Cremazioni a Roma: una vergogna inaccettabile. Famiglie costrette a mesi di attesa per l’ultimo saluto
Le famiglie romane devono affrontare attese di mesi per le cremazioni a causa di un sistema inefficiente e sottodimensionato.
Roma, 15 settembre 2024 – l momento dell’addio a una persona cara dovrebbe essere un atto di rispetto e amore, ma per molte famiglie di Roma si sta trasformando in una prova estenuante. I tempi di attesa per le cremazioni si sono allungati a dismisura, raggiungendo livelli che non possono più essere tollerati. Mentre il dolore per la perdita di un congiunto è già un fardello pesante, la burocrazia e le inefficienze del sistema funebre aggiungono un ulteriore strato di sofferenza.
In alcuni casi, le famiglie sono costrette ad aspettare fino a tre mesi per cremare i propri cari, e in situazioni particolari, come quelle relative ai loculi trentennali, l’attesa può prolungarsi fino a nove mesi. Un problema del quale abbiamo già parlato (leggi qui) ma che non accenna a risolversi.
Pochi forni crematori per una città in crescita
Alla base del problema c’è una verità sconcertante: Roma, una città con milioni di abitanti, è servita da un solo grande forno crematorio, più qualche altro sito più piccolo. Negli ultimi anni, la scelta della cremazione è aumentata notevolmente, ma l’offerta di servizi non è riuscita a tenere il passo. Non è una sorpresa che un sistema già fragile sia ora al collasso.
Chi ha la responsabilità di questa carenza? La domanda di cremazioni non è un fenomeno nuovo, ma una tendenza in crescita da anni. È possibile che le istituzioni non abbiano previsto l’aumento della domanda, lasciando un intero settore impreparato a gestire un flusso di richieste che continua a salire?
Carenza di personale e burocrazia farraginosa
Oltre alla scarsità di impianti, il crematorio di Roma soffre di una cronica carenza di personale. Manca personale qualificato per l’operatività tecnica, così come figure specializzate nell’assistenza alle famiglie, che spesso si trovano abbandonate a un sistema inefficiente. Le pratiche burocratiche legate alle cremazioni sono altrettanto pesanti e complicate, con una serie di autorizzazioni e verifiche che allungano ulteriormente i tempi.
Come possono le famiglie affrontare un lutto in queste condizioni, quando anche il sistema sembra remare contro di loro?
Le conseguenze sui cittadini: un’agonia psicologica
I ritardi nelle cremazioni non sono solo un problema pratico, ma infliggono sofferenza psicologica alle famiglie in lutto. L’attesa prolungata per poter dare l’ultimo saluto al proprio caro diventa una tortura che prolunga il dolore e crea ulteriori disagi. Molti sono costretti a rimandare le cerimonie funebri, aggiungendo un ulteriore carico di stress organizzativo.
In casi estremi, come per le salme provenienti dai loculi trentennali, l’attesa può durare mesi, con conseguenti problemi igienico-sanitari che rappresentano un rischio per la salute pubblica. Una situazione inaccettabile per una città delle dimensioni e dell’importanza di Roma.
Soluzioni possibili per un sistema al collasso
Per risolvere questa situazione drammatica, è necessario un intervento deciso da parte delle istituzioni e degli operatori del settore. Le soluzioni ci sono e devono essere messe in atto con urgenza:
- Aumento delle risorse: è fondamentale investire in nuovi crematori e potenziare le strutture esistenti, sia dal punto di vista delle risorse umane che delle attrezzature.
- Semplificazione della burocrazia: le procedure burocratiche devono essere snellite, riducendo i tempi e le complessità che aggravano ulteriormente le attese.
- Pianificazione a lungo termine: serve una strategia lungimirante per far fronte all’aumento delle richieste di cremazione, garantendo una risposta efficace e adeguata.
- Trasparenza verso le famiglie: le istituzioni devono informare chiaramente i cittadini sui tempi di attesa e sulle modalità operative, evitando ulteriori frustrazioni.
L’intervento non può più essere rimandato. Le famiglie romane meritano di vivere il lutto con dignità, senza dover affrontare ulteriori ostacoli a causa di un sistema che ha fallito nel garantire un servizio essenziale.
Ph credit: immagine realizzata dall’IA