Sanità nel Lazio, i conti migliorano: ipotesi uscita dal piano di rientro nel 2026
Svincolate risorse per 134 milioni di euro, ridotti i fondi di dotazione negativi per circa mezzo miliardo di euro. Rocca: “E’ il giorno zero della sanità, parte la rivoluzione: ora pioggia di fondi sulle liste d’attesa”
Roma, 4 ottobre 2024 – La Corte dei Conti del Lazio non ha certificato i conti della sanità del 2022, con la conseguente apertura di due inchieste della magistratura. Sin dal suo insediamento l’amministrazione Rocca ha dovuto correre immediatamente ai ripari per affrontare il disavanzo di 218 milioni di euro della sanità per l’esercizio finanziario 2022, con una proiezione negativa di 738 milioni di euro per il 2023. Nei bilanci delle Aziende sanitarie inoltre erano presenti fondi di dotazione negativi per quasi un miliardo. Una situazione grave che minava la sostenibilità del Servizio sanitario regionale.
Il presidente Francesco Rocca, insieme con il direttore della Direzione Salute e Integrazione sociosanitaria Andrea Urbani, hanno sin da subito avviato un’operazione verità sui conti della sanità, che ha comportato modifiche, integrazioni, riclassificazioni e correzioni per oltre mezzo miliardo di euro. Questa attività straordinaria è consistita anche in 7mila richieste di conferma per i soli fornitori di beni e servizi, oltre le 700 lettere indirizzate agli avvocati delle Aziende sanitarie per ricostruire i contenziosi.
Al fine di valutare la rilevanza strategica delle decisioni del Tavolo, basta tornare indietro a poco più di un anno fa, quando la situazione dei conti della sanità del Lazio, ereditata dalla attuale governance regionale e riportata nei documenti ufficiali ovvero bilanci e rendiconti, presentava degli elementi di incertezza, imprecisione e scarsa trasparenza che andavano a minare il principio fondamentale della rappresentazione veritiera e corretta.
Tale situazione di disordine contabile non è di fatto sfuggita agli organi di controllo; da un lato, la Procura della Repubblica di Roma, nell’autunno del 2023, ha avviato indagini su ben 8 Direttori Generali per i bilanci predisposti prima del 2022, dall’altro, la Corte dei Conti, nell’ambito del Giudizio di Parifica del Rendiconto Regionale 2022, ha ritenuto di non potersi esprimere con riferimento ai soli conti della Sanità, tale era lo stato di incertezza riscontrato nei documenti contabili presentati.
Ordine contabile e non solo
La nuova Amministrazione regionale ha immediatamente messo mano alle principali leve di spesa, eliminando la spesa improduttiva e puntando su quella che la giunta Rocca definisce “spesa buona”, in grado di tradursi in servizi per i cittadini.
Grazie all’importante attività di revisione contabile, la giunta Rocca ha poi ridotto i fondi di dotazione negativi per circa mezzo miliardo di euro, stanziando ulteriori 475 milioni di euro a favore delle Aziende sanitarie per la definitiva copertura finanziaria degli stessi.
Questo ha consentito di riportare i conti in equilibrio, riducendo il disavanzo del 2022 a 129 milioni di euro e chiudendo l’esercizio finanziario 2023 con 32 milioni di euro di utile.
Lo scorso 1° ottobre si è tenuta, presso il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, la riunione congiunta di Tavolo adempimenti e Comitato dei Livelli essenziali di assistenza convocata con l’obiettivo di completare l’iter di monitoraggio dei conti relativi ai Bilanci consuntivi degli esercizi 2022 e 2023 del Servizio Sanitario Regionale del Lazio.
Sono state così svincolate risorse per 134 milioni di euro, 43 milioni del 2022 e 91 milioni di euro del 2023, immediatamente disponibili per migliorare l’efficienza dei servizi dei cittadini, tra cui il trasporto pubblico locale.
Si sono create le precondizioni per avviare la fase di uscita dal piano di rientro iniziato nel 2007.
La Regione Lazio potrà così tornare in possesso degli automatismi fiscali: infatti, le aliquote saranno tutte di competenza regionale e, grazie all’esito delle operazioni di consolidamento, si metterà in campo una manovra fiscale strutturale, coerente con quella nazionale, di riduzione significativa per i redditi più bassi, a partire dal 2027.
Investimenti
Parallelamente, l’Amministrazione regionale ha messo mano a importanti investimenti per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini e le condizioni di lavoro degli operatori.
