 2024 – Lo sciopero del 7 settembre proclamato dalla Fit Cisl e dall’Ugl Trasporto dalle 13 alle 17 resta confermato. E’ quanto emerge dopo che il dipartimento nazionale Trasporto Aereo della Fit-Cisl si è riunito oggi per esaminare l’attuale situazione di Ita Airways a seguito dell’approvazione dell’Ue per l’acquisizione del 41% dell’azienda da parte di Lufthansa, “sia in termini di evoluzione strategica che dei cosiddetti remedies indicati dalla stessa Commissione Europea, al momento non ancora definiti”. L’unica certezza che abbiamo, sottolinea la Fit, “è che proprio dai remedies che la Ue dovrà validare si determineranno le sorti future della compagnia, il suo ruolo all’interno del mercato del trasporto aereo e, conseguentemente, le condizioni del personale che non dovrà subire alcuna penalizzazione, come già avvenuto dopo la sottoscrizione dell’accordo del 4 luglio scorso che Ita Airways ha sottoscritto solo con alcune organizzazioni sindacali e che la Fit-Cisl, insieme a Ugl Trasporto Aereo, ha ritenuto non firmare poiché iniquo e fortemente svantaggioso sul piano economico per la generalità delle lavoratrici e dei lavoratori“.

Il piano industriale a suo tempo predisposto da Ita, sottolinea la Fit Cisl, “dovrà essere riesaminato e ridefinito in coerenza con le decisioni dell’Ue e le strategie del gruppo tedesco subentrato come nuovo azionista, alla luce di una inaspettata quanto positiva e gradita ripresa del traffico dei passeggeri negli aeroporti italiani. Così come abbiamo sempre sostenuto – sottolinea la Fit-Cisl – il piano industriale dovrà prevedere un incremento della flotta e l’ampliamento dell’offerta commerciale che consentiranno un riassorbimento nel ciclo produttivo del personale ancora in cassa integrazione. Si tratta di circa 2.200 risorse fra personale di terra, staff, manutenzione, piloti e assistenti di volo i quali, secondo gli affidamenti aziendali, avrebbero e devono avere la priorità di ingresso in azienda rispetto a candidature che non provengono da Alitalia Cityliner e Alitalia Sai“.

Non possiamo sottacere, inoltre, le fragilità già da tempo segnalate sul piano gestionale dal punto di vista dell’organizzazione, a titolo esemplificativo dell’assegnazione turni di lavoro, che hanno ricreato una condizione di malessere tra il personale difficilmente superabile in assenza di discontinuità rispetto all’attuale gestione. Problematiche alla base della vertenza che ha portato alla proclamazione dello sciopero sabato 7 settembre e che al momento rimane confermato”, sottolinea il sindacato. “In assenza di una immediata riattivazione del tavolo delle trattative da parte dei vertici di Ita Airways, la mobilitazione, nostro malgrado, continuerà con azioni più incisive ma sempre nel rispetto delle norme che regolamentano l’esercizio del diritto di sciopero, a tutela e in difesa dei diritti contrattuali delle lavoratrici e dei lavoratori, per una maggiore qualità dell’offerta commerciale e una più alta soddisfazione dei passeggeri” conclude la Fit-Cisl.

Anche WizzAir in sciopero

Sabato 7 settembre prima azione di sciopero di 4 ore, dalle 13 alle 17, di piloti e assistenti di volo della compagnia Wizzair”. A proclamarlo la Filt Cgil, spiegando che “come organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa di lavoratori e lavoratrici, assunti in Italia dalla compagnia ungherese, denunciamo come il personale, ormai da anni, supporti la rapida espansione del vettore, operando turni massacranti ed al limite della normativa vigente con conseguenti innalzamenti della fatica operazionale”.

“Lo sciopero – riferisce infine la Federazione dei trasporti della Cgil – è stato proclamato a causa dell’emanazione e dalle successive modifiche unilaterali da parte di Wizzair di un regolamento retributivo senza mai prendere in considerazione le richieste e le esigenze dei propri dipendenti che reclamano un contratto collettivo, come in altre aziende, e per il mancato rispetto della normativa italiana in materia di salute e sicurezza”.

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