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Open Arms, chiesti 6 anni di carcere per Salvini

14 settembre 2024 | 23:59
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Salvini, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno, accusato dalla Procura di Palermo. sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio. Il pm: “Vogliamo difendere i confini… ma del diritto”. Lui posta un video sui social: “Mi dichiaro colpevole di aver difeso l’Italia”

Roma, 14 settembre 2024 – “Leggeremo una ad una i nomi delle 147 persone offese per ricordarle nella loro individualità, perché è anche per ciascuna di queste persone che ci accingiamo a chiedere la condanna dell’imputato, oltre che per difendere i confini. Ma i confini del diritto… Per questi motivi, chiediamo di condannare l’imputato alla pena di anni sei di reclusione, oltre alle pene accessorie“. Sono le 17.23 quando il Procuratore aggiunto di Palermo, Marzia Sabella, pronuncia nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, la richiesta di condanna a per il vicepremier, chiudendo volutamente la requisitoria con una frase citata spesso dal leader della Lega Matteo Salvini sulla “difesa dei confini“. Ma la pm la trasforma e parla dei “confini del diritto”.

Di cosa è accusato Salvini

Arriva dopo oltre sette ore di discussione la richiesta di condanna per Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito, nell’agosto del 2019, l’approdo della nave della ong spagnola Open Arms, che aveva soccorso 147 migranti nel mare Mediterraneo. Le 147 “persone offese” di cui parla l’accusa. Per Salvini “è follia chiedere la condanna per la difesa dei confini“.

Una discussione fiume in cui il Procuratore aggiunto Marzia Sabella, con i pm Calogero Ferrara e Giorgia Righi, hanno ripercorso, attimo dopo attimo, tutto quello che accadde dal primo al 21 agosto del 2019. Con un unico punto denominatore: “I diritti dell’uomo vengono prima della difesa dei confini“, come ribadisce più volte Sabella. Per la Procura di Palermo non concedere il porto sicuro ai migranti è stato un “iter criminoso”.

Open Arms-Salvini, la tesi dell’accusa

Ecco le parole del procuratore aggiunto Sabella: “Non si può invocare la difesa dei confini senza tenere conto della tutela della vita umana in mare“. Non solo. Secondo l’accusa “le posizioni e le scelte del ministro Matteo Salvini diedero luogo a un caos istituzionale, una situazione che avrebbe portato ad approntare soluzioni di fortuna. A ritrovarsi in una condizione di estrema difficoltà fu la Guardia costiera che non poteva premere su un ministero da cui non dipendeva”. Ma ci tengono a ribadire che questo “non è un processo politico, bensì basto sugli atti amministrativi”.

Salvini: “Mi dichiaro colpevole di aver difeso l’Italia”

Mai nessun governo e mai nessun ministro nella storia è stato messo sotto accusa e processato per aver difeso i confini del proprio Paese. L’articolo 52 della Costituzione italiana recita che la difesa della patria è un sacro dovere del cittadino“. Matteo Salvini, in un video sui social, dopo la richiesta del pm di condannarlo a 6 anni di carcere, ripercorre le tappe della vicenda dello sbarco della Open arms con di 147 migranti a bordo nell’agosto del 2019, quando era ministro dell’Interno. Per poi arrivare, al termine del video a dire solenne: “Mi dichiaro colpevole di aver difeso l’Italia e gli italiani, mi dichiaro colpevole di aver mantenuto la parola data”.

Meloni: “Un precedente gravissimo”

È incredibile che un Ministro della Repubblica Italiana rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini. Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravissimo. La mia totale solidarietà al Ministro Salvini“. Lo scrive sui social Giorgia Meloni, presidente del Consiglio.

Di Maio: “Quello che dovevo dire, l’ho detto ai giudici”

Quello che dovevo dire l’ho già detto ai giudici, quando sono stato sentito, ora non intendo dire altro“. Taglia corto con l’AdnKronos, Luigi Di Maio, vicepremier del governo Conte I, preferendo non commentare la richiesta di condanna a sei anni di carcere per Matteo Salvini, per i fatti della nave Open Arms. Nel corso del processo, negli scorsi mesi, l’ex pentastellato Luigi Di Maio aveva preso le distanze dalle scelte di Salvini: “Con lui non ci fu alcuna discussione -disse agli inquirenti- . Gli unici contatti riguardarono la crisi di governo ormai in atto, mentre blocco della nave fu una sua scelta di propaganda politica“.

La destra unita nell’esprimere solidarietà

Ribadisco ciò che ho detto stamane: Salvini mi ha fatto il suo dovere di ministro dell’Interno per difendere la legalità. Chiedere 6 anni di carcere per questo motivo appare una scelta irragionevole e per giunta senza alcun fondamento giuridico“. Lo scrive su X il vicepremier e numero uno azzurro, Antonio Tajani.

Piena e totale solidarietà al ministro Salvini. Il rischio a una condanna a sei anni di carcere, per aver fatto fino in fondo il suo dovere nel contrasto all’immigrazione irregolare, è una evidente e macroscopica stortura e un’ingiustizia per lui e per il nostro Paese”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a seguito della richiesta da parte della Procura di Palermo della condanna a 6 anni del ministro Salvini.