Nel dettaglio:
• 14mila assunzioni, per un investimento strutturale di 661,5 milioni di euro;
• 329 grandi apparecchiature entro il prossimo dicembre, di cui ben 241 macchinari già attivi negli ospedali del Lazio per un investimento di 102 milioni di euro;
• 35 ospedali di comunità e 131 case di comunità per 102 milioni di euro e 161 milioni di euro;
• 59 Centrali operative territoriali, per 20 milioni di euro e già attive.
Dall’estate 2024 sono partiti i lavori per ammodernare e ampliare i pronto soccorso e i reparti dei nosocomi del Lazio, grazie a 155 milioni di euro, che saranno ulteriormente potenziati. Infatti, l’Amministrazione regionale ha riprogrammato 1,2 miliardi di euro (dall’adeguamento sismico e antincendio di Asl e ospedali per 335 milioni di euro e 375 milioni di euro, fino all’acquisto di nuovi macchinari) e ha reperito ulteriori finanziamenti per la costruzione dei seguenti nuovi ospedali:
• Nuovo Policlinico Umberto I (1 miliardo);
• Nuovo Ospedale Tiburtino (379 milioni):
• Nuovo Ospedale di Latina (261 milioni);
• Nuovo Ospedale del Golfo (263 milioni);
• Nuovo Ospedale di Rieti (384 milioni);
• Ospedale di Acquapendente (30 milioni);
• Riapertura dell’Ospedale San Giacomo (145 milioni).
Tutto questo anche grazie ai fondi del Pnrr e per il Giubileo.
Le altre novità
La giunta Rocca ha informatizzato la gestione delle liste di attesa. Dal mese di settembre l’Amministrazione regionale è in grado di monitorare quotidianamente le prestazioni di specialistica ambulatoriale che superano i tempi di garanzia previsti per le liste di attesa. Ad oggi 400mila prestazioni per un controvalore di circa 17 milioni di euro. La prossima settimana la Giunta regionale metterà a disposizione questi fondi alle Aziende sanitarie locali dando 90 giorni di tempo per recuperarle.
Rocca: “E’ una rivoluzione”
“Oggi è una bella giornata per i cittadini del Lazio in cui comincia una storia nuova per la Sanità. Mi rendo conto che sono parole importanti, ma questo è il segnale importante sin dall’inizio del mio mandato. La Ragioneria generale dello Stato finalmente ha certificato una chiarezza nei conti della Regione, ci ha liberato importanti risorse che già utilizzeremo nella prossima finanziaria e ci ha rimesso in pista per uscire dal piano di rientro che significa anche venir meno delle super aliquote, alla distanza ci saranno benefici importanti per i nostri cittadini. Nell’immediato un provvedimento importante che verrà varato la prossima settimana è sull’abbattimento ‘liste d’attesa’”. Così il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, in video sui social dopo la conferenza stampa.
“Io voglio essere orgoglio di questa sanità – ha aggiunto -, sono orgoglioso del lavoro che è stato fatto e vorrei che anche tutti i cittadini ne siano orgogliosi. Adesso la nostra sfida è abbattere le liste d’attesa e con questa misura noi daremo una grossa risposta per fare in modo che anche le 400.000 prestazione all’anno, che ahimè la Regione Lazio non riusciva ad erogare nei tempi previsti dalla legge, vengano ora erogate regolarmente. Una completa rivoluzione, un cambio di passo al vostro servizio, al servizio di tutta la comunità del Lazio“.
“17 milioni sulle liste d’attesa”
La giunta Rocca ha inoltre informatizzato la gestione delle liste di attesa. Dal mese di settembre l’amministrazione è in grado di monitorare quotidianamente le prestazioni di specialistica ambulatoriale che superano i tempi di garanzia previsti per le liste di attesa. Ad oggi 400mila prestazioni per un controvalore di circa 17 milioni di euro. La prossima settimana la Giunta regionale metterà a disposizione questi fondi alle Aziende sanitarie locali dando 90 giorni di tempo per recuperarle. “Adesso 17 milioni li rimettiamo per l’abbattimento delle liste d’attesa. Abbiamo purtroppo 400mila prestazioni l’anno che buchiamo. Con questo investimento entro poche settimane tutte le Asl avranno le risorse per erogare queste prestazioni o acquistarle da privati”, ha spiegato Rocca a margine della conferenza.
