Fiumicino: “La città che lavora dice ‘no’ al porto crocieristico”

Fiumicino, 9 ottobre 2024 – “Ho seguito le recenti e numerose dichiarazioni che si sono accavallate in questi giorni. La prima che mi ha confuso è quella del consigliere Calicchio sulla legge del 2020 che secondo sue dichiarazioni parla di questo porto come opportunità. Andandomela a cercare non ho trovato nulla sul progetto di Fiumicino e con mia grande sorpresa ho scoperto che la ditta Fiumicino Waterfront è stata creata a fine 2021, quindi un anno dopo la legge in questione. E in questa fantomatica legge, si parla in due righe di categorie portuali e nulla più. Devo dire, poi, da fiumicinese che il fatto che Confesercenti o Federalberghi o chiccessia mi venga a dire che mi devo trovare un porto crocieristico sotto il naso per il loro personale guadagno e interesse… vorrei chiedere a loro: dove abitate? Chiaramente non a Isola Sacra“. E’ quanto si legge in una lettera, giunta alla nostra redazione, di una cittadina di Fiumicino.

“Mi chiedo come si permettano di dire ‘La città che lavora dice sì al porto’. Io a lor signori voglio dire che un lavoro ce l’ho e ci vado ogni giorno: ieri, per un semplice tamponamento, ho perso un’ora di lavoro che non mi verrà pagata perché lavoro a cottimo. Con 10.000 crocieristi per le strade ogni giorno, come arrivo e torno dal lavoro? E’ con questo che cresco 2 figlie che vorrei vedere sane e non malate, perché davanti la casa che ho comprato con sacrifici mi ci costruiscono una ciminiera alta 100 metri, e neanche più il bagno a mare ci potremo fare. Se solo anche solo uno di questi colletti bianchi si fosse mai interessato a chiedere ai veri cittadini la loro opinione saprebbero benissimo che la Fiumicino che lavora dice ‘no’ al porto!” conclude la lettera.

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