Esprimo la mia piena ed affettuosa solidarietà al collega Salvini per quanto riguarda il processo. La sua origine e le sue caratteristiche mi riportano ai tanti articoli che ho scritto in merito prima di diventare ministro“. Cosi il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a margine della manifestazione delle Frecce Tricolori a Jesolo.

Come uomo di Stato e con profondo rispetto delle istituzioni, esprimo la mia solidarietà al ministro Matteo Salvini per le difficili vicende giudiziarie che sta affrontando. Sono convinto che l’azione politica e amministrativa debba essere sempre guidata dalla tutela degli interessi del Paese e dal rispetto delle leggi. Al contempo, nutro piena fiducia nel lavoro della magistratura e nel nostro ordinamento statale, che dispone di tutti gli strumenti necessari per partorire una decisione equa, capace di chiarire la buona fede e l’evidente legittimità degli intenti che hanno guidato le azioni del ministro Salvini. Sono certo che la sua condotta, volta palesemente alla difesa dell’interesse nazionale, sarà riconosciuta conforme alla legge e allo spirito delle istituzioni democratiche“. Così il Generale Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega.

Esprimo il pieno sostegno e solidarietà al Ministro Salvini, certi che la giustizia farà il suo corso senza piegarsi a interpretazioni distorte della legge”. Lo ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, per poi sottolineare: “È inconcepibile che un Ministro della Repubblica venga perseguito per aver esercitato il proprio dovere istituzionale a difesa dei confini nazionali e della sicurezza degli italiani“.

Elon Musk: “In galera ci deve andare il pm”

Quel folle procuratore dovrebbe essere colui che va in prigione per 6 anni“. E’ questo il post di solidarietà che Elon Musk non fa mancare a Matteo Salvini, dopo la requisitoria del pm a Palermo.

Opposizioni sul piede di guerra

Non è vero che il processo a Salvini è un processo all’Italia. E non è vero che si tratta di un processo politico. Salvini tenne in ostaggio 147 persone su una nave per giorni, in violazione di tutte le convenzioni internazionali, pur di non farle scendere su suolo italiano”. Lo scrive su Facebook Nicola Fratoianni dell’Alleanza Verdi Sinistra. ”Utilizzò 147 vite, con uno spietato calcolo cinico – prosegue il leader di SI – per provare a forzare i Paesi europei sul salvataggio in mare e sull’accoglienza. Io ricordo bene quel periodo. Sono stato sulle navi delle ONG, nel Mediterraneo, per vedere con i miei occhi l’assenza dello Stato, mentre le mani in mare chiedono aiuto dopo un naufragio“.

Ricordo l’odio che si abbatteva su chiunque provasse a scalfire la narrazione tossica e cattivista di Salvini e dei suoi. Eravamo i buonisti. Come se essere buoni e solidali costituisse reato. Oggi Salvini è a processo per quello che già in quei giorni definimmo un vero e proprio sequestro di persona. Ma invece che difendersi nel processo – conclude Fratoianni – sta provando come sempre a metterla in caciara e a screditare la magistratura“.

Non si difendono i confini nazionali tenendo prigioniere in mare aperto 147 persone, tra cui donne e bambini, violando tutte le convenzioni internazionali, a partire da quelle del mare e dei diritti umani. Vedremo cosa deciderà il tribunale riguardo alla richiesta di condanna a 6 anni per Salvini avanzata dalla procura, ma una cosa è certa: quando era ministro, Salvini utilizzò il dramma umano delle persone migranti, che purtroppo morivano a migliaia nel Mar Mediterraneo, per mero calcolo elettorale. Oggi, Salvini eviti di fare la vittima, perché i ministri della Repubblica devono essere irreprensibili nel rispettare le leggi nazionali e le norme internazionali. Quello che è accaduto con la Open Arms, a prescindere da quella che sarà la decisione del tribunale, ha rappresentato una pagina vergognosa per il nostro Paese. Non si fanno calcoli elettorali sul dramma e la disperazione di naufraghi che cercano di salvarsi“. Così in una nota il deputato di AVS e portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli.

Anche un ministro deve rispettare la legge, incluso Salvini. La durissima requisitoria del Pm di Palermo, che ha chiesto una condanna a 6 anni, ci ricorda che il rispetto dei diritti umani viene prima della presunta difesa dei confini e che le vite in mare si salvano sempre, anche durante una guerra. Salvini, tentando di chiudere i porti, ha cercato per anni di ricattare l’Ue. Per non parlare delle ripercussioni che questo ha avuto, incluse quelle sui corpi dello Stato. Ha fatto di tutto per disumanizzare i migranti, rendendoli capro espiatorio di qualsiasi problema, alimentando le paure e gli istinti più bassi delle persone. Su questo ha speculato e specula a fini elettorali e di potere. Ma anche un ministro deve rispondere alla legge, alla Costituzione e al diritto internazionale“. Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. (fonte: Adnkronos, foto: Facebook Matteo Salvini).

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