Roma, vietate le manifestazioni pro-Palestina del 5 ottobre
Il 7 ottobre 2024 sarà l’anniversario dell’attentato di Hamas su Israele: pugno duro della Questura. Ma sono attese comunque migliaia di persone
Roma, 2 ottobre 2024 – Per le manifestazioni pro-Palestina del 5 ottobre “noi abbiamo già iniziato a lavorare sulle informazioni e faremo un tavolo tecnico il 4 ottobre. Ci stiamo organizzando per pianificare servizi specifici a Ostiense e, i controlli, inizieranno fin dai caselli, diventando più stringenti nei luoghi delle iniziative per le quali, lo ricordo, esiste un divieto che va fatto rispettare anche utilizzando il dialogo“. Lo ha spiegato Roberto Massucci, il neo Questore di Roma appena insediato. Il 7 ottobre, infatti, ricadrà l’anniversario dell’attacco terroristico di Hamas su Israele, che ha causato migliaia di morti: per l’occasione, sono state vietate a Roma manifestazioni pro-Palestina organizzate per il 5 ottobre ma, a quanto si apprende, il divieto non fermerà circa 30mila persone provenienti da tutt’Italia dallo scendere in piazza. L’attenzione sarà massima, con i servizi di ordine pubblico che saranno predisposti fin dal mattino.
L’Anfp: “Giusta decisione, evitare disordini e violenza”
“La decisione della Questura di Roma di vietare le manifestazioni pro Palestina del 5 ottobre è fondata dal punto di vista tecnico-giuridico per motivi legati alla sicurezza pubblica e alla tutela dell’ordine. In particolare, la motivazione del divieto è basata sul rischio di esaltazione del conflitto, con possibili riferimenti alla data del 7 ottobre come celebrazione di un eccidio, il che rende necessario intervenire per prevenire potenziali pericoli per l’ordine pubblico. Tale decisione è in linea con il bilanciamento tra il diritto costituzionale alla manifestazione del pensiero e la necessità di evitare situazioni che possano sfociare in disordini o atti di violenza“. Così, in una nota, il Segretario Nazionale Enzo Letizia dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.
“Leautorità di pubblica sicurezza hanno il dovere di agire in modo preventivo quando esiste il rischio che una manifestazione possa incitare a violenze o esaltare stragi ed eccidi, come evidenziato dalle preoccupazioni esposte dal Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Il divieto – spiegano – non rappresenta un attacco al diritto di manifestare, ma piuttosto una misura volta a garantire che le manifestazioni si svolgano in condizioni di sicurezza e non diventino occasioni per ulteriori tensioni o provocazioni che possano innescare una spirale di turbative e violenze“.
La comunità palestinese Roma e Lazio: “Scenderemo in piazza il 12”
“Non saremo in piazza questo sabato ma quello dopo, il 12 alle 15 in piazzale Ostiense, a Piramide. Insieme all’Api, associazione palestinesi in Italia e al movimento studenti palestinesi in Italia, chiediamo il cessate il fuoco, lo stop al genocidio e ai bombardamenti israeliani in Libano e la fine dell’occupazione israeliana in Palestina. Non saremo in piazza questo sabato, insieme a Udap e ai giovani palestinesi d’Italia, perché non è autorizzata” ha detto all’Adnkronos Yousef Salman, presidente della Comunità palestinese di Roma e del Lazio.
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