Roma, blitz delle Forze dell’ordine: sgomberato l’ex hotel Cinecittà
Trovati all’interno 150 persone e droga: le operazioni all’alba di questa mattina
Roma, 24 settembre 2024 – Questa mattina, come deciso in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto di Roma Lamberto Giannini, Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia Locale di Roma Capitale hanno sgomberato lo stabile occupato di via Eudo Giulioli, noto come ex hotel Cinecittà.
L’immobile è altresì oggetto di un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del Tribunale di Roma, che, su delega della Procura della Repubblica di Roma, è stato eseguito contestualmente dai Carabinieri. La liberazione dell’edificio dà attuazione alle direttive del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per prevenire e contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive e incidere sulle situazioni di illegalità e degrado urbano.
Con l’intervento di sgombero vengono scongiurate anche diverse criticità per la sicurezza della zona, collocata in un più ampio contesto a connotazione residenziale, che negli anni si erano manifestate con numerosissimi episodi di liti, disturbo alla quiete pubblica, ubriachezza molesta e reati contro il patrimonio, i cui protagonisti sono stati identificati in alcuni occupanti abusivi dell’immobile.
All’interno dell’ex hotel sono state trovate circa 150 persone, quasi tutte di nazionalità sudamericana e sono stati attivati servizi idonei, del Comune di Roma, per far fronte alle situazioni di fragilità emerse. Nel corso dello sgombero Carabinieri e Polizia, grazie anche alle unità cinofile, hanno recuperato e sequestrato in alcune stanze in disuso una pianta di marijuana e 10 dosi di cocaina. Sono stati inoltre rinvenuti alcuni cellulari oggetto di furto e una persona è stata denunciata per ricettazione. Infine, sono state tratte in arresto due persone in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare per reati predatori.
Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.