IL DRAMMA

Tragedia sul lavoro: operaio di Formia investito e ucciso mentre lavorava sui binari

5 ottobre 2024 | 10:05
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Tragedia sul lavoro: operaio di Formia investito e ucciso mentre lavorava sui binari

Stava lavorando sulla linea Bologna-Venezia. Usb: “Ancora sangue sui cantieri Rfi: il 9 ottobre, i ferrovieri sciopereranno tutta la giornata”

Formia, 5 ottobre 2024 – Un operaio di 47 anni è morto dopo essere stato investito mentre lavorava, sulla linea Bologna-Venezia, a ridosso della stazione di San Giorgio di Piano, nel Bolognese. L’incidente è avvenuto verso le 4.30 di ieri.

La vittima  abitava a Formia (Latina) era un tecnico specializzato della Salcef, impresa romana che ha in appalto da Rfi alcuni interventi di manutenzione sulle linee ferroviarie. Da una prima ricostruzione delle stesse Ferrovie, al momento dell’investimento l’operaio si sarebbe spostato al di fuori dell’area interessata dalle lavorazioni e dove la circolazione era sospesa. La dinamica precisa dell’incidente è al vaglio della Polfer e sono in corso verifiche anche da parte di Rete Ferroviaria Italiana.

L’avvocato: “Tragedia che ha colpito la comunità, ora accertare le cause”

“C’è un indagine della procura di Bologna per far luce su una tragedia che ha colpito l’intera comunità. Probabilmente c’è stato un cortocircuito nell’area cantiere, e questo sarà la magistratura a chiarirlo“. Sono le parole utilizzate dall’avvocato Giovanni Valerio, il legale della famiglia di Attilio Franzini. “Era un ragazzo solare e conosciuto in città. Per un periodo ha lavorato per la società di rifiuti della città di Formia. Ha dimostrato di essersi riabilitato dopo un piccolo incidente di percorso” spiega l’avvocato. Il quarantasettenne, infatti, era stato coinvolto in un’inchiesta con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio, poi scagionato e assolto da ogni accusa.

Usb: “Ancora sangue sui cantieri di Rfi”

“Ancora sangue e morte dei lavoratori sui cantieri di Rfi; ancora le ormai insopportabili frasi di circostanza e di scarico di responsabilità da parte del committente e della dirigenza societaria che vuole far passare questa strage continuata come effetto di improvvidi comportamenti di lavoratori stessi che eludono le norme di sicurezza: basta con questa infinita ipocrisia e basta con la mistificazione!” commenta il sindacato Usb.

“Le reali cause degli infortuni gravi, gravissimi e mortali, sui cantieri ferroviari sono da attribuire a una visione di impresa che ha banalizzato la specificità dei rischi nel settore ferroviario e preteso di applicare modalità di gestione delle attività non compatibili con la delicatezza di queste operazioni a scapito della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori interessati”.

“La logica privatistica agita attraverso la catena più volte da noi denunciata degli appalti, dei subappalti e dei sub-subappalti, adottata da RFI, ha dimostrato da tempo la sua micidiale portata di attacco alle condizioni di lavoro nel settore, con orari notturni insopportabili e tempi di riposo costantemente erosi dalle pretese produttive delle imprese appaltatrici. Tutto ciò sta creando un circuito vizioso che ha trascinato verso il basso lo stesso impianto normativo e di prassi applicato ai ferrovieri del settore stesso” si legge ancora.

“Questa stessa logica sta riversando i suoi nefasti effetti anche sulla garanzia di sicurezza dovuta per il servizio ferroviario provocando la tremenda somma di morti, tra viaggiatori e lavoratori, sparsi nel Paese: da Viareggio a quello a San Giorgio di Piano, passando per Pioltello, per Livraga, per Brandizzo (a un mese dal primo anniversario), per Corigliano Calabro” aggiunge Usb.

“Per questo non bastano le lacrime o le parole di circostanza ma serve ripensare l’intero sistema di trasporto ferroviario, reduce da mesi molto difficili per i lavoratori e i passeggeri, rimettendo al centro la sua specificità, la salute e la sicurezza e gli interessi di chi ci lavora e di chi viaggia. Gli unici che sembrano non accorgersene sono il Ministro Salvini e gli Amministratori Delegati e i massimi dirigenti del Gruppo Ferrovie dello Stato che invece di assumersi la responsabilità che gli compete, preferiscono nascondersi dietro alibi, scuse e chiodi piantati male” dichiara ancora il sindacato.

“Per questo occorre che il Parlamento discuta e approvi il disegno di legge presentato per l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e per il rafforzamento del ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicureza (RLS. I ferrovieri risponderanno come sanno fare: sciopero intera giornata il 9 ottobre della manutenzione e infrastrutture per fermare la strage di ferrovieri e per rilanciare una ferrovia pubblica, sicura ed efficiente”.

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