L'intervento

Classi a maggioranza indiana a Fondi, Maschietto: “Caos mediatico, la realtà è un’altra”

19 settembre 2024 | 15:37
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Classi a maggioranza indiana a Fondi, Maschietto: “Caos mediatico, la realtà è un’altra”

Il sindaco: “Nella nostra città le varie etnie hanno sempre convissuto serenamente. La realtà descritta dai media nazionali non è quella della città che rappresento”

Fondi, 19 settembre 2024-  “Nella nostra città le varie etnie hanno sempre convissuto serenamente, questo non vuol dire che non ci siano delle problematiche ma io in prima persona ho sempre ricevuto e ascoltato ogni rimostranza o richiesta da parte di tutti i rappresentanti delle varie comunità residenti. Questa volta, per cause da accertare, i genitori in protesta anziché rivolgersi al sindaco hanno parlato direttamente alla Rai scatenando un ciclone mediatico con una successiva ripresa della notizia da tutti i media nazionali, alcuni dei quali hanno decontestualizzato l’episodio affibbiando etichette alla città e ai fondani“. E’ quanto si legge in una nota del sindaco di Fondi, Beniamino Maschietto, in merito al caso delle ultime ore (leggi qui).

In tutte le nostre scuole, italiani e stranieri convivono pacificamente da anni con eccellenze e studenti straordinariamente meritevoli. Questo è stato possibile grazie anche a classi in cui la percentuale di italiani e stranieri è stata da sempre bilanciata così da consentire ai docenti di tutti i plessi di svolgere un egregio lavoro didattico e di inclusione“.

Maschietto: “Facciamo chiarezza”

Quest’anno presso il comprensivo Aspri, in cui sono in corso anche lavori per la realizzazione di nuove aule, si è registrato un problema di numeri in quanto tale istituto è preferito, e non soltanto per motivi di residenza, dalle famiglie di nazionalità indiana e pachistana. L’istituto, infatti, da oltre 30 anni attua corsi di alfabetizzazione e perfezionamento della lingua italiana. E grazie ai fondi europei offre l’opportunità a tutti gli alunni di partecipare a corsi in orario extracurriculare per favorire la socialità e per recuperare gli apprendimenti soprattutto nella lingua italiana. Ma appare evidente che tutte queste attività non possono essere sufficienti in una classe con una maggioranza di alunni di un’altra nazionalità. Se le famiglie si fossero rivolte al sindaco prima di scomodare i media, sono sicuro che avremmo trovato una soluzione come del resto stiamo facendo“.

Io incontro periodicamente i rappresentanti di tutte le comunità straniere, partecipo agli eventi culturali e religiosi, dialogo con gli studenti e sono stato per anni medico di centinaia di famiglie di nazionalità indiana, pachistana e albanese. In questi anni ho visto molti giovani studiare, diventare imprenditori e dare lavoro, a loro volta, ad altri connazionali o italiani. La realtà descritta dai media nazionali non è quella della città che rappresento“. 

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