Roma, rivolta nel carcere di Regina Coeli: incendiati i materassi
Altissima tensione nel carcere romano. I sindacati chiedono soluzioni, soffermandosi soprattutto sul sovrafollamento e la carenza di organico nella Penitenziaria
Roma. 26 settembre 2024 – Disordini nella serata di ieri nel carcere romano di Regina Coeli. Dalle prime informazioni, sembra che alcuni detenuti dell’ottava sezione si siano rifiuti di tornare in cella e per protesta abbiano dato fuoco ad alcuni materassi.
Uilpa: “Poliziotti penitenziari in carenza di organico”
“Da quanto apprendiamo ancora in maniera molto sommaria, in serata sono divampati e sarebbero tuttora in corso disordini presso l’ottava sezione del carcere romano di Regina Coeli, dove sono reclusi un centinaio di detenuti circa. Sarebbero peraltro state fatte esplodere alcune bombolette dei fornelli da campeggio comunemente in uso per cucinare e preparare vivande e sarebbe in corso la vandalizzazione degli ambienti”. Lo afferma Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, che aggiunge: “Con 1.170 detenuti a fronte di 626 posti disponibili e il 184% di surplus di detenuti, Regina Coeli è uno dei penitenziari più sovraffollati del Paese a cui fa da contraltare una voragine negli organici del Corpo di polizia penitenziaria con 350 agenti in servizio quando ne servirebbero 709. Basti pensare che di sera gli agenti impiegati sono normalmente meno di 20 in totale”.
“D’altronde, a livello nazionale sono 15mila i reclusi oltre i posti disponibili e 18mila le unità mancanti alla Polizia penitenziaria. A questo si aggiungano strutture fatiscenti, dotazioni inadeguate, carenze nell’assistenza sanitaria e psichiatrica e approssimazione organizzativa e il quadro che ne emerge è autodescrittivamente desolante. A pagarne le spese ristretti e operatori con questi ultimi esposti ad aggressioni continue (oltre 2.700 nell’anno) e sottoposti a turnazioni massacranti con la compressione dei più elementari diritti anche di rango costituzionale“.
“Confidiamo che il reparto del corpo di polizia penitenziaria, la cui professionalità e dedizione è ampiamente riconosciuta, con l’apporto di unità libere dal servizio e appositamente richiamate, possa far rientrare anche questi ennesimi disordini senza conseguenze irreparabili. Ma appare evidente che, con le tensioni continue e le ripetute intemperanze che si registrano dal nord al sud del Paese, non potrà andare sempre così e che in ogni caso tutto ciò non è accettabile per un paese che voglia dirsi civile. Servono urgentissime misure in grado di stabilire condizioni minime di vivibilità, operatività e sicurezza nelle prigioni e che, palesemente, non possono passare solo per l’improbabile repressione, ma che devono puntare soprattutto sulla prevenzione“.
Cisl: “Non c’è più spazio. La situazione è sempre più preoccupante”
Il segretario generale Fns Cisl Lazio Massimo Costantino, che sottolinea: “Attualmente non vi sono più spazi – prosegue Costantino – infatti, i detenuti presenti risultano 1160, rispetto ai previsti 628. Il personale di Polizia Penitenziaria risulta essere n.331, rispetto ai previsti 480 – mancano 149 unità di polizia penitenziaria rispetto al dato del Ministero della Giustizia ma i numeri son ben più alti. Per la Fns Cisl Lazio la situazione è sempre più preoccupante e la gestione risulta essere sempre più precaria a causa del contingente di forza lavoro ridotto al minimo, alle continue assenze legate alla gestione di eventi critici che comportano infortuni sul lavoro“.
“Danni ingenti”
La Fns Cisl Lazio ha chiesto poco fa l’autorizzazione alla visita sui luoghi di lavoro degli agenti della polizia penitenziaria nel carcere di Regina Coeli per lunedì 30 settembre. La visita sarà’ incentrata sulle condizioni in cui si trovano alcuni posti di servizio del Reparto 8 e ai piani dove ieri i detenuti hanno effettuato la rivolta-
“Da quando apprendiamo i danni sono ingenti – non dimenticando che tali ambienti sono luoghi di lavoro e certo il personale non può lavorare in luoghi non idonei. Tale visita ha lo scopo di verificare le condizioni lavorative del personale e della salubrità dei luoghi di lavoro. Per la Fns cisl “vi è , da quando apprendiamo, la necessità di chiudere l’intero Reparto in considerazione di ambienti di lavoro non conformi alle norme sulla sicurezza. Per la Fns Cisl Lazio parteciperanno il segretario generale Fns Cisl Lazio, Massimo Costantino, il segretario generale Fns Cisl Roma Capitale Riccardo Ciolfi” conclude il sindacato.
