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L’Italia appesa al chiodo

3 ottobre 2024 | 16:42
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L’Italia appesa al chiodo

Avreste mai creduto che un chiodo avrebbe potuto bloccare la circolazione ferroviaria a Roma ed in tutt’Italia, causando maxi-ritardi e svariate cancellazioni? Beh, a quanto pare è possibile

Roma, 3 ottobre 2024 – Avreste mai creduto che un chiodo avrebbe potuto bloccare la circolazione ferroviaria a Roma ed in tutt’Italia, causando maxi-ritardi e svariate cancellazioni? Beh, a quanto pare è possibile, dato che ieri è accaduto esattamente questo (leggi qui). Altro che attacco hacker (chissà, forse avrebbe fatto meno danni). E’ vero che in Italia le abbiamo viste tutte, eppure non riusciamo ancora ad abituarci alle sorprese, che sono sempre dietro l’angolo. O, in questo caso, all’interno di una cabina elettrica: è bastato un chiodo a bloccare il nostro Paese. Una commedia tutta all’italiana. Resa ancor più esilarante dal fatto che, poco fa, un telone caduto sui binari della Roma-Civitavecchia – precisamente a Santa Severa – ha causato nuovi disagi alla circolazione, con treni cancellati o in ritardo di 2 ore (leggi qui). Ormai è diventata un’abitudine, non ci si stupisce nemmeno più e si fanno lunge chiacchierate sulle panchine delle stazioni con persone che, probabilmente, non rivedremo mai più. Insomma, prendiamola a ridere: nascono nuove amicizie.

Ora, a parte le battute, il problema è molto più serio di quel che si crede. Non tanto per il singolo errore della singola persona (che comunque è costato carissimo alla ditta privata, dato che Rfi ha sospeso i rapporti), quanto per essere solo la punta dell’iceberg della situazione trasporti in Italia, ormai al collasso. Una situazione che si è aggravata durante l’estate, con tanti treni cancellati o in ritardo: basta chiedere a qualche milione di pendolari – e ai turisti – per conferma. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini dice che il suo dovere è quello di garantire la mobilità. Giustissimo… a parole.

Un po’ di (tragici) numeri

I numeri non mentono mai. Stando ai dati forniti dall’Autorità dei Trasporti, nel 2024 si sono verificate quasi 23mila ore di interruzioni ferroviaria (nel 2023 circa 20mila, nel 2022 circa 18mila). Insomma, numeri che ogni anno diventano più corposi. Inaccettabile ma forse normale, visto il livello delle infrastrutture che abbiamo in Italia e che sono sotto gli occhi di tutti (eppure…).

I treni sono economia

Dobbiamo intenderci: il discorso è principalmente economico. Per la maggior parte, a prendere il treno sono coloro che devono andare a lavorare e, dunque, smuovere l’economia del Paese. Se si ferma la circolazione ferroviaria, si ferma il motore economico portante e dunque l’Italia. Saltano gli appuntamenti, le firme dei contratti vengono rinviate, slittano i colloqui di lavoro, si perdono i voli: tutto ciò a causa del blocco dei treni. Possibile che un discorso così elementare non riesca ad essere compreso ed assimilato? Il treno non lo prendono solo coloro che vogliono farsi un giro a Roma o fare shopping a Milano, fermo restando che anche quello è economia: mai sentito parlare di turismo? E a proposito di ciò, per il Giubileo sono attesi circa 32 milioni di pellegrini… ci sarà da divertirsi, o forse da piangere.

Insomma, ogni volta che un maxischermo segna ritardi o cancellazioni, è un bel guaio. Chissà, magari qualcuno prima o poi se ne accorgerà. La speranza è l’ultima a morire (ma chi di speranza vive…).

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