“Tutti in campo per la salute mentale”: l’Asl Roma 3 fa tappa a Corviale

7 ottobre 2024 | 13:21
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“Tutti in campo per la salute mentale”: l’Asl Roma 3 fa tappa a Corviale

A sfidarsi sul campo da calcio della struttura simbolo di legalità, inclusione e riscatto sociale, ci saranno gli utenti dei Centri diurni, i medici e gli operatori sanitari

Roma, 7 ottobre 2024 – “Tutti in campo per la salute mentale” è lo slogan scelto dall’Asl Roma 3 per celebrare la Giornata Mondiale della Salute Mentale ed è anche il nome dell’evento, una partita di calcio, che si svolgerà giovedì 10 ottobre al Campo dei Miracoli di Corviale a Roma alle ore 10. A sfidarsi sul rettangolo di gioco della struttura, simbolo di legalità, inclusione e riscatto sociale, ci saranno gli utenti dei Centri diurni, i medici e gli operatori sanitari della ASL Roma 3.

“I ragazzi dei Centri Diurni e anche le loro famiglie sono spesso ospiti di questa struttura e in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale hanno deciso di scendere tutti in campo insieme, a dimostrazione che per vincere la partita contro il disagio mentale occorre gioco di squadra”, commenta Francesca Milito, Direttore Generale ASL Roma 3. All’iniziativa saranno presenti anche Massimiliano Maselli, Assessore ai Servizi sociali, Disabilità, Terzo settore, Servizi alla persona della Regione Lazio e Massimo Vallati, Presidente del Calciosociale.

Salute mentale, patologie in aumento

Nel Lazio, come nel resto del Paese, dopo la pandemia le patologie legate alla salute mentale, come ansia e depressione, hanno registrato un aumento. In tutto sono 1,5 milioni le persone che soffrono di disturbi mentali (il 27% della popolazione), i giovani le vittime più colpite, con un accrescimento significativo delle richieste di aiuto e di accesso alle strutture di cure.
“La cura della salute mentale e la conseguente accessibilità per tutti i cittadini del Lazio, è una partita che dobbiamo vincere tutti insieme. Sistema Sanitario Nazionale, Regione e settore sociale, infatti, devono remare nella stessa direzione per garantire cure certe a tutti. Non dimentichiamoci, però, delle persone chiamate ad assistere chi è affetto da tale problematica. Nel Lazio abbiamo già fatto molto per i caregiver e vogliamo continuare in tal senso”, aggiunge Massimiliano Maselli, Assessore ai Servizi sociali, Disabilità, Terzo settore, Servizi alla persona della Regione Lazio.
“Garantire il benessere psico-fisico delle nuove generazioni è ad oggi un’emergenza. Servono risorse ingenti per permettere di implementare strumenti di ingaggio informali, come lo sport e la cultura, e favorire una mappatura più puntuale del disagio che spesso nei territori rimane sommerso e inascoltato. È fondamentale aumentare gli operatori sul territorio per permettergli di essere più presenti e rispondere in maniera adeguata alle sfide e alla complessità che il territorio stesso pone”, continua Massimo Vallati, Presidente del Calciosociale.

“Quella per la salute mentale è una sfida che possiamo vincere, con programmazione e risorse adeguate. A dare forza e sostegno al nostro lavoro sono proprio i pazienti e gli utenti dei Centri di Salute Mentale della nostra ASL che si impegnano in attività sportive, laboratoriale, culturali, formative trasformando le esperienze che vivono in strumento di cura. Sono circa 500 le persone che hanno accesso ai nostri centri diurni ogni anno, e hanno un’età che va da 18 a 35 anni, ma ci sono pazienti anche meno giovani. Superati l’imbarazzo e lo stigma iniziali gli utenti dopo qualche tempo trovano quasi sempre giovamento nel percorso di cura. Sono consapevoli che il cammino può essere lungo e non facile, ma scendere in campo ogni giorno con coraggio e costanza li conduce quasi tutti a tornare a una vita normale”, conclude Viviana Muccini, psicologa della ASL Roma 3.

Sono in tutto sei i centri diurni della UOC Salute Mentale della ASL Roma 3: Brisse, Cantiere 24, Monteverde, Mazzacurati, il Centro Diurno di Fiumicino e quello del Municipio X. Le attività promosse hanno carattere preformativo e altre sono di tipo terapeutico-riabilitativo. Per alcuni giovani sono previsti anche percorsi di inserimento lavorativo protetto.

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