Cgil: “Ennesima notte di follia, Penitenziaria allo stremo”
“Ennesima notte di follia all’interno del carcere di Regina Coeli, questa volta protagonisti sono stati i detenuti dell’ Ottava sezione ove è allocato il circuito dei sex offender, i cosiddetti ‘detenuti Protetti’. Dapprima hanno rifiutato di far rientro nelle proprie stanze per poi creare subbuglio all’interno della sezione con materassi dati a fuoco e lancio di bombolette incendiarie. Non si registrano fortunatamente feriti grazie anche alla professionalità del personale intervenuto, ben diretto dal vice comandante di reparto. Questa protesta appena sedata è stata l’ennesima di una serie registratasi durante i mesi estivi e che hanno distrutto gran parte della struttura”. E’ il duro comunicato della Cgil.
“Come evidenziato nelle nostre noti precedenti, se non si registra un cambio di rotta lasituazione è destinata al collasso; l’istituto ospita 1150 detenuti a fronte di una capienza di630 posti disponibili ed è tra i penitenziari più sovraffollati della Nazione con un tassosuperiore al 150%. La Polizia Penitenziaria è ormai allo stremo, tutti i giorni opera con turni massacranti ed al disotto dei livelli minimi di sicurezza. Auspichiamo che la Direzione di concerto con il Provveditorato Regionale metta in campo tutti gli accorgimenti per evitare episodi analoghi, attraverso anche il confronto con le partisociali prima che si arrivi a qualche evento nefasto” conclude il sindacato.
La denuncia di Sinappe: “Sistema al collasso”
Il sindacato di Polizia Penitenziaria Sinappe denuncia con forza i gravi disordini verificatisi la notte scorsa nel
carcere romano di Regina Coeli. L’ennesima rivolta, caratterizzata da incendi, lanci di oggetti e atti di violenza, conferma una situazione ormai al limite della tenuta. A lanciare l’allarme è Ciro Di Domenico, Segretario Regionale del Sinappe: “Da troppo tempo il personale di Regina Coeli opera in condizioni di estrema difficoltà, fronteggiando da mesi un sovraffollamento di oltre il 180% (di questi il 51% sono stranieri), carenze di organico di quasi il 40% del personale di Polizia Penitenziaria e un clima di crescente tensione all’interno delle sezioni”.
Roberto Santini, Segretario Generale Sindacato SINAPPE di Polizia Penitenziaria: “Ieri sera, purtroppo, si è arrivati all’ennesima conferma di quanto denunciamo da tempo: il sistema penitenziario italiano è al collasso. Riteniamo indispensabile un intervento urgente da parte delle istituzioni per:
Aumentare l’organico: È necessario un potenziamento immediato del personale di Polizia Penitenziaria, per garantire una sorveglianza adeguata e prevenire future rivolte.
Diminuire il sovraffollamento: Il livello di sovraffollamento delle carceri italiane che perdurano da mesi è una piaga che incide negativamente sulla sicurezza dei detenuti e di tutti gli operatori penitenziari. È urgente avviare un vero piano di edilizia penitenziaria.
Valorizzare il ruolo della Polizia Penitenziaria: Il nostro personale svolge un lavoro fondamentale e delicato, spesso sottovalutato. È necessario riconoscere il loro impegno e garantire loro le risorse necessarie per operare in sicurezza dotando anche la Polizia Penitenziaria di strumentazioni tecnologiche adeguate.
Non possiamo più tollerare – conclude Santini – che la situazione degeneri ulteriormente. Chiediamo al Governo e all’Amministrazione Penitenziaria di assumere le proprie responsabilità e di intervenire con urgenza per risolvere i problemi del carcere di Regina Coeli e del sistema penitenziario italiano”.
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