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Israele prepara la vendetta contro l’Iran: “L’Asse del male vuole distruggerci”

3 ottobre 2024 | 00:20
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Israele prepara la vendetta contro l’Iran: “L’Asse del male vuole distruggerci”

I vertici delle forze di difesa israeliane hanno promesso vendetta per l’aggressione subita, affermando di avere la capacità di colpire “con precisione e potenza”, sottolineando la capacità di “poter raggiungere qualsiasi obiettivo in Medio Oriente”

Tel Aviv, 3 ottobre 2024 – Dopo l’attacco missilistico lanciato dall’Iran la sera dell’1 ottobre (leggi qui), Israele sta preparando una risposta militare. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato: “Siamo nel mezzo di una dura guerra contro l’Asse del male che cerca di distruggerci, ma non accadrà“. I vertici delle forze di difesa israeliane hanno promesso vendetta per l’aggressione subita, affermando di avere la capacità di colpire “con precisione e potenza“. Il generale Herzi Halevi ha sottolineato che “sappiamo come individuare obiettivi importanti” e che “siamo in grado di raggiungere qualsiasi punto in Medio Oriente“.

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Le conseguenze dell’attacco

Halevi ha denunciato che l’Iran ha colpito aree residenziali, mettendo in pericolo la vita di molti civili. Tuttavia, ha anche notato che grazie a una difesa efficace, i danni sono stati contenuti. Tra i possibili obiettivi della rappresaglia israeliana ci sono le raffinerie di Teheran e gli impianti del programma nucleare iraniano. Tuttavia, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha escluso un supporto americano a tali attacchi, chiedendo invece che la risposta israeliana sia “proporzionata“. L’ultimo incontro tra Biden e Netanyahu risale al 21 agosto, e da allora la situazione si è deteriorata.

La risposta iraniana

Teheran sta monitorando attentamente le azioni di Netanyahu e ha avvertito che, in caso di attacco israeliano, risponderà con forza. Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha dichiarato: “Israele sta trascinando la regione in una guerra, ma l’Iran non vuole intensificare ulteriormente il conflitto”. Ha inoltre affermato che, se Israele risponderà, l’Iran agirà in modo ancora più deciso. Pezeshkian ha ribadito la necessità di porre fine alla guerra a Gaza e di ripristinare la sicurezza nella regione.

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La posizione dell’Italia e dell’Onu

In risposta all’escalation, l’Italia ha lanciato un appello al Consiglio di Sicurezza dell’Onu per un cessate il fuoco immediato, con l’ambasciatore Maurizio Massari che ha sottolineato l’impegno per una soluzione diplomatica della crisi. L’Italia ha condannato l’attacco iraniano e ha chiesto moderazione da parte di tutti gli attori regionali, esprimendo la volontà di assistere le Forze armate libanesi nel garantire la sicurezza lungo il confine con Israele.

Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha condannato con fermezza l’attacco iraniano, ma le sue parole non sono riuscite ad alleviare le tensioni con Tel Aviv. L’ambasciatore israeliano all’Onu, Danny Danon, ha affermato che “il tempo dei vuoti appelli alla de-escalation è finito”, descrivendo l’Iran come un “pericolo molto reale”.

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Attacchi in Libano e tensioni regionali

Nel contesto di queste tensioni, l’esercito israeliano ha condotto un attacco aereo mirato su Beirut, colpendo il quartiere Dahiyeh, noto come roccaforte di Hezbollah. La crisi Iran-Israele sta oscurando le dinamiche in Libano, dove le tensioni rimangono elevate.

La Giordania, nel frattempo, ha chiarito che non intende diventare un campo di battaglia per nessuno. Il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha affermato che il Paese “si difenderà da qualsiasi minaccia“, sottolineando che la Giordania ha comunicato chiaramente questa posizione a Iran e Israele. (Foto: Facebook Israel Defense Forces – IDF’s official Facebook)

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