L’11 settembre 2001 e l’avanzata delle fake news

New York, 11 settembre 2021 – Sono passati 23 anni dall’attacco all’America, quando gli aerei dirottati dagli aerei colpirono le Twin Towers e, successivamente, il Pentagono. Un attentato che sconvolse il mondo: mai nessuna, prima d’allora, era riuscito a penetrare negli Stati Uniti. L’11 settembre 2021, l’Occidente si scoprì meno sicuro di quanto fossero in realtà. Le vittime a New York, colpita al cuore con l’attacco al World Trade Center, furono 2.753. Furono 184 quelle al Pentagono, 40 tra i passeggeri del volo 93. La più giovane tra i passeggeri dei voli dirottati dai terroristi fu Christine Hanson, che si era imbarcata a bordo del United Airlines Flight 175. Aveva due anni, stava andando per la prima volta a Disneyland. Il più anziano era Robert Norton. Si trovava a bordo dell’American Airlines Flight 11. Aveva 82 anni. Una tragedia che sconvolse il mondo. Ed oggi, 23 anni dopo, il 40% delle vittime non ha ancora un nome, un volto, una storia. Ma sotto quei cadaveri ad oggi sconosciuti, c’è il dolore di famigli, cari ed amici  sconvolti.

11 settembre e la “morte” dell’informazione

A “morire” quel giorno, fu anche parte dell’informazione. Mai come prima d’allora, dall’11 settembre in poi si assistette ad un’incredibile avanzata di teorie del complotto, fake news, revisionismo storico senza alcun tipo di fondamento, ma comunque in grado di spopolare su internet, che ai tempi era ancora alle origini. I social media ancora non esistevano, chissà oggi cosa si sarebbe detto e scritto sui nuovi mezzi di comunicazione di massa (anzi, qualcuno lo fa ancora oggi). In America come altrove. Un peccato originale, quello delle fake news, che quel giorno ebbe la sua genesi. Teorie cospirazioniste a cui in molti ancora credono. Sia chiaro: le fake news sono sempre esistite, ma l’11 settembre aprì il vaso di pandora.

La più celebre delle teorie complottistiche è quella secondo cui il crollo delle Torri Gemelle non sarebbe stato causato dallo schianto degli aerei né dall’incendio che ne seguì, ma da una serie di esplosivi posti nelle colonne portanti, esattamente come in una demolizione controllata. Insomma, secondo questa “teoria”, gli americani avrebbero organizzato l’auto-attentato da soli, per poi attribuirne la responsabilità alla cellula terroristica Al Qaeda, in modo da avere un movente per scatenare guerre in nome del petrolio.

Fonti? Documenti? Inchieste? Verifiche? Zero, nulla di nulla. Come per qualsiasi ipotesi complottistica surreale. Ed anzi, quei timidi accenni di “prove” portati a sostegno delle proprie tesi (specie in merito al crollo delle Torri) sono stati immediatamente smentite da successive verifiche tecniche.

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