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Eccezionale Legnante vince l’oro nel getto del peso: “Volevo riprendermi il titolo, ma non è stato facile”

6 settembre 2024 | 16:13
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Eccezionale Legnante vince l’oro nel getto del peso: “Volevo riprendermi il titolo, ma non è stato facile”

L’Azzurra fa la sesta medaglia in carriera alle Paralimpiadi. Nella mattina di oggi arriva il bronzo di Telesca

Parigi, 6 settembre 2024 – Due splendide medaglie brillano nel programma della mattina di oggi, 6 settembre, alle Paralimpiadi di Parigi 2024. L’atletica applaude la grande prestazione dell’immensa Assunta Legnante che sale sul primo gradino del podio nel getto del peso F12, con la misura di 14.54. Mentre la pesistica acclama Donato Telesca, che mette al collo il bronzo.

La Legnante vince davanti all’uzbeka Safiya Burkhanova, che mette l’argento al collo con 14.12, e alla cinese Yuping Zhao, che conquista il bronzo con 12.21.

Per l’Azzurra è la seconda medaglia personale ai Giochi di Parigi e la sesta a cinque cerchi, in carriera. E’ tre volte campionessa paralimpica nel peso, dopo gli ori di Londra 2012 e Rio 2016. A Tokyo 2020, era arrivato l’argento: “È stata una gara un po’ strana. Ero carica, però poi alla fine mi sono ritrovata a fare i conti anche con un po’ di emozione, perché volevo talmente tanto riprendermi questo titolo che non sono riuscita a fare le misure che volevo. Alle fine però sono bastate e sono contenta anche che l’uzbeka sia riuscita a lanciare sopra i 14 metri, così mi ha messo un po’ di pepe”. Dice l’Azzurra, come riporta comitatoparalimpico.it.

“Volevo riprendermi il titolo ma non è che potevo aspettarmelo perché non sei da sola in pedana, ci sono le altre. E poi, soprattutto quando le altre sono atlete come te che ti hanno già battuto in passato, tre anni fa, l’incubo può sempre ritornare”, prosegue Legnante.

“Mi hanno detto che sono l’atleta paralimpica più medagliata nell’atletica, e speriamo che questo curriculum a Los Angeles possa servire per coronare tutta questa carriera con un premio da parte del Comitato paralimpico”. Nel 2028, sottolinea, “avrò 50 anni e sarà forse, e dico forse, la mia ultima Paralimpiade: ecco, una bandiera la porterei volentieri alla cerimonia d’apertura…”, il desiderio di Assunta Legnante, come prosegue comitatoparalimpico.it.

Ha indossato in gara una splendida mascherina con lo sguardo della Monna Lisa. Lei lo spiega così: “È stato un progetto dell’Accademia delle Belle Arti di Bologna, gli studenti ne hanno disegnate tantissime e poi con un contest su Instagram hanno vinto le due che ho poi usato nelle gare. Ho scelto la Gioconda per l’ultima gara, quella del peso, anche per scaramanzia perché volevo portare qui un po’ d’Italia, visto che scelgo sempre dei collegamenti”.

Dopo l’Uomo Tigre a Tokyo 2020, come collegamento tra l’Italia e il Giappone, c’è ora la Gioconda a Parigi 2024: “Il collegamento più netto era quello, sono contenta che nel contest abbia vinto questa mascherina qui e sono contenta che oggi abbia preso anche l’oro. Spero sia piaciuta anche ai francesi”, ha concluso l’Azzurra.

E all’oro della Legnante, si aggiunge in mattinata anche il bronzo di Donato Telesca nella pesistica. Nel peso dei 52 kg, l’Azzurro sale sul terzo gradino del podio. Lo fa grazie a un’alzata di 213kg.

Il racconto delle gare di questa mattina, 6 settembre – Fonte comitatoparalimpico.it

Nel tennistavolo, Carlotta Ragazzini cede con onore in semifinale a Yoon Jiyu ed è medaglia di bronzo

Alla sua prima partecipazione alle Paralimpiadi, Carlotta Ragazzini a Parigi ha conquistato la medaglia di bronzo, lo stesso metallo ottenuto mercoledì da Federico Falco.

L’azzurra, testa di serie n. 4, questa mattina nella semifinale di classe 3 è stata battuta onorevolmente per 3-1 (7-11, 9-11, 11-7, 4-11) dalla coreana Yoon Jiyu (n. 1).

Dal 4-4 l’asiatica è passata a condurre (6-4), dal 6-5 ha aumentato il suo vantaggio (8-5) e dal 9-7 è salita a tre set-point, sfruttando il primo, Nel secondo parziale Ragazzini è partita sul 4-1 e dal 5-3 è stata superata (5-6). Ha continuato a lottare e sull’8-10 ha annullato le due palle set e anche la terza (10-11), mentre la quarta (11-12) è stata decisiva.

Anche nella terza frazione l’avvio della 22enne faentina è stato veemente (3-0) e anche in questo caso Yoon ha ribaltato la situazione con quattro scambi consecutivi a referto (4-3). Ragazzini ha risposto con un break di 5-0 (8-4) e, sul recupero dell’avversaria (8-7), si è procurata tre set-point (10-7), facendosi bastare il primo.

Dopo il cambio di campo la coreana ha assunto l’iniziativa (4-1) e dal 4-2 ha allungato sull’8-2. Ha avuto sei match-point (10-4) e al primo è andata in finale. Terza la romagnola, che bissa il piazzamento degli Europei di Sheffield del 2023, con un prestigio ovviamente maggiore.

“Sono soddisfatta di come ho giocato – commenta Ragazzini – lei è veramente forte, ma sono contenta di come l’ho affrontata. Sono alle miei prime Paralimpiadi e questa semifinale era la partita più importante della mia carriera. Sono felicissima per questo bronzo. In campo rispetto alle altre volte avevo le idee più chiare su ciò che dovevo fare. Bisognava non farla giocare comoda sul rovescio, che è il suo colpo migliore, e variare molto. Nel secondo parziale ho annullato tre set-point, e al quarto ho un po’ forzato il servizio e purtroppo l’ho sbagliato. Nella terza frazione lei non era tranquilla e io ho continuato a insistere sul mio gioco ed è andata bene. Nella quarta Yoon ha stretto i denti e io ho commesso qualche errore di troppo. Va bene così, ripartiamo da questo grande risultato per guardare avanti con fiducia”.

Tornando all’atletica, Valentina Petrillo in semifinale dei 200 metri T12 femminili, Ndiaga Dieng quarto nella finale dei 1500 T20.

“Mi è rimasta ancora un po’ di benzina, me la sono conservata per stasera. Diciamo che questo è il massimo risultato con non voglio dire il minimo sforzo, ma dovevo fare questo. La mattina non è nel mio bioritmo e ho un doloretto alla gamba, ma adesso farò un po’ di trattamento e stasera ci sarà la mia finale: vedrete la vera Petrillo”. Così Valentina Petrillo nella zona mista dello Stade de France subito dopo la qualificazione alla semifinale nei 200m femminili T12, in programma stasera alle 19.42.

Sul dibattito in merito alla sua partecipazione a Parigi, l’azzurra ha sottolineato che “la prima parola che deve essere messa nell’agenda di chi gestisce lo sport, sia olimpico che paralimpico, è quella dell’inclusione. Bisogna trovare una soluzione per includere rispettando quelli che sono gli attuali generi e contemplando il bisogno che ha una persona di sentirsi se stessa. Per me lo sport è un valore, il valore dello sport è quello dell’inclusione: lo sport non può escludere, qui siamo per una competizione e per qualcosa che ci deve dare gioia e benessere”. Questa, per Petrillo, “è la parola d’ordine, parliamo di etica sportiva ed è da qui che bisogna partire. Io credo che se c’è la volontà una soluzione si trova”. Rivedremo ancora l’azzurra in una Paralimpiade? “Se non vinco l’oro, sicuramente sì”, ha concluso con un sorriso.

“Ci ho provato fino all’ultimo ma poi le gambe non è bastate. Sono contento, purtroppo non ho avuto tanto tempo per lavorare di più ma fortunatamente negli ultimi due mesi mi sono ripreso abbastanza e quindi ho fatto quello che potevo fare”. Ndiaga Dieng, medaglia di bronzo a Tokyo 2020 nei 1500m T20, per 33 centesimi non è riuscito a ripetersi anche ai Giochi paralimpici di Parigi 2024. L’azzurro ha chiuso al quarto posto gli 1,5 km allo Stade de France in 3:50.24, subito dietro allo statunitense Michael Brannigan, bronzo in 3:49.91. L’argento è andato al portoghese Sandro Baessa con un tempo di 3:49.46, mentre l’oro al britannico Ben Sandilands, con uno strepitoso 3:45.40 che gli è valso il nuovo record mondiale.

Dieng può comunque essere soddisfatto della prestazione di oggi: “Certo, non sono contentissimo però va bene così. Vuol dire che più di questo non ne avevo”. Per l’azzurro è subito il tempo di ripartire: “Adesso subito testa al lavoro che mi aspetta fino al 2028. Ci vediamo a Los Angeles”.

Italia al momento a quota 57 medaglie: 17 ori, 11 argenti, 29 bronzi.

Foto Massimo Bertolini/FISPES

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