FdI: “Guardiamo al futuro con ottimismo”
“Bene l’approvazione da parte del tavolo di verifica del Mef dei bilanci della sanità laziale, con il conseguente sblocco di 134 milioni di euro, di cui 43 del 2022 e 91 milioni del 2023. Una buona notizia che ci fa guardare con ottimismo al futuro. Infatti chiuderemo il bilancio 2023 con 32 milioni di avanzo, mentre per ciò che concerne quello del 2024 la previsione è di un utile di oltre 50 milioni; un risultato storico che ci consentirà di programmare politiche sempre più espansive e mettere in campo maggiori opportunità di investimento sul territorio a vantaggio dei cittadini e di una sempre maggiore qualità dei servizi. Risultato reso possibile grazie al lavoro del presidente Francesco Rocca, del direttore della sanità regionale Andrea Urbani e dell’assessore al Bilancio Giancarlo Righini, oltre che di tutta la maggioranza di centrodestra, nel promuovere e sostenere una politica economica oculata e responsabile che ci sta permettendo di superare le criticità finanziarie fin qui affrontate. Ora occorre continuare a lavorare all’ insegna della massima unità e coesione per portare avanti la positiva opera di risanamento fin qui realizzata e uscire definitivamente dal piano di rientro“. Così in una nota i capigruppo della maggioranza alla Regione Lazio, Daniele Sabatini (FdI), Giorgio Simeoni (FI), Laura Cartaginese (Lega), Mario Luciano Crea (Lista Rocca) e Nazzareno Neri (Noi Moderati).
Righini: “Ora lo Stato consolidi il debito”
Serve consolidare il debito delle amministrazioni regionali e locali, unendolo a quello dello Stato, per liberare così risorse da destinare agli investimenti. Lo ha detto l’assessore al Bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini, durante una conferenza stampa in giunta regionale a Roma sui conti della sanità. Il Lazio ha avanzato questa richiesta, insieme ad altre Regioni, in Conferenza Stato-Regioni. Un’operazione “che se andasse in porto consentirebbe al Lazio di avere a disposizione tra gli 1 e 1,5 miliardi di euro ogni anno”, ha spiegato l’assessore Righini.
“Abbiamo proposto al governo, per il tramite della conferenza Stato-Regioni, una grande manovra di politica economica- ha aggiunto Righini – Le nuove regole di governance europea consentono operazioni di consolidamento del bilancio e questo finalmente ci permetterà sull’ingente debito, liberare risorse da destinare gli investimenti che così avrebbero un significativo effetto moltiplicatore sul nostro Pil, mentre oggi le nostre risorse sono impegnate per pagare debito. È un’opportunità che non riguarda solo le regioni ma tutte le amministrazioni pubbliche, anche comuni importanti che hanno debiti rilevanti. Lo Stato deve farsi carico di consolidare il debito ma i saldi resteranno invariati – ha sottolineato l’assessore -All’Europa oggi interessa il totale del debito, senza più distinzione tra quello dell’amministrazione centrale e quello delle amministrazioni locali. In questo modo si libererebbero risorse e si farebbe tanti investimenti”.
D’Amato: “Rocca non risponde sul piano di rientro”
“Prendo atto che il Presidente Rocca non risponde a un tema serio che ho posto e che non riguarda certo il giudizio sull’uscita del Lazio dal piano di rientro, cosa positiva e giusta, poiché lui afferra il testimone di oltre un decennio di lavoro, ma bensì come intende abbassare le tasse visto che l’extra gettito Irpef e Irap ammonta a oltre 800 milioni, di cui 500 vanno a coprire i mutui sanitari contratti in epoca del centrodestra, e gli altri 300 vanno in gran parte al trasporto pubblico locale. Non sfuggirà al Presidente che usa un’enfasi eccessiva spostando tutto al 2026 ché già gli esercizi sanitari del 2020 e 2021 si erano chiusi in equilibrio, ora si tratterà di coprire circa 1 miliardo direttamente con risorse del bilancio regionale attraverso delle specifiche norme, se si vogliono realmente abbassare le tasse a famiglie e imprese. Se è come dice il Presidente Rocca propongo un emendamento al collegato dove si riduce l’aliquota fiscale della maggiorazione. Visto che Rocca non risponde, lo chiederò in Aula all’assessore Righini. Questo tema è l’argomento principale di questa legislatura e andrebbe discusso in una dialettica istituzionale rispettosa e non con battute da campo di golf”. Così il consigliere regionale del Lazio di Azione, Alessio D’Amato